NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Dieci milioni di euro per l'Olimpico, meno per la cultura

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Dieci milioni di euro per l'Olimpico, meno per la

Federico Formisano, capogruppo del PD parla di scelta inevitabile: «I tagli alla cultura sono dolorosi ma ineluttabili nella logica del taglio dei trasferimenti dello Stato. La spesa discrezionale del Comune di Vicenza è scesa negli ultimi anni ben sotto al 5%: il resto delle poste del bilancio di parte corrente sono tutte dedicate al pagamento dei mutui (diminuiti grazie agli ultimi interventi fatti di quasi 15 milioni di euro), degli stipendi, delle spese fisse. Tuttavia la maggioranza ha presentato in sede di Bilancio di Previsione 2010 un Ordine del Giorno che prevede il reintegro dei capitoli di bilancio che erano stati tagliati in prima battuta, ricorrendo all'assestamento di bilancio, che verrà discusso dopo l'estate». Le nuove norme in materia di patto di stabilità impongono ai Comuni di vincolare una cifra molto alta (nel caso di Vicenza, si tratta di un milione di euro) per il fondo di riserva. «Ma in autunno -spiega Formisano- potremo svincolare parte di questa cifra per dedicarla a rimpinguare i capitoli tagliati. Poiché i tagli apportati alla cultura sono di circa 200.000 euro riteniamo di poter tornare senza problemi ai livelli dello scorso anno. Per quanto riguarda l'intervento sul Teatro Olimpico ricordiamo che non si tratta di una spesa che incide (se non indirettamente) sul bilancio corrente. Si tratta infatti di un investimento di lungo termine, attuato mediante stralci successivi e grazie ai contributi di importanti Enti pubblici e privati. Era dal 1987 che all'Olimpico non veniva fatto un intervento globale e sistematico. L'Olimpico è il nostro salotto buono e dobbiamo trattarlo bene: visitato ogni anno da migliaia di persone, sopporta ancora un numero molto elevato di spettacoli e di eventi. Si trattava di un intervento doveroso che altri in passato non hanno fatto».

«Dall'insediamento della Giunta Variati, avvenuto più di due anni fa -sottolinea invece il consigliere comunale del PdL Francesco Rucco- il settore cultura ha subito tagli drastici che lasciano intendere come manchi una programmazione seria e di ampio respiro.

Tutto viene rinviato ad isolate iniziative, pilotate dagli uffici dello staff del Sindaco, che svuotano l'Assessore alla Cultura Lazzari del proprio ruolo istituzionale.Il settore Cultura si sta limitando, per mancanza di fondi, a coordinare iniziative esterne all'Amministrazione Comunale, che viene così a perdere il suo ruolo di protagonista.

La Giunta, di fronte a tale inerzia, decide di intervenire nella ristrutturazione del Teatro Olimpico, tagliando definitivamente ogni risorsa alle iniziative culturali locali. Si rischia di avere un bel contenitore senza la possibilità di riempirlo».

Non sono strettamente connesse tra loro, almeno in termini di intervento di spesa le due questioni secondo Ciro Asproso dei Verdi: «Mi risulta difficile stabilire un nesso di casualità tra le due circostanze. Gli interventi di restauro e adeguamento strutturale degli edifici e dei monumenti pubblici, rientrano tra le spese di investimento e sono generalmente finanziati con mutuo; mentre i costi della stagione culturale vanno imputati alla parte delle Uscite nel Bilancio ordinario. Insomma, per quanto si possa auspicare, da parte dell'Amministrazione comunale, il saggio comportamento di un "buon padre di famiglia", i tagli alla cultura andrebbero giustificati sulla base di ben altre motivazioni». Ma non è tutto: «Per altro, è sufficiente un rapido raffronto tra l'offerta culturale di Opera Estate a Bassano e quella del Comune capoluogo, per comprendere che a fare la differenza non sono solo le ristrettezze di Bilancio. Sia ben chiaro, il Cartellone di "Estate qui 2010" non si discosta granché da quanto proposto negli anni passati dalla giunta Hüllweck, se non per la deprecabile rinuncia al "Cinema all'Aperto", che aveva sempre riscosso un ottimo gradimento da parte del pubblico. Per il resto c'è ben poco da segnalare, sia sul fronte dei grandi Eventi, sia per quanto riguarda la qualità complessiva. Se è vero che le risorse sono sempre più scarse, è altrettanto vero che per attrarre pubblico e sponsor servono idee e progetti a lungo termine. In altre città del Veneto, Cultura e Spettacolo sono anche un grande volano per il turismo, ma per Vicenza, sembra quasi impossibile varcare le porte di una rassegnata marginalità».

Anche il mondo della cultura si mobilita e prende posizione nelle parole del regista ed attore Piergiorgio Piccoli: «Non so quali siano le condizioni reali del teatro olimpico. È difficile però fare una corretta valutazione mettendo a confronto gli stanziamenti per le attività culturali con quelli dedicati alle opere pubbliche di interesse storico ed architettonico. Mi viene solo da dire che i fondi per il teatro non ci sono mai, ma quando si decide che servono veramente si riescono a trovare. Il problema è capire quali sono le vere priorità. Forse le attività culturali non sono più così importanti, anche se tutti ne parlano trionfalmente come il "settore del futuro". Forse la tendenza è far si che la cultura si mantenga da sola, senza sostegno pubblico. Ai posteri l'ardua sentenza».

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