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Anche le forze dell'opposizione in Comune sono ben allineate (Lega Nord a parte) con questo sviluppo progettuale. Il vecchio Menti è infatti ormai un corpo quasi estraneo per il calcio. Valerio Sorrentino, PdL, ne è convinto. Occhio, però, alle contropartite!
Alla luce della sconfitta di Venezia come città Olimpica del 2020 ha ancora valenza il progetto di costruzione di un nuovo stadio a Vicenza est, la cosiddetta Arena degli eventi?
«La costruzione del nuovo stadio a Vicenza prescinde dalla candidatura di Venezia. Credo che vi sia stata un po' di imperizia dell'assessore nello sperare che fosse fatto lo stadio con l'Olimpiade. Resto convinto che il Menti sia una struttura inadeguata per una squadra di calcio di un certo livello. Se il Vicenza resta in serie B è una esigenza relativa. Se il Vicenza andasse in A, la questione stadio si rivelerebbe con tutta la sua gravità per disagi ed inadeguatezza».
Sono appropriate a suo modo di vedere le contropartite per il Comune?
«Diciamo che non mi sembrano proprio molto appropriate, peraltro vi è una procedura iniziata con nostra amministrazione. Anche se in maggioranza se ne discute, la mia posizione, ed è personale è che quella soluzione di Vicenza est sia comunque la migliore. Ovviamente con preoccupazioni in termini di viabilità ed interesse pubblico per il Comune. Come progetto non credo che abbia delle valide alternative fino ad ora».
Lei manterrebbe il Menti o cosa ne farebbe?
«Essendo area universitaria, va bene la cittadella degli studi; per l'area del Menti, peraltro, non sono contrario ad un utilizzo economico, non palazzoni, ma soluzioni che possano portare denaro alle casse comunali e rispettando le esigenze di verde di cui c'è bisogno in quella zona».
