«Inizialmente ci tengo a precisare che questa è stata la prima festa a tema dei L'UNI TUNES ma che le serate universitarie sono cominciate già all'inizio dell'anno accademico a ottobre. Noi capiamo e siamo sempre disponibili ad accogliere le richieste dei vicentini, infatti abbiamo sempre rispettato gli standard di legge per quanto riguarda i volumi della musica, che comunque riguardano più il locale dove siamo ospitati che il movimento in sé. La musica è tenuta con un certo volume fino alle 23:30/00:00, e poi viene abbassata e le porte del locale chiuse per evitare che il rumore si disperda all'esterno. Il vociferare della gente al di fuori del locale, che è sempre stato un vociferare "normale", senza urli schiamazzi o clacson di macchine, non riguarda il locale Cirkus visto che la gente si trova al di fuori e quindi rientra negli standard di legge. Ovviamente immagino possa recare un qualche fastidio, ma di certo non possiamo andare dalle persone in un luogo pubblico e chiedere di andarsene. Ricordo ai cittadini residenti in zona che l'evento dei L'UNI TUNES si svolge ogni 2 mercoledì del mese, quindi è un appuntamento saltuario e dura massimo fino all'una di notte. Presumo che i residenti che si sono lamentati siano stati giovani anche loro al tempo, e magari avrebbero voluto avere la possibilità di divertirsi in modo civile godendosi quel periodo della loro vita che non tornerà mai più».
È possibile dunque divertirsi senza arrecare disturbo alla cittadinanza? Voi garantite sempre il rispetto degli standard di legge?
«Assolutamente. La musica è tenuta sotto controllo, le porte vengono chiuse e la sicurezza controlla che le persone non creino disturbo. Ciò che avviene al di fuori del locale viene monitorato, ma essendo all'esterno non abbiamo l'autorità per intervenire; ma comunque due tre parole civili vengono dette per evitare eventuali problemi».
La Polizia locale è uscita a fare i controlli di rito e vi ha sanzionato o no?
«La polizia è stata chiamata e quindi deve intervenire. Ha fatto tutti i controlli di routine e ha valutato i decibel della musica senza trovarvi infrazioni. Hanno certamente visto che la massa di persone si aggirava sulle 1000 unità e che quindi è comprensibile che il vociferare possa essere un po' fastidioso, ma comunque non era da considerarsi come disturbo della quiete pubblica».
Vicenza che tipo di città è? Aperta o chiusa ad iniziative come la vostra?
«Vivo a Vicenza da quasi 23 anni e purtroppo ho sempre visto queste situazioni. La città è chiusa in sé stessa e guarda con diffidenza a questo tipo di iniziative giovanili. Immagino sia dovuto sia a motivi storici sia al fatto che i giovani vicentini, con il progresso e lo sviluppo creato dall'instaurazione dell'università, hanno cominciato a sentire l'esigenza di avere degli spazi e delle iniziative apposite per potersi esprimere e divertire, e questo a Vicenza è una novità, e come tutte le novità all'inizio trovano molti ostacoli e problemi da affrontare soprattutto nella città stessa. Pensi che un assessore comunale mi ha confidato che un'estate il comune ha organizzato un concerto in piazza dei Signori, terminato alle 23:30, come da regolamento, e ha ricevuto chiamate e lamentale da parte dei residenti del centro storico che hanno perfino detto che lo avrebbero volentieri invitato a casa propria e legato alla colonna per fargli sentire cosa provavano loro in quelle situazioni. Penso sia giusto lamentarsi per evidenziare un problema, ma penso sia giusto che ci sia da parte di tutti un po' più di tolleranza e di razionalità nell'esporre le proprie ragioni. A Vicenza ciò viene fatto per partito preso e per ostinazione, non tanto per il reale problema. Certo ci sono situazioni in cui le lamentele sono giustissime ed è altrettanto giusto trovare una soluzione, ma altre in cui bisognerebbe trovare un punto d'accordo pacifico e civile e i L'UNI TUNES in questo sono disponibilissimi».
Che tipo di ritorno, anche economico, può portare un movimento come il vostro alla città?
«Personalmente frequento alcune città universitarie come Padova, Ferrara, Verona e Trento perché ho degli amici che si sono trasferiti a vivere lì per questioni di studio. Quello che vedo e che ho avuto la possibilità di vivere, nel mio piccolo, è una situazione totalmente diversa da quella della città di Vicenza. Intanto queste città sono molto più aperte a iniziative giovanili e questo porta un arricchimento sia culturale che sociale. Sono organizzati molti concerti, eventi, iniziative sportive culturali e politiche nelle varie zone delle città, soprattutto nel centro storico. I cittadini sono molto tolleranti, anzi, partecipano attivamente a queste iniziative (parlo per esperienza personale). Poi c'è anche un ritorno economico sia per la città che per i cittadini. I locali effettuano prezzi convenzionati e promozioni valide per tutti, e inoltre i concerti e gli eventi portano gente nella città che quindi ha delle entrate economiche da tutto questo. Poi naturalmente si sviluppa il turismo, sia giovanile che non, e questo è un altro aspetto molto importante. Da studente di economia e amministrazione delle imprese penso che l'università e l'istruzione in generale, sia un motivo di sviluppo, progresso e arricchimento sia economico che socio-culturale impareggiabile, che in questo periodo di crisi potrebbe rilevarsi una spinta molto favorevole».
Ne avete già parlato con l'Amministrazione comunale dei vostri progetti e che vi è stato risposto?
«Abbiamo avuto un incontro con il consigliere delegato Federico Formisano che ci ha voluto conoscere e proporre delle iniziative. Sono progetti futuri ancora da perfezionare, ma diciamo che anche l'amministrazione ha capito l'importanza dei giovani e dell'università a Vicenza come punto di partenza per eventi ed iniziative sia comunali che private che possano ravvivare questa città».
Quali sono i prossimi appuntamenti in programma? E chi può partecipare alle vostre feste?
«Le nostre feste sono aperte a tutti. Chiunque voglia passare una serata piacevole, divertente, senza spendere tanti soldi e fare amicizia con gente nuova è il benvenuto, sempre nel rispetto delle regole del civile comportamento. Abbiamo in programma ancora 2 appuntamenti mercoledì 26 maggio e mercoledì 9 giugno sempre al Cirkus in via Enrico Fermi (zona Pomari) e poi ci stiamo muovendo per proporre un evento estivo ancora da definire, ma che si prospetta molto interessante».
È possibile anche animare il centro storico di Vicenza che da sempre è molto diffidente verso iniziative di movida?
«Con l'appoggio del Comune penso sia possibile. Già in questi anni gli eventi nel centro storico si sono moltiplicati, ma sono sempre stati ostacolati da molti problemi. Penso che comunque ci si possa muovere con una raccolta di firme tra tutti i cittadini di Vicenza per chiedere più spazi e più tolleranza per le iniziative proposte dai giovani vicentini, perché credo sia molto importante per la città e sia uno dei mezzi più democratici per farlo».
nr. 18 anno XV del 15 maggio 2010