NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Qualità dei servizi all’Ipab, dopo la nostra denuncia la politica si interroga: “Apprese cose anche peggiori”

Quanto lamentato nella lettera inviata dalla figlia di una ospite alla nostra redazione, sembra aver trovato parziale conferma. Le opinioni di alcuni consiglieri comunali tra timori e denunce

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Qualità dei servizi all’Ipab, dopo la nostra denun

«Ho letto con attenzione la denuncia del familiare dell'ospite che non ha avuto la possibilità di fare un bagno per ben 17 giorni e devo dire che mi lascia alquanto perplesso». La notizia pubblicata da La Domenica di Vicenza sullo stato di grave degrado in cui vengono abbandonati gli anziani ospiti dell'Istituzione di Via S. Pietro, ha provocato molteplici reazioni politiche, di autentico sdegno per lo più, anche se, pur sollecitati a giustificare la cosa, i vertici dell'Ipab, commissario e direttore generale, Roberto Zenere e Angelo Fiorin, non ci hanno ancora fatto pervenire alcun contributo. «Credo in passato di non aver ricevuto notizie di episodi di questa portata -spiega così l'ex consigliere di amministrazione Francesco Rucco- anche se per la verità ci sono stati anche momenti di tensione con il comitato dei familiari per altri disservizi, seppur decisamente meno gravi di questo».

Che all'Ipab si stia vivendo un momento di passaggio importante e delicato «mi è stato confermato dai numerosi disagi segnalati da utenti e dipendenti dell'ente di assistenza più importante della nostra Provincia. Ed è per questa ragione che mi sarei aspettato di leggere un intervento più deciso e incisivo da chi fino a poco tempo fa ha saputo solo criticare ed attaccare l'amministrazione di Ipab targata centro-destra -spiega ancora Rucco attaccando l'attuale maggioranza in Comune- senza mai cercare un vero dialogo costruttivo. Oggi le stesse persone chiedono silenzio sull'argomento domandando le responsabilità al Commissario Zenere. Ciò dimostra che l'obiettivo principale era riprendere in mano il controllo di Ipab. Vedremo con quali risultati».

Un esempio di tale condotta? «La gara per l'assegnazione dell'appalto della consegna dei pasti a domicilio, dove l'Amministrazione Comunale ha messo l'Ipab nelle condizioni di non potervi partecipare, togliendo di fatto possibilità di lavoro a numerose persone che si occupavano del servizio a domicilio».

È pur vero, afferma ancora Rucco, che Ipab di Vicenza necessita di una riorganizzazione aziendale, non solo in tema di personale, che porti alla razionalizzazione della spesa: «Ma debbo dissentire da quanto sostenuto da Puggioni, sindacalista della CGIL, quando dichiara che non esiste alcun esubero nel personale dipendente. Allora mi chiedo se conosca la normativa regionale sul punto e, in particolare, gli standard regionali in materia di personale delle Ipab, con i quali ogni amministratore dovrà fare i conti. L'incontro tenutosi presso la Prefettura l'estate scorsa doveva servire anche ad avviare una procedura concordata tra Sindacati e Amministrazione per valutare gli esuberi presenti. In ogni caso ritengo che il miglioramento dei servizi non passi dal numero dei dipendenti, bensì da una loro migliore organizzazione, seppur complessa dato che in Ipab ormai vi sono per la maggior parte utenti non autosufficienti».

Questa la dura presa di posizione di Rucco, ma sulla vicenda specifica denunciata da La Domenica di Vicenza, sono intervenute molte altre personalità della politica vicentina.

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