NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Tra la novità di Gassman all’Olimpico anche la fine dei premi per il teatro

Il nuovo direttore del Teatro Veneto e della stagione vicentina di spettacoli classici propone l’“Oreste” di Euripide nella presentazione del Teatro Nazionale Greco

di Mario Bagnara
mario.bagnara@fastwebnet.it

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Tra la novità di Gassman all’Olimpico anche la fin

Nella lunga storia degli Spettacoli Classici del Teatro Olimpico, inaugurato nel 1585 con l'Edipo Tiranno di Sofocle, si giunge quest'anno al 63° ciclo. Dopo gli eventi sporadici che, comprendenti, oltre agli spettacoli teatrali, anche feste, tornei e cerimonie per visite di personaggi illustri (tra cui Napoleone, l'imperatore Francesco I, Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi), avevano animato il teatro palladiano dagli inizi fino al 1931, una vera regolarità programmatoria annuale fu avviata solo nel 1934 dall'apposito Comitato in cui l'Accademia Olimpica mantenne un ruolo di primo piano, visto che il teatro l'aveva ideato e costruito nella seconda metà del '500. Dopo lo scioglimento del 1985, con l'impegno di ripartire con una rinnovata forma di gestione a conclusione degli interventi di restauro del teatro, in realtà dal 1987 il Comune di Vicenza, proprietario in seguito al decreto napoleonico di confisca del 1813, si trovò a gestire da solo tutta l'attività, ricorrendo nei primi anni '90 a direttori artistici esterni. La collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, avviata in forma gratuita nel 2001, dopo tre anni portò ad un affidamento di gestione diretta, regolato da una convenzione triennale, tacitamente rinnovabile, con successiva adesione del Comune di Vicenza come socio dello stesso Teatro Stabile.

Lo scorso anno, già a settembre, all'avvio del 62° ciclo di Spettacoli Classici, veniva a cessare, dopo nove anni, la direzione artistica di Luca De Fusco, sostituito da Alessandro Gassman che, dopo aver diretto il Teatro Stabile d'Abruzzo, veniva chiamato alla direzione di quello del Veneto.

 

Eliminati i Premi Olimpici

Dall'analisi del nuovo cartellone degli Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di cui questo giornale due settimane fa prontamente ha pubblicato il relativo comunicato stampa, la prima cosa che balza agli occhi, è l'interruzione della tradizione settennale dei Premi ETI che, pensata dal precedente direttore artistico Luca De Fusco per l'Olimpico in collaborazione con l'ETI, per altro oggetto dei rovinosi tagli alla cultura previsti dal Decreto Legge Tremonti del 31 maggio scorso ("definanziato" e quindi praticamente soppresso, nonostante il meritevole ruolo assunto nella storia del teatro italiano dal 1942 fino ad oggi), nell'ultima edizione ha visto fra i premiati anche lo stesso Alessandro Gassman come miglior attore protagonista.

Non è comunque una sorpresa, perché già con il cambio della direzione artistica erano state espresse perplessità su questo riconoscimento al Gotha del teatro italiano cui per altro gli stessi presidenti della Repubblica, Ciampi prima e Napolitano poi, hanno rivolto particolare attenzione con gratificanti ricevimenti al Quirinale a coronamento della cerimonia delle premiazioni vicentine. Per l'immagine di Vicenza, amplificata anche dalla ripresa televisiva e trasmessa, sia pure in scomoda differita notturna, personalmente la ritengo una perdita e mi auguro che qualche altra, ancor più efficiente, strategia di promozione turistico-culturale possa essere attuata, possibilmente, visti i tempi magri per gli enti pubblici, con interventi di generosi privati.

 

Tradizione e modernità nella programmazione di Alessandro Gassman

Nella sua programmazione Alessandro Gassman (figlio del grande protagonista del teatro italiano e mondiale Vittorio), più famoso come attore cinematografico e televisivo che di teatro (molto apprezzato però il suo debutto al Teatro Comunale alla fine di marzo scorso anche come regista delle tre recite di Roman e il suo cucciolo), dimostra di saper ben conciliare tradizione e innovazione, con i precisi obiettivi di valorizzare adeguatamente gli attori e di «suscitare emozioni nel pubblico, far crescere il rapporto con le nuove generazioni, sviluppare il rapporto con il teatro europeo». Riguardo al teatro classico sul quale si è sempre concentrata l'attenzione di chi ha gestito, fin dalla serata inaugurale, il Teatro Olimpico, apertamente dichiarata la sua intenzione di rileggere in chiave moderna i testi antichi. Tutto questo, come è apparso evidente nel corso della conferenza stampa animata anche dalla partecipazione dell'Assessore alla Cultura Francesca Lazzari, sembra aver fugato i dubbi relativi alla continuità della collaborazione tra il Comune di Vicenza e il Teatro Stabile del Veneto la cui scadenza è prevista per il prossimo anno.

Di tutto ciò sono conferma i tre spettacoli programmati per il 63° Ciclo insieme con la giornata di studio del 27 settembre che avrà come tema La riscrittura dei classici a partire all'opera di Heiner Müller (uno dei massimi drammaturghi e registi europei della seconda metà del ‘900) e, curata dal critico teatrale Franco Quadri, avrà come relatori i maggiori esperti di teatro, impegnati nell'approfondimento dell'attualità degli autori classici.

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