NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Ipab “valorizza” i gioielli, diventerà un’immobiliare?

Con il patrimonio dell’ente
si finanzierà la costruzione
delle nuove case di riposo
previste nell’accordo con Comune e Ulls

di Luca Ancetti
ancettil@tvavicenza.it

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Ipab “valorizza” i gioielli, diventerà un’immobili

Villa Rubini bella e impossibile

Dopo un lungo periodo di silenzio si torna a parlare di villa Rubini, la splendida dimora del Settecento che si trova non lontana dal casello di Vicenza est nella frazione di san Pietro Intrigogna. Villa Rubini, la cui proprietà è dell'Ipab di Vicenza, torna ad occupare la cronaca dopo che la bozza dell'accordo di programma sull'assistenza agli anziani, di cui stanno discutendo Comune capoluogo, Ipab, Ulls 6 e Regione, cita la necessità di procedere alla sua rapida valorizzazione. Cosa questo possa significare in termini urbanistico-patrimoniali non è chiaro, anche perché finora non risulta definito, almeno negli atti ufficiali tra gli enti coinvolti. È possibile pensare che si stia ipotizzando un cambio di destinazione almeno dell'immobile, se non della grande area che lo circonda, per procedere poi alla sua vendita in modo da ricavare una somma ingente da utilizzare per realizzare parte dello stesso accordo di programma che prevede anche la realizzazione di tre nuove strutture per anziani in città, che abbiano la caratteristica di avere medie dimensioni, ossia non più di 100-150 posti. L'altra soluzione che qualcuno ha suggerito per quanto riguarda l'utilizzo del ricavato della vendita della storica dimora è di destinarlo a creare un fondo per evitare, che si vada ancora ad aumentare la retta a carico degli ospiti e dei loro familiari. La Villa fa parte di un lascito voluto dalla nobile famiglia Rubini, di origini veneziane, che prevede anche un'area agricola di 500 mila metri quadrati. È stata l'ultima discendente la contessa Lucietta, vedova senza figli di Pompeo Rubini, che nel testamento nominò erede universale l'ospedale degli Infermi e dei Poveri della città, poi diventata Congregazione di Carità e quindi Ipab, inserendo la clausola che l'accoglienza ed il ricovero venissero offerti senza preclusioni a tutti. Nell'ultimo decennio Villa Rubini è stata associata a diverse destinazioni: se n'era dapprima interessata l'Associazione Industriali per spostare lì la propria sede, poi si ricorda un'avance da parte della Camera di Commercio, che poi ha scelto di trasferirsi ai Pomari, successivamente si era fatta concreta, con tanto di sopralluoghi e Consiglio di amministrazione dedicati all'argomento nel corso del 2004, l'ipotesi della realizzazione della nuova Fiera sui terreni prospicienti la villa che sarebbe divenuta la sede di rappresentanza dell'allora ente fieristico, ma anche quella soluzione tramontò. Quindi su villa Rubini si era orientata la discussione relativa alla costruzione del nuovo stadio al posto del Menti, così come alla dimora di san Pietro Intrigogna avevano pensato gli americani per realizzare un secondo villaggio residenziale per i soldati di stanza alla Ederle. Infine nel 2005 la stessa Ipab, con Meridio presidente, aveva ipotizzato la creazione lì di un centro di formazione sanitaria e assistenziale di interesse regionale, tanto che l'istituto aveva avanzato al Comune la richiesta che si potesse aumentare la volumetria esistente di oltre 10mila metri cubi fuori terra e di altri 3500 metri interrati. Questa destinazione fu frenata dai costi di restauro, si parlò di circa 7 milioni di euro. Di progetto in progetto mai trasformato in realtà, si arriva ai giorni nostri, con una villa in stato di sempre maggiore abbandono e degrado, e con l'accordo di programma, che riparla della sua valorizzazione.

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