NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Anche la solidarietà patisce la crisi economica

di Federico Murzio
F.Murzio@libero.it

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volontariato

Il costo della solidarietà

«Effettivamente c'è una lieve diminuzione dei contributi, dovuta più ad una mancanza di liquidità nelle tasche della gente piuttosto che ad una disaffezione nei confronti dell'associazione -spiega Domenico Innecco, presidente della sezione vicentina della Lilt (Lega italiana lotta ai tumori)- Noto che rispetto al passato le persone sono più selettive quando donano qualcosa alle organizzazioni». «Nel nostro caso -continua Innecco- è la Lilt che con i suoi 18 laboratori (21mila le persone che vi transitano ogni anno, ndr) dà qualcosa. E questo "qualcosa", sia esso uno screening piuttosto che una visita medica, le persone ce lo riconoscono. Ci siamo conquistati la loro fiducia sul campo, e di questo ci dimostrano la loro gratitudine con delle offerte». «Certo è che le spese che sosteniamo sono molte e onerose -conclude Innecco- La Lilt di Vicenza ha in bilancio 650mila euro l'anno. Di questi il 5 per mille contribuisce per il 10% delle spese. Il resto sono da donazioni, sia da privati cittadini sia da fondazioni bancarie».

«Noi siamo una piccola realtà nel contesto del volontariato», sottolinea Annalisa Nicoletti di Calimero Non Esiste. Nata nel 2000, Calimero Non Esiste è profondamente radicata a Montecchio Maggiore e nei paesi limitrofi della provincia occupandosi di creare autonomamente situazioni di integrazione e benessere per i cittadini del proprio territorio, soprattutto se portatori d'handicap psicofisico. Dice Nicoletti: «Le donazioni che riceviamo sono di fatto piccole offerte durante le attività di promozione dell'associazione. I contributi provengono da progetti che presentiamo al CSV e al COGE attraverso dei bandi di concorso». «Grosse donazioni -sorride Nicoletti- non ne abbiamo mai avute, nonostante il valore del nostro operato. Certo per ottenere più fondi ci vorrebbe una strategia di marketing, ma i volontari vogliono fare qualcosa in più che sedersi davanti al pc e lavorare dietro una scrivania».

L'emarginazione e l'integrazione sociale e le problematiche socio-sanitarie sono le tematiche di gran parte del volontariato associazionistico vicentino. «Perché toccano da vicino la quotidianità delle persone -c'informa Luigi Lazzari SOGIT di Brendola e revisore dei conti dell'associazione a livello nazionale - E i cittadini rispondono in base al servizio che è loro offerto». «Se escludiamo i contributi da enti pubblici e privati -precisa Lazzari- l'associazione è in piedi grazie alla generosità dei privati cittadini». In realtà la crisi economica non è un elemento discriminante nella raccolta delle offerte e per la SOGIT locale il lieve calo è un calo fisiologico, anzi minore rispetto ad altre sezioni, spiega Lazzari. Dice poi: «Le associazioni come la nostra sono tenute dei criteri minimi di qualità del servizio. Il che implica assicurazioni per i mezzi e per gli operatori, corsi di formazione, costi di manutenzione; spese che l'associazione ha anche se non opera». «I nostri soci contribuiscono nel contesto delle loro possibilità. L'importante è che le persone siano a conoscenza sia dell'attività dell'associazione, sia dell'attività che svolge, e soprattutto di come la svolge».

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