Sapete, è vero quello che dicono: l'America, con i suoi limiti e le sue opportunità, è un luogo dove tutto è possibile, e dove tutto effettivamente accade.
Si incontrano persone speciali, dalle vite speciali. Persone che come te vengono da lontano per realizzare i propri sogni. Persone che cercano di vivere la vita senza limiti, in modo assoluto. Persone che rischiano. Persone sole, persone tristi, persone che hanno paura... Persone.
Ci si innamora di un tenebroso surfista dall'animo inquieto per poi scoprire che è un ricchissimo miliardario di Malibu (ci tengo a dirlo con la pronuncia americana, senza accento), con tanto di jet e yacht privati, parco automobili, tutte rigorosamente Porsche, e villa con piscina e campo da tennis, anzi, diverse ville, sparse in giro per il mondo.
Si apre un'azienda da 20 milioni di dollari nel giro di poco più di un anno e ci si imbatte in strani equilibri di soldi e potere, che ti prendono alla sprovvista e che, a volte, ti obbligano a rimettere in discussione le tue aspirazioni e le tue illusioni.
L'America è così: ci si trasferisce là, si sogna, si ama, si lotta con tutte le proprie forze. Spesso ci si sente soli. Si prova. Si vince, si perde. Ti tradisce, ti ferisce. Si scappa. Si torna. Si riprova.
Da uno scambio di un anno, mi sono fermata là quasi 4. Poi sono ritornata in Italia. Ed ora è giunto il tempo di ripartire per un'altra avventura. Ma questa è un'altra storia.
nr. 13 anno XV del 10 aprile 2010