NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Dieci milioni di euro per l'Olimpico, meno per la cultura

Il gioiello palladiano dopo quasi 25 anni subirà una profonda ristrutturazione, un investimento importante per il Comune che però al contempo taglia molto sulla cultura: giusto?

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Dieci milioni di euro per l'Olimpico, meno per la

Il Teatro Olimpico cambia faccia, ma solo dal punto di vista del maquillage a cui verrà sottoposto. E a dire il vero si tratta di una restyling dal costo piuttosto salato, oltre dieci milioni di euro, ma di quelli che si spendono volentieri, anche in tempi di ristrettezze e tagli al bilancio, per impreziosire ed abbellire, laddove possibile, uno dei monumenti cittadini, un vero e proprio marchio nel senso di "brand" della città di Vicenza.

Un investimento importante che ha però anche fatto discutere in quanto arriva in un momento di scelte di bilancio quanto mai improntate sul realismo e sulla salvaguardia dei servizi a favore della popolazione soprattutto per quanto riguarda il sociale; ed in quest'ottica per stessa ammissione del sindaco Achille Variati, il settore ad esserne principalmente toccato in modo negativo è stato quello della cultura: «Anche se abbiamo garantito i grandi eventi», sottolineava il sindaco.

L'Olimpico però è il simbolo, o almeno, uno dei simboli di Vicenza, il più antico teatro coperto al mondo ed ha effettivamente bisogno di essere sistemato al più presto. Il che diventa una esigenza imprescindibile, come però il "fare cultura" in città che rischia di perdere colpi rispetto ad esempio, alla vicina e troppo spesso pietra di paragone, Bassano.

«Un restauro globale, di quelli che si fanno ogni cento anni», ha definito l'assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto il progetto preliminare del restauro del Teatro Olimpico che ha quantificato in 10,5 milioni di euro la cifra necessaria per rimettere completamente a posto il più prezioso dei gioielli palladiani di proprietà comunale.

A dire il vero l'Olimpico era già oggetto di un accuratissimo restauro conservativo (1986-1987) condotto con criteri scientifici: il primo nella storia del Teatro, su indicazioni di un'apposita Commissione, composta da tutte le Soprintendenze e dai massimi esperti della materia (tra cui Licisco Magagnato) con il coordinamento e la consulenza tecnico-culturale dell'arch. Renato Michieli che aveva curato anche la progettazione e la realizzazione di alcuni interventi di conservazione, dell'allestimento museale- espositivo dell'intero complesso (Odeo, anti-Odeo, galleria visitatori, cavea del Teatro), nonché del bookshop, degli arredi e degli impianti di illuminazione.

La giunta comunale ha da poco approvato la documentazione che definisce il costo dell'operazione e rimanda all'approvazione del progetto definitivo la determinazione delle fonti di finanziamento. Nel 2005 toccò al Cisa approfondire lo stato di salute dell'edificio, attraverso analisi e indagini, il cui costo venne finanziato dalla Fondazione Cariverona. Il progetto preliminare redatto successivamente dall'ufficio tecnico comunale prevede la conservazione e il consolidamento della struttura; una riorganizzazione dei percorsi e degli spazi di servizio; l'adeguamento di impianti anche in funzione antisismica.

Il restauro, rigorosamente conservativo, riguarda anche la scena, le statue, le decorazioni in legno e gli infissi; all'esterno: il muro di cinta, il giardino, il palazzo del territorio.

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