NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Dove è finito il parco della Bedin Aldeghieri?

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

facebookStampa la pagina invia la pagina

Dove è finito il parco della Bedin Aldeghieri?

150 mila metri quadri di rarità arboree

Chi aveva pensato, tempo fa ad una soluzione è Gerardo Meridio, ex presidente dell'Ipab.

Il parco di Villa Bedin Aldighieri abbandonato a se stesso, i cittadini si lamentano anche perché c'è il rischio di passare dal degrado ambientale a quello sociale della zona. Come mai a suo avviso l'Ipab non interviene?

«Credo che un parco così importante per la posizione nelle colline e contemporaneamente nel centro della città, per le dimensioni di 150.000 mq e per la ricchezza arborea, sia una risorsa di tutta la comunità. L'Ipab in questi anni grazie anche ai finanziamenti della provincia e alle risorse umane dei propri collaboratori e quelli dell'azienda agricola della provincia lo aveva sistemato dopo trenta anni di abbandono. Poi coinvolgendo la circoscrizione lo aveva aperto al pubblico. Ma la scomparsa delle circoscrizioni ha portato anche alla cessazione della convenzione e alla chiusura del parco.

Non si poteva pensare che l'Ipab usasse le proprie risorse che sono finalizzate per la non autosufficienza e per il sociale, per mantenere aperto un parco quando la competenza è del comune».

Lei aveva avuto una brillante idea, quella di coinvolgere gli americani nella gestione del parco stesso. Che fine ha fatto quella proposta?

«Avevo visto un grande interesse da parte del comandante generale della base USA, poi credo che la partenza per l'Afghanistan della intera compagnia abbia spostato il problema. Credo però sia la vera soluzione. Nell'ipotesi di accordo loro erano disponibili a collaborare alla sistemazione dell'area».

Perché a suo avviso l'amministrazione comunale non è mai intervenuta per realizzare un progetto di intervento per quello che potrebbe diventare il parco cittadino più grande e frequentato?

«Principalmente per i costi che però non sono così alti rispetto al valore che l'area potrebbe avere per la città, credo che con 20/30 mila € all'anno lo si potrebbe tenere aperto al pubblico e farne anche la manutenzione.

Allora penso che questa Amministrazione quando si parla di verde sia più propensa alle parole che ai fatti o alle cose inutili come la chiusura al traffico della città in alcune domeniche che come tutti ormai sanno non servono a nulla.

Una bella idea l'aveva avuta l'ex assessore Zocca inserendo nella proposta di PAT  l'acquisizione dell'area da parte del comune pagando con crediti edilizi il valore dell'area all'Ipab».


Che si dovrebbe fare per rivitalizzarlo una volta per tutte?


«Secondo me dovrebbe gestirlo il Comune assumendosene l'onere. Poi un parco se non ha attività rischia di morire, allora si potrebbe aprire delle iniziative sportive nella parte pianeggiante. Un agriturismo; realizzare la pista ciclabile di collegamento fra il parco del Retrone e Monte Berico che attraversa il parco della Bedin Aldighieri. Infine credo diventi fondamentale sviluppare quella mia idea fatta propria anche dal sindaco Variati di ristrutturare la Villa Bedin Aldighieri destinandola ad attività sociali e sanitarie di riabilitazione».

nr. 09 anno XV del 13 marzo 2010

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar