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L'intervista: Paolo Colleselli, direttore del dipartimento Materno-pediatrico dell'Ulss 6
Dottor Colleselli, sembra siano in aumento i casi di sovrappeso e obesità non solo tra i giovanissimi ma anche tra i bambini dai sei agli undici anni. Che riscontri ci sono a Vicenza?
«Il problema non è nuovo ed è un dato di fatto che "il peso cresce". Così come aumentano i casi di diabete e malattie cardiovascolari. In questo senso Vicenza rientra nelle percentuali statistiche dell'Italia settentrionale».
Quali sono le cause che tra i bambini portano a sovrappeso e, in alcuni casi, all'obesità?
«Anche in questo caso le ragioni sono note. Innanzi tutto le cattive abitudini alimentari come, ad esempio, mangiare fuori dell'orario dei pasti cibi ricchi di calorie; poi, i bambini praticano poca attività fisica, soprattutto in gruppo; e, infine, l'influenza che hanno su di loro le cattive abitudini alimentari dei genitori».
Un recente studio dell'Università di Cambridge sostiene che ci possa essere una predisposizione genetica all'obesità.
«Sì, ma parliamo di percentuali davvero molto basse. Almeno a Vicenza».
Come può essere che i bambini soffrano di sovrappeso?
«Si tratta di un problema di ipernutrizione fin dai primi mesi di vita che porta ad un aumento delle cellule adipociti, cioè quelle che contengono "grasso". E sono cellule che poi il soggetto si porta dietro tutta la vita».
Quindi parliamo di prevenzione?
«Certo. Ma se da una parte è corretto parlare di prevenzione durante gli anni scolastici, dall'altra è altrettanto vero che sono i primi due anni di vita ad essere critici. L'aspetto fondamentale è che i genitori comprendano che, accanto ad una sana alimentazione, i bambini devono fare attività fisica. Hanno calcolato che un bambino trascorre una media di tre ore il giorno davanti alla televisione: davvero troppo».
Tra le conseguenze che il sovrappeso e l'obesità possono provocare c'è soprattutto il diabete anche, si diceva, in età giovanissima.
«A Vicenza i casi sono raddoppiati nel giro di cinque anni. E colpisce, per inciso, il 20% della popolazione adulta. Ripeto, dal mio punto di osservazione posso affermare che Vicenza e il Veneto non sono molto diverse dalle altre regioni dell'Italia settentrionale. Mi limito a ricordare che, ad esempio, in Campania sono il doppio».
Alimentazione, cultura e società: aumenta la frequenza di sovrappeso e obesità tra i bambini degli extracomunitari. Le risulta?
«Sì. La concomitante presenza di fattori quali i radicali cambiamenti di cultura alimentare, vivere in una società diversa, con modelli culturali diversi rendono i "nuovi vicentini" più soggetti a questo tipo di rischio. L'allattamento artificiale ad esempio è visto da queste mamme come un segno stesso di emancipazione. Mentre ormai tutti sanno che l'allattamento naturale è quello più salubre per il bimbo. Negli USA sta avvenendo la stessa cosa. La realtà è certamente più complessa rispetto a quella italiana e sovrappeso e obesità hanno numeri ormai allarmanti. Ma le percentuali sono più alte tra gli immigrati ispanici e tra le persone di colore».
Abbiamo parlato di sovrappeso e obesità. Ma ci sono segnali preoccupanti anche in senso contrario.
«Certo. Anche l'età dei soggetti che soffrono di anoressia pura si sta abbassando. Ci sono dei casi anche di bambini di 8-9 anni. C'è, da parte loro, un anticipo di presa di coscienza di sé che passa anche per il fisico. E, nonostante sulla materia ci sia notevole informazione, sono fenomeni che sfuggono ai genitori. Questo perché il controllo è relativo».
Quanto influiscono i modelli comportamentali e sociali in questi fenomeni?
«Semplicemente tutto questo è un prodotto del nostro sistema sociale».
nr. 14 anno XV del 17 aprile 2010
