NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Dagli Eti ad un nuovo progetto internazionale per l’Olimpico

L’assessore Francesca Lazzari interviene sulla polemica per il divorzio da Vicenza dei premi per il teatro e anticipa le future mosse per veicolare il nome dell’Olimpico

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Dagli Eti ad un nuovo progetto internazionale per

È diventata un caso politico la notizia anticipata dalla Domenica di Vicenza relativa al divorzio tra i Premi Eti e Vicenza. In seguito al servizio pubblicato giovedì scorso, quattro consiglieri comunali di opposizione Rucco, Abalti, Franzina e Sorrentino hanno pubblicato una domanda di attualità ponendo una serie di interrogativi. Prima di tutto per sapere se l'assessore Lazzari abbia, come riportato da altri organi di stampa, manifestato sollievo che il premio Eti non sarà più ospitato al teatro Olimpico di Vicenza. I quattro esponenti del PdL con la loro iniziativa mirano altresì a sapere se la scelta di trasferire altrove i Premi Eti non confermi il fatto che Vicenza stia uscendo da importanti circuiti culturali di respiro nazionale e infine a verificare come verranno impiegati i 45mila euro in questi anni destinati, nell'ambito del bilancio comunale, alla cerimonia degli Olimpici del Teatro.

Non si è certo fatta attendere  la risposta ai diversi quesiti da parte dell'assessore comunale alla cultura Francesca Lazzari, che ha affidato la sua posizione ad una nota che di seguito pubblichiamo integralmente.



Risposta dell'assessore Francesca Lazzari

1) Non corrisponde al vero che io abbia manifestato sollievo alla notizia che la cerimonia di consegna dei "Premi Eti-Gli Olimpici del Teatro" possa non tenersi più al Teatro Olimpico. Tanto è vero che, al contrario, ho avuto modo di esprimere un certo rammarico in una recente intervista a tvA, anche se, certamente, più volte (in forma diretta a Luca De Fusco e alla presidente dello Stabile Laura Barbiani) avevo espresso alcune riserve sulla formula, ma non certo sulla sostanza.

2) Vi è effettivamente la possibilità che la cerimonia di consegna dei "Premi Eti" non si svolga più a Vicenza e questo sostanzialmente per un motivo: dopo l'uscita di scena di De Fusco come direttore dello Stabile del Veneto (e quindi, contestualmente, come direttore del Ciclo di Spettacoli Classici all'Olimpico), lo stesso De Fusco ha ritenuto sin da subito che i "Premi Eti" fossero una "cosa sua", del tutto personale, ritenendo di potersela portare dove egli meglio avrebbe creduto. In realtà, la partita non è chiusa e, assieme alla presidente Barbiani, ci stiamo lavorando.

Tuttavia, vorrei fare su questo punto una considerazione. A me pare che l'atteggiamento di De Fusco sia tipico di una certa classe politica (perché, diciamo la verità, in questo De Fusco si comporta più da politico che da direttore artistico), una classe politica che tende a considerare la cultura (peraltro al pari di altri settori) primariamente come cosa propria e solo secondariamente come servizio pubblico. Non occorre ricordare che, per certi versi, le tante questioni intorno al Teatro Comunale sono state vissute e si continuano a vivere in questo modo.

3) Certamente, la ripresa televisiva della consegna dei "Premi Eti" (pur trasmessa in tarda serata) ha dato una certa visibilità al Teatro Olimpico, rimarcandone l'inserimento nel circuito teatrale italiano. Però, non possiamo non vedere che, così come erano impostati, i "Premi Eti" erano noti nell'ambiente teatrale in primo luogo per De Fusco e per lo Stabile del Veneto, in secondo luogo per l'ETI (l'Ente Teatrale Italiano) e solo in terzo luogo per il Teatro Olimpico.

Comunque sia, se i "Premi Eti" non dovessero più esser conosciuti anche come "Gli Olimpici del Teatro", noi saremmo indotti a ricercare altre e diverse forme di circolazione del nome del Teatro Olimpico, come mi pare sia anche nelle intenzioni del nuovo direttore artistico Alessandro Gassman.

4) Proprio per quanto espresso sopra, le risorse che prima erano destinate ai "Premi Eti" ora andranno a finanziare un altro progetto che, in accordo sia con lo Stabile del Veneto che con l'Accademia Olimpica di Vicenza, dovrà avere caratteristiche di internazionalità, oltre che di "firma" e progenitura totalmente nostre, legate alla città di Vicenza.

Sugli aspetti finanziari va comunque fatta una precisazione.

La cifra riferita di 50.000 euro (e non di 45.000) era stata pattuita, direttamente con lo Stabile, dall'allora sindaco Hüllweck e a quella il Comune si è riferito nel primo triennio 2003-2005. Nelle intenzioni, tale cifra doveva essere procurata da sponsor ma, in realtà, si è sempre reso necessario un ripiano comunale che, purtroppo, questa amministrazione si è dovuta sobbarcare con il primo assestamento del 2008, proprio per mettere a posto i disavanzi di quegli anni.

In tutti i casi, successivamente, già dal secondo triennio 2006-2008 il contratto fra Comune e Stabile non prevedeva alcun esborso specifico per i "Premi Eti", ma le spese per l'organizzazione e la promozione dei premi rientravano all'interno del bilancio del Ciclo di Spettacoli Classici e, in generale, del Teatro Stabile Veneto.

A onor del vero, tuttavia, i conti dei "Premi Eti" sono un po' diversi.

Si tenga presente che nel 2008, il consuntivo degli "Eti" è stato di uscite per 136.408 euro, con entrate per 72.500, con un saldo negativo di circa 64.000 euro; per il 2009 non disponiamo ancora dei consuntivi esatti, ma possiamo ritenere che il bilancio complessivo sia sostanzialmente in linea con quello dell'anno precedente.

Tutto questo, a prescindere dal contributo che il Comune di Vicenza dà allo Stabile per gli Spettacoli Classici, oltre ovviamente dalla quota di adesione societaria.

Per tutti questi motivi, ritengo che, ragionevolmente, un'eventuale minor spesa ci potrà portare a una redistribuzione interessante delle risorse da investire in nuovi progetti, pensati veramente ad hoc per il nostro teatro e per la nostra città.

nr. 08 anno XV del 6 marzo 2010

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