NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Anche la solidarietà patisce la crisi economica

Anche nel vicentino come nel resto d’Italia si registra una diminuzione delle offerte, non dovuta ad un calo della sensibilità della gente, ma alla minor disponibilità economica

di Federico Murzio
F.Murzio@libero.it

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Anche la solidarietà patisce la crisi economica

In fatto di solidarietà ci siamo fatti più parsimoniosi. Colpa della crisi, certo, ma non solo.

La sofferenza della solidarietà riguarda soprattutto le donazioni alle associazioni di volontariato. Quelle, per intenderci, che si occupano degli altri a 360°. I dati raccolti dall'Istituto Italiano della Donazione lasciano spazio a pochi dubbi. Solo il 23% delle associazioni, siano esse onlus e no profit, hanno incrementato le loro raccolte fondi, contro il 37% che ammette di aver raccolto meno dell'anno prima, mentre il 40% non ha avvertito nessun cambiamento. Tra gli operatori del settore tuttavia il 94% ritiene che la crisi non sia affatto alle spalle. In questo senso è indicativo il target dei donatori più colpiti dalla crisi, cioè chi in proporzione dona meno: il 34% sono aziende, il 33% privati cittadini, il 18% amministrazioni pubbliche, il 15% fondazioni bancarie. 

 

Vicenza, Italia

Il trend registrato a livello nazionale riflette in parte anche la realtà vicentina. Un panorama in cui, a differenza di altre province, l'associazionismo è una presenza capillare. Lo dicono i numeri. Il CSV di Vicenza (Centro Servizio per il Volontariato) segnala che sono 353 le associazioni della provincia iscritte all'Albo Regionale. Un censimento incompleto, secondo gli addetti ai lavori, perché esistono migliaia di gruppi non iscritti o comunque non identificabili che svolgono opera di volontariato. E poco importa che poco più di un anno fa una classifica pubblicata da Il Sole24Ore retrocedeva la provincia di Vicenza all'88esimo posto tra le città più altruiste (vedi La Domenica di Vicenza 24 gennaio 2009). Spiega Maria Rita Dal Molin, presidente del CSV Vicenza: «La nostra è una realtà in cui il volontariato rappresenta un alto livello di gratuità, coscienza critica e diviene spesso punto di riferimento nella diffusione di valori per la pace, la non violenza, la libertà, la legalità, la tolleranza, divenendo al tempo stesso promotore di stili di vita caratterizzati dal senso della responsabilità, dell'accoglienza, della solidarietà e della giustizia sociale». Questo senza nascondere la preoccupazione «di come stiano diminuendo i finanziamenti sia a livello nazionale che locale, nessuno escluso, neppure i Centri di Servizi per il Volontariato, considerando che le nostre entrate sono legate agli utili delle fondazioni bancarie. Desidero rassicurare però tutti i volontari che per ora riusciamo a rispondere alle necessità delle 353 iscritte al registro regionale per il volontariato, convinti che il volontariato continuerà ad esercitare la sua funzione anche in momenti di ristrettezza, perché fortunatamente la presenza dei numerosi volontari nelle nostre comunità non è legata solo ai contributi, ma ad una scelta prevalente di gratuità». «In tutto questo contesto con particolare attenzione alla crisi economica finanziaria, il nostro invito a tutti i livelli come Ente Gestore del CSV di Vicenza è "fare rete", in modo che anche le piccole realtà abbiano voce, stringendo solide alleanze con le istituzioni, creando al tempo stesso nuove sinergie e più capitale sociale -conclude Dal Molin- Un'ultima sottolineatura riguarda il 5 per mille, dove però solo le associazioni più strutturate riescono ad avere delle entrate significative. Da parte nostra confermiamo che il CSV annualmente distribuisce con i bandi più di 1.000.000,00 di euro, ai quali aggiunge una fervente attività in termini di servizi: dalla formazione, alla promozione del volontariato, al sostegno e la qualificazione delle varie attività del volontariato, alla consulenza quantificabile in un investimento di circa 200.000,00 euro all'anno». E infine: «Con queste breve riflessioni voglio far emergere il senso ed il ruolo del volontariato con particolare riferimento al nostro "capitale sociale" che contraddistingue i numerosi volontari della provincia di Vicenza e, da come li conosco, sono certa che nessuna crisi potrà impedirci di esercitare il nostro ruolo».

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