NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Ma questi musei vanno aiutati o no?

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Ma questi musei vanno aiutati o no?

IL SASSO NELLO STAGNO
La palla è stata lanciata per la prima volta da Schio. Il problema, denaro a parte, è che molte delle amministrazioni interessate hanno cambiato connotati con le ultime elezioni locali e questo fa sì che sia perfino prevedibile da varie parti la dichiarazione di nuove esigenze di spesa. Non più spendere troppo o troppo poco, dunque, ma decidere davvero come spendere.

Resta il fatto che Schio ha innescato una polemica alla quale risponde soprattutto il presidente della Rete museale Alto Vicentino osservando come abbiamo già visto che «non è la prima volta che Schio avanza questa richiesta, e proprio per venire incontro a Schio e a Valdagno qualche anno fa era stato modificato il criterio di suddivisione delle spese, che ha alzato di molto, stabilendo un fisso per Comune, la quota dei Comuni più piccoli»; quella di Schio, scrive Ferrigato, è una scelta politica, non è possibile ridurre la sua quota senza danneggiare tutti gli altri, cioè i piccoli Comuni. Ma la piccola goccia che ha fatto traboccare il vaso, anch'esso non gigantesco, si trova nel verbale dell'ultimo direttivo dove l'assessore alla cultura di Schio Formento avrebbe più o meno dichiarato che «ritiene da dilettanti occuparsi in questa sede di queste cose; della promozione si dovrebbe occupare l'ufficio stampa». Senza voler rinfacciare al rappresentante di Schio che evoca una realtà inesistente, quella appunto dell'ufficio stampa, rimane lo stridore evidente tra posizioni diverse e poco conclianti.

Anche la formula di chiusura della seduta di direttivo con il presidente della Rete Ferrigato che «esprime il suo impegno a cercare anche questa volta una soluzione al problema economico posto da Schio e auspica la scelta di verificare come saranno andate le cose a fine anno», sembra  un modo come un altro per prendere tempo diplomaticamente e vedere se davvero si può fare qualche cosa di utile per non affondare del tutto questa esperienza, oppure se il clima è compromesso al punto da non lasciare spiragli.


LA PRUDENZA DEI PIÙ "GRANDI"

Se Schio ha lanciato il sasso e lo ha fatto pur nella sua posizione di preminenza per misura e possibilità è la sostanza di quanto sostenuto che va considerata, riconsiderando eventualmente i punti salienti dell'accordo che ha portato alla Rete. Abbiamo visto che altri due Comuni, i più grandi assieme a Schio nella mappa del territorio museale coperto dalla Rete, esprimono posizioni più morbide di Schio, ma descrivono nella sostanza la stessa esigenza di riconsiderare i termini della questione e la necessità di ritrovare attorno al tavolo della discussione più esplicita un nuovo accordo che tuteli non tanto le misure di ciascun contributo, quanto la realtà che si è fatta avanti ancor più prepotentemente negli ultimi mesi. Non è che si debba discutere di soldi, il problema è che si rischia di discutere di soldi che non ci sono più nella misura preventivata.


LA SAGGEZZA DI SANTORSO

Detto che il settore museale nella più vasta area della cultura dell'Alto Vicentino rappresenta una parte e non il tutto, c'è da aggiungere che il patrimonio museale di Santorso è forse il più rilevante nel contesto della Rete e quindi per questo Comune rimane molto attuale far parte della Rete ed esserne una parte con un certo peso. Bisogna però anche dire che tutti i Comuni stanno attraversando un periodo molto negativo che penalizza fortemente la capacità di spesa. Dal di fuori, sintetizza il sindaco Pietro Menegozzo, non si può avere idea di quanto questa situazione schiacci le amministrazioni e le metta nelle condizioni di risparmiare anche poco o pochissimo denaro per poter intervenire in settori di urgenza. Il discorso di Schio, aggiunge Menegozzo, va visto in questa ottica; indipendentemente da come possa essere ripartita la spesa e secondo i criteri della possibilità maggiore dei Comuni più grandi o più piccoli, rimane il fatto assolutamente indiscutibile che di questa situazione e di come lavorare sulla Rete e nella Rete è opportuno riparlare. Tutto questo, è la saggia conclusione di Santorso, ribadito il concetto che questo Comune vuole essere in questa organizzazione e contribuire a renderla il più possibile utile e armonizzata alle esigenze culturali del territorio.

nr. 09 anno XV del 13 marzo 2010

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