NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Viale Milano, da “sobborgo” a cuore pulsante della città

“Un'area rivive non solo con le scelte progettuali urbanistiche compiute a tavolino, ma con la vita stessa”: parte la sfida di artisti e professionisti cittadini nel riqualificare la fetta di città che da Viale Milano abbraccia simbolicamente Campo Marzo e l'area del Teatro civico

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Viale Milano, da “sobborgo” a cuore pulsante della

La forza dell'arte a supporto delle scelte urbanistiche della amministrazione comunale. Una sinergia che può funzionare per rilanciare zone degradate della città. Una sfida possibile? Artisti, designer, architetti, pittori e scultori vicentini ci credono e aprono la new wave cultural urbanistica in una delle aree più problematiche della città: quella che da viale Milano va sino a Campo Marzo e da lì sino a dove sorge il nuovo Teatro civico. «Non bastano le scelte urbanistiche per far tornare a vivere una fetta di una città, che sia cosa di provincia o di metropoli. Per rilanciare una zona serve la vita».

Ed ecco che prende così corpo una delle più grandi "rivoluzioni immobiliar- culturali" degli ultimi anni a Vicenza: tutti a popolare l'area di viale Milano, Via Torino, etc, proprio lì dove, ad esempio nella zona ex Domenichelli, ancora oggi, si insinuano i germi di una micro-criminalità diffusa e dove nemmeno le telecamere poste dal Comune hanno mai dato tranquillità e sicurezza. E le scelte messe nero su bianco nel Pat dalla giunta Variati, quelle di dar vita cioè esattamente in quel luogo ai nuovi uffici comunali e ad un centro culturale, non sarebbero sufficienti se non supportate da una azione di rivitalizzazione degli spazi attraverso l'investimento di una solida compagine di artisti locali ed internazionali e di una nutrita "pattuglia" di professionisti. Cristiano Segranfreddo è stato il capostipite, ha creduto sin da subito nel quartiere spostando al civico 60 la sua Monotono. Ma a luglio arriverà anche Aldo Cibic, seguito da designer e altri architetti di fama mondiale. Laddove insomma per anni ha fallito la politica, stanno riuscendo gli artisti.

Ed il primo passo è stato realizzare un'opera pubblica, che si relazioni con il territorio, con la città e con i cittadini in uno spazio importante. È l'obiettivo di "Testa in aria, piedi per terra", concorso promosso dall'assessorato all'istruzione e alle politiche giovanili nell'ambito del progetto "Oltremodo" all'interno del nuovo piano locale giovani. L'iniziativa è inoltre promossa e sostenuta dal dipartimento della gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con Anci e la Rete Iter per promuovere il talento, la conoscenza e la crescita socioculturale delle nuove generazioni.

Il concorso, organizzato in collaborazione con Fuoribiennale, punta alla promozione e alla valorizzazione di artisti emergenti attraverso la realizzazione di un'opera d'arte pubblica per la città.

«È la prima volta che l'assessorato alle politiche giovanili di Vicenza valorizza così visibilmente i giovani e il loro talento - commenta Moretti - C'è infatti l'intenzione di promuovere iniziative che abbiano forti ricadute di visibilità sul territorio e in questo caso sarà qualcosa di più della classica mostra. Ci attendiamo infatti proposte innovative e che sappiano stupire».

Nel dettaglio, i giovani partecipanti dovranno presentare un progetto per un'azione performativa o per un'installazione "site specific" pensata per l'area ex Domenichelli di Vicenza. L'area è oggi, come detto, profondamente degradata, ma sarà oggetto di una significativa opera di recupero dell'antica identità metropolitana del quartiere, attraverso la costruzione di nuovi edifici pubblici e la rigenerazione dell'intera zona.

La partecipazione al concorso "Testa in aria, piedi per terra" è gratuita e riservata a giovani artisti dai 18 ai 35 anni che potranno iscriversi per una delle due sezioni: arte visiva e arte performativa.

I lavori saranno valutati da una giuria, presieduta da un rappresentante dell'assessorato e composta da Cristiano Seganfreddo, direttore di Fuoribiennale, Stefano Coletto, curatore della Fondazione Bevilacqua la Masa, Renzo Di Renzo, direttore della Fondazione Buziol, Daniele Capra, giornalista di Exibart, e da Flavio Albanese.  

La valutazione dei progetti verrà effettuata tenendo conto della qualità e del livello di creatività della proposta artistica, e della qualità e della coerenza dell'opera complessiva in rapporto al tema del concorso.

L'organizzazione ha previsto un budget di 2.500 euro per produrre l'opera prescelta, che sarà esposta da fine settembre a fine ottobre 2010.

La selezione non è tuttavia fine a se stessa, ma è pensata e costruita come un vero e proprio percorso formativo, in cui l'artista vincitore sarà accompagnato in tutta la fase di elaborazione progettuale ed avrà la possibilità di confrontarsi con i critici e i curatori che collaborano al progetto, di misurarsi con uno spazio pubblico e di ottenere quindi un'interessante occasione di crescita e visibilità.

Ma il concorso è solo un primo spunto di un progetto molto più ampio.

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