NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Il primo stadio fu a Borgo Casale

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Il primo stadio fu a Borgo Casale

Il Vicenza cominciò a giocare nel 1911 le sue partite nel campo di Borgo Casale. Solo nel 1935 il vecchio campo venne sostituito con l'attuale "Menti". Il progetto venne redatto dall'Ing. Tullio Pedrina dell'Ufficio Tecnico Comunale. Il nuovo stadio fu inaugurato - con il nome di "Campo Sportivo del Littorio" - in occasione della classica sagra dei Oto, la festa patronale della Madonna di Monte Berico, l'8 settembre di quell'anno. Per l'occasione si affrontarono il Vicenza e gli ungheresi del Saroksar, sfida in cui prevalsero i biancorossi che schieravano per la prima volta il fresco sedicenne Romeo Menti all'ala destra, fratello minore di Umberto e di Mario, entrambi ugualmente giocatori del Vicenza.

Danneggiato e reso impraticabile durante la guerra, nel 1946-47 tornò agibile, per lo meno per quanto riguardava il terreno di gioco.

Durante i successivi lavori di ristrutturazione dello stadio venne eliminata la pista d'atletica, assicurando quindi un'ottima visuale del campo di gioco.

Nel 1949 il consiglio comunale deliberò di intitolare lo stadio al Menti e morto nella tragedia del grande Torino a Superga proprio quell'anno.

Agli inizi degli anni '50 la capienza raggiunse i 17.000 posti ma, nel 1953 venne avviata una ristrutturazione che contemplava la costruzione delle curve e dei settori laterali nonché l'ampliamento del settore distinti. Al termine dei lavori si toccarono i 33.000 posti disponibili, capienza che verrà mantenuta fino agli anni Ottanta.

Nel corso degli anni successivi lo stadio subisce varie migliorie e restauri, soprattutto quando la società prende - a seguito del nuovo assetto societario - il nome di Lanerossi Vicenza.

Alla fine degli anni 70 raggiunge, in una partita contro la  Juventus, la sua massima capacità con 33mila spettatori presenti. Sono gli anni di Paolo Rossi e dello storico secondo posto della squadra biancorossa. Fra gli anni 80 e 90 nuovi lavori di ristrutturazione portano la capienza a 20.920 spettatori.

L' 11 novembre dell'89 il "Menti" ospitò l'unica partita finora giocata a Vicenza dalla nazionale italiana: l'amichevole tra l'Italia e l'Algeria (1-0).

Con il cambio di proprietà della squadra, passata per un certo periodo in mani britanniche, nella seconda metà degli anni Novanta tornò in auge l'ipotesi di costruire un nuovo stadio più capiente fuori dal centro urbano, mentre fu persino avanzata un'idea progettuale indipendente che prevedeva il completo rinnovo nel vecchio sito. Dopo una lunga trattativa la società del Vicenza Calcio e il Comune di Vicenza non giunsero però ad alcun accordo economico.

Successivi lavori comportarono la rimozione dei pilastri metallici della vecchia copertura della tribuna centrale (unico settore coperto) che ostacolavano le riprese televisive, l'installazione dei seggiolini nei distinti e la realizzazione della nuova "curva azzurra", sorta di "tribuna famiglia" (settore ad angolo tra la curva nord e la tribuna centrale). L'adeguamento della struttura al decreto Pisanu (2007) vide infine la posa dei tornelli d'accesso, il potenziamento della video- sorveglianza. Attualmente la capienza (compresa la tribuna stampa) è di 16.012 posti "teorici", che scendono ai 12.400 effettivi in occasione delle partite.

Nonostante la sua età, il "Menti" è uno dei pochi impianti calcistici italiani che offra un'ottima visuale del campo di gioco grazie alla vicinanza degli spalti al campo, distanza paragonabile a quella degli stadi inglesi "classici".

 

nr. 20 anno XV del 29 maggio 2010

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