NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Olimpiadi, dopo Vicenza toccheranno anche Asiago?

L'equitazione sull'Altopiano per valorizzare lo stadio Olimpico naturale delle nostre montagne

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Olimpiadi, dopo Vicenza toccheranno anche Asiago?

Asiago potrebbe entrare a far parte del grande progetto olimpico che il Comitato Venezia 2020 ha elaborato e che definirà una volta vinto il derby con Roma per la Candidatura ufficiale alle Olimpiadi che si terranno tra dieci anni. Asiago e l'Altopiano vedrebbero così riconosciuta una importante tradizione nel campo sportivo a tutti i livelli, proponendosi così ad ospitare alcune delle discipline olimpiche ed entrando di fatto nel novero della grande macro area che sarà di fatto il fulcro dell'appuntamento olimpico.

A confessare la volontà di un impegno per sfruttare al meglio quello splendido stadio olimpico naturale che è di fatto un emblema di Asiago è uno degli esponenti di spicco di Vicenza città Olimpica, Gaetano Cusmano, che in questi giorni sta alacremente lavorando al progetto Venezia 2020 assieme all'assessore allo sport di Vicenza Umberto Nicolai ed agli altri componenti del Comitato stesso.

Ma perché Vicenza? «A Vicenza nel 1555 una accolta di 21 cittadini -spiegano i componenti del Comitato- decise di dar vita all'Accademia Olimpica. Essa volle assumere un aspetto diverso dalle precedenti accademie: insieme con i nobili entrarono infatti a comporla elementi che si distinguevano come dotti nelle lettere greche e latine o come illustri nelle arti, pur non appartenendo alla classe nobiliare. Alla stessa maniera abbiamo pensato di creare una nuova ACCADEMIA uno spazio dove studenti, funzionari delle pubbliche amministrazioni, imprenditori e "cittadini possano portare il proprio contributo perché Vicenza sia CITTÀ OLIMPICA. "Hoc opus hic labor est" (Virgilio) (Motto accademia Olimpica)", qui è la fatica, qui è la difficoltà».

 

Cusmano, oltre ad un nuovo stadio per ospitare il calcio Vicenza o provincia potrebbero ancora essere designate per accogliere altre discipline? Se sì quali? Ed è possibile ad esempio valorizzare l'Altopiano di Asiago con qualche disciplina sportiva?

«Vicenza può avere un ruolo importantissimo per quello che riguarda l'aspetto turistico, un valore aggiunto per Venezia 2020. Offrire la città del Palladio come appendice alla visita degli atleti e degli appassionati è sicuramente una cosa unica. Sarebbe poi bellissimo se oltre a questo aspetto si potesse coniugare anche il lato sportivo coinvolgendo le strutture naturali della provincia di Vicenza. Un vero stadio Olimpico naturale come ad esempio l'Altopiano di Asiago sarebbe l'ideale per ospitare alcune discipline ed il nostro operato mirerà anche a questo. Non ci sarebbe cosa più bella che essere protagonisti di un evento così speciale come i Giochi Olimpici, e a renderlo ancora più speciale potrebbe essere viverlo da protagonisti, come volontari, come spettatori e magari come atleti, nella propria terra!».

L'Olimpiade è un fatto sportivo di enorme importanza: nelle vostre previsioni quanto può anche essere determinante per rilanciare l'economia non solo veneta ma anche dell'intero paese?

«Quello delle Olimpiadi è un grande sogno per ogni capitale del mondo. Ma tra tutte quelle possibili, la candidatura di una città straordinariamente unica al mondo come Venezia, gioiello urbanistico, architettonico ed artistico, segna qualcosa di inedito e speciale nella lunga storia della manifestazione sportiva più importante in assoluto. Un obiettivo che, per la sua portata, rappresenta quindi una delle sfide più coinvolgenti che il nostro territorio abbia mai sostenuto. Come già detto da Giancarlo Galan nella lettera di presentazione del Progetto "Venezia 2020", potrebbe rappresentare un progetto strategico per lo sviluppo infrastrutturale dell'intera Regione, che potrebbe cogliere una grande occasione per esprimere e presentare al mondo intero il grande potenziale delle sue eccellenze in ogni campo... Il NordEst è il motore economico del Paese e un laboratorio di innovazione socio-culturale, oltre che la Regione che più ha contribuito al medagliere olimpico italiano nelle ultime edizioni dei Giochi, a conferma del grande patrimonio sportivo del Veneto».

Che tipo di riscontro ha avuto la visita della delegazione del Coni in Laguna?

«Federico Fantini, direttore generale del progetto Venezia 2020, ritiene che la delegazione tecnica ristretta del Coni, guidata dal segretario generale Raffaele Pagnozzi, sia rimasta molto impressionata. Sia a Venezia che a Roma sono state richieste dal presidente del Coni, Gianni Petrucci, alcune precisazioni riguardante l'aspetti del budget».

Non temete che il peso politico di Roma alla fine possa superare il "progetto" veneziano?

«Sicuramente il peso politico di Roma avrà un suo ruolo, ma ritengo che anche Venezia calerà tutti i suoi assi, soprattutto motivati dall' unicità del progetto, che coinvolge una città, una regione intera; una occasione irripetibile per tutto il territorio di fare squadra».

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