NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Tra la novità di Gassman all’Olimpico anche la fine dei premi per il teatro

di Mario Bagnara
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Tra la novità di Gassman all’Olimpico anche la fin

Oreste di Euripide

Una novità assoluta per l'Olimpico sarà anzitutto l'Oreste di Euripide (24-26 settembre), prodotto dal Teatro Nazionale Greco e interpretato, per sottolinearne meglio l'attualità, in greco moderno, con sottotitoli in italiano, da 25 attori (molto affollato il coro di donne argive), diretti dal regista Yannis Hourvadas. Alla conferenza stampa, in rappresentanza della compagnia, era presente Stefania Goulioti. In passato, a parte le varie edizioni di Oreste di Vittorio Alfieri, questo testo classico euripideo era riecheggiato solo nel 1995 in Elettra, tratta da Le Eumenidi di Eschilo e dallo stesso Oreste di Euripide (8-9 settembre 1995), con la regia del giapponese Tadashi Suzuki che già l'anno precedente aveva proposto in versione giapponese Dionysus, rielaborato da Le Baccanti di Euripide. Erano gli anni della direzione artistica di Mario Mattia Giorgetti, direttore della rivista Sipario, particolarmente attento a creare per le produzioni olimpiche significative relazioni internazionali. A lui va anche il merito di un'Antigone di Sofocle, andata in scena per una settimana (8-15 settembre 1994) e diretta dal famoso regista greco Theodorus Terzopoulos.

In un periodo in cui anche la cultura greca appare alquanto sacrificata dalla grave crisi che ha colpito in modo particolare la sua economia nazionale, assume quindi un significato particolare questa ripresa di collaborazione con la produzione teatrale greca. Per questo evento olimpico, la collana dei Quaderni del Teatro Olimpico, avviata da Lamberto Puggelli, direttore artistico degli Spettacoli Classici negli anni 1999-2000, sarà arricchita da una nuova traduzione italiana di questo dramma euripideo, appositamente commissionata a Davide Susanetti dal Teatro Stabile del Veneto.

 

Erodiade: un monologo di Giovanni Testori

Ancor più evidente la linea progettuale del nuovo direttore nel secondo spettacolo, Erodiade (14-16 ottobre, regia di Pierpaolo Sepe), una produzione teatrale quasi sessantottina di Giovanni Testori, composta infatti fra il 1967 e il 1968 e pubblicata nel 1969 e oggetto di successive rielaborazioni: di questo singolare e drammatico monologo che, oltre a vari muti interlocutori, coinvolgerà lo stesso pubblico, sarà interprete la rodigina Maria Paiato, pure partecipe alla conferenza stampa. Così tratteggia il personaggio biblico di Erodiade il regista Pierpaolo Sepe: «Bestia sovrumana, che crea e ricrea nel gesto tutto ciò che la circonda. Male eterno che flagella come monito costante di perdizione la specie umana, e, creatura tutta umana, aspirazione permanente e incerta al bene, fragile ferita esposta all'abisso crudele e insensato della luce, dell'amore».

 

Shakespeare e l'Olimpico

Completeranno armonicamente il ciclo le due serate del 29 e 30 ottobre di Shakespeare e l'Olimpico scene e improvvisazioni di e con Giorgio Albertazzi: un connubio di sicuro interesse tra jazz (colonna sonora dal vivo saranno le Suites Such sweet thunder di Duke Ellington) e personaggi del grande drammaturgo inglese in una produzione esclusiva per l'Olimpico, finalizzata a dimostrare quanto, pur nelle sue diverse espressioni, sia unitaria l'ispirazione artistica che nel teatro palladiano può trovare la massima esaltazione. 

 

nr. 24 anno XV del 26 giugno 2010

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