NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Marostica: quanto i vizi
non sono una cosa seria

di Resy Amaglio

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Umoristi a Marostica

Così, si parte da quegli esemplari tontoloni dei nostri progenitori, che Yuriy Kosobukin, Ucraina, ci mostra mentre imparano ad accoppiarsi osservando farfalle e libellule, nonché una coppia di porcospini diligentemente impegnati nella lieta bisogna, con tanto di mela caduta tra gli aculei del malcapitato maschio dalla fatale pianta. Ineludibile è naturalmente l'apparizione del serpente, un linguacciuto furbacchione dallo sguardo tremendo.

Certo i nostri progenitori esposti al Castello Superiore si danno da fare con grande franchezza sul sentiero di quella conoscenza che dopo millenni rimane paradigmatico fondamento del vizio; la straziante cacciata è ancora lontana, ed eccoli, brutti e pelosi come li ha conciati Mihal Ignat, Romania, indomiti sotto l'albero.

Da Adamo in poi, il gioco amoroso spadroneggia tra l'umanità, come dimostrano molti autori sfoderando sul tema malizie varie, con mano a volte pesante, ma spesso inventando deliziose commistioni di vizi, sogni e desideri. Avviene allora che le nudità femminili escano dai fumi dell'alcool, oppure dalle volute di fumo che il biondo vizioso di Andrea Pecchia, Italia, premiato, guarda salire dalla sigaretta, fino a formare un bel paio di gambe femminili, con soprastante ovvia conclusione.

Ma l'astuta Eva di Andy Pameque Mesa, Cuba, ha capito come sta cambiando il vento e offre al compagno l'alternativa, la mela in una mano e il simbolo Windows nell'altra. Adamo è presentato di spalle: salviamogli la faccia, se mai preferisse il computer.

Alla fine ecco un classico del concorso marosticense, Origone, che raccoglie i sette vizi in uno spassoso ebdomadario. E tutto può ricominciare.

Vizi e sorrisi, con qualche riflessione e vari meritati premi. Pur riconoscendo che le ragioni di un premio, in una rassegna di grafica umoristica, hanno sovente qualcosa di incomprensibile, va detto che la giuria di Marostica distilla meriti di forma e contenuto con notevole perizia.

Il Salone d'autore ospita quest'anno Paolo Bertuzzo, che si auto qualifica veneziano vizioso, ed è un bravissimo illustratore di storie ed eventi.

Come di consueto, l'esposizione è documentata da un bel catalogo curato dal Gruppo Grafico Marosticense, che riproduce in apertura un particolare de I sette Peccati Capitali di Hieronymus Bosch ed è introdotto dagli interventi critici di Liliana Contin e Piero Bertazzo, "anime" da sempre della rassegna, nonché dagli scritti del Sindaco Gianni Scettro, dell'Assessore Mariateresa Costa e dell'ospite speciale Tinto Brass.

L'anno prossimo è di scena INTERNET: è aperta la sfida al click più spiritoso.

 

 

(FOTO ARTICOLO DAL SITO http://www.umoristiamarostica.it/)

 

nr. 17 anno XV dell'8 maggio 2010

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