NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Dove è finito il parco della Bedin Aldeghieri?

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Dove è finito il parco della Bedin Aldeghieri?

La sistemazione del parco e l'abbandono


In seguito l'Ipab ha messo a disposizione la squadra dell'azienda agricola di Montecchio Precalcino, che in due anni, attraverso una convenzione con l'Ente, ha bonificato un parco di 150 mila metri quadrati abbandonato da trent'anni. C'erano rovi e sterpaglie alte tre metri. Al termine dell'operazione di bonifica alla quale hanno anche partecipato i dipendenti della squadra giardinieri dell'Ipab gestita da Giovanni Zanini, il parco è tornato a vivere e si è posta la questione di come gestirlo. Risale ad allora, quindi al 2003 la convenzione con il Comune di Vicenza che l'ha affidato come gestione alla Circoscrizione Sette. Da qui il coinvolgimento di varie associazioni per l'apertura del parco alla cittadinanza durante tutti i fine settimana. L'allora assessore ai lavori pubblici Alberto Maron inoltre aveva attrezzato il parco con cestini e panchine per le passeggiate nei week end. La circoscrizione ha gestito il parco per due anni senza peraltro riuscire a implementare iniziative tali da farlo diventare un punto di riferimento per il tempo libero dei vicentini.
Questa gestione però è scaduta a luglio 2005 e da quella data non è più stata rinnovata per mancanza di fondi da parte della Circoscrizione stessa e del Comune.
Una situazione paradossale alla quale si è cercato di porre rimedio ma senza mai soluzioni definitive.
«Ricordo che la sola iniziativa organizzata dall'Ente in occasione della inaugurazione aveva portato nel parco quasi cinque mila visitatori»- ricorda Meridio. Ma il parco non è mai stato vissuto, mai state fatte iniziative particolari. Qualche dubbio sull'operato passato della Circoscrizione dunque è rimasto.
«L'Ipab da quando è scaduta la convenzione per far rivivere il parco ha coinvolto sempre di più le associazioni -spiega Meridio- Sono convinto che il parco se vive è anche sicuro, se viene lasciato a se stesso può diventare ricettacolo di ogni tipo di personaggi».
La strada percorsa era stata dunque quella di trovare accordi con le associazioni per chiedere loro che intendessero fare per far rivivere l'area.
«Avevamo affidato agli scout l'uso della casetta e di quella zona a valle. Hanno fatto interventi di manutenzione e l'iniziativa ha avuto un grande successo; quasi ogni settimana arrivano scout di tutta Italia che vanno a fare incontri, campeggi. È un'area molto comoda e bella.
Vi era anche un libro dei sogni del vecchio Cda Ipab rimasto lettera morta.
«Avevamo avuto una proposta da privati per utilizzare l'area tra gli scout e la palestra di roccia per fare una serie di impianti e percorsi sportivi all'interno del parco. Sedici mila metri quadri nei quali troverebbero spazio tre campi da tennis, un campo da calcetto omologato per la serie B, ed uno polivalente; un altro campo polivalente per la pallavolo ed il basket; oltre a questo la realizzazione di una struttura ricettiva e spogliatoi. L'opera prevedeva anche la sistemazione dell'area a verde, la recinzione di tutta l'area, la realizzazione di una pista ciclabile pedonale per raggiungere l'area e di un collegamento con la villa.
Su Villa Bedin Aldighieri il consiglio di amministrazione aveva progettato la realizzazione di un Hospice e di 3 nuclei Rsa. L'Hospice è stato realizzato all'Istituto Trento, più vicino all'ospedale. «Stavamo studiando l'ipotesi di fare un polo riabilitativo per non autosufficienti dell'ente» afferma Meridio. «In pratica il vecchio Monte Crocetta».


Diamolo agli americani


Una soluzione rimasta per ora nel cassetto.

Ed intanto il parco langue invaso da sterpaglie e sotto l'attacco di possibili malintenzionati.

Per questo Meridio, nell'ultimo periodo del suo mandato, aveva cercato di coinvolgere gli americani. In cambio della manutenzione dell'area l'ex presidente aveva garantito la possibilità d'utilizzo del parco stesso ai soldati Usa per esercitazioni o allenamenti vari. La crisi che ha portato al defenestramento del Cda di centro- destra ha però scompigliato ogni possibile risoluzione di problema.

Ed ora i cittadini residenti protestano a voce alta.

«Se non ci si muove in fretta il rischio di degrado definitivo dell'area è scontato, ma sarebbe un vero e proprio insulto al buon senso ed alla buona amministrazione. Il sindaco si deve fare garante di questo problema e darci delle risposte rapide».

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