NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Quanto governava il “moderato” Rumor il debito pubblico era solo al 47 per cento

Oggi è arrivato al 116 per cento: lo rileva Lorenzo Pellizzari, presidente della Fondazione che Vicenza ha dedicato al suo ex presidente del Consiglio, e parla delle memorie dello statista vicentino che rimangono uno dei più ricchi documenti storici

di Gianni Giolo
giolo.giovanni@tiscali.it

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Quanto governava il “moderato” Rumor il debito pub

Incontro con Lorenzo Pellizzari, presidente della Fondazione Mariano Rumor, nella sede stessa della Fondazione. Dopo gli articoli sulla Domenica di Vicenza su Rumor nella nuova visione di Giampaolo Pansa che riabilita la figura del "pio Rumor" nel suo ultimo libro "I cari estinti", il presidente intende fare alcune precisazioni e puntualizzazioni sul ruolo svolto da Rumor nella politica italiana dagli anni Quaranta agli anni Settanta. Pellizzari ci fa vedere il libro fatto stampare dalla Fondazione "Memorie" (1943-1970) di Rumor e il libro "Fondazione Mariano Rumor", in cui si dice chiaramente che la Fondazione è nata per esplicita volontà di Rumor che, nel suo testamento olografo datato 7 gennaio 1990, 15 giorni prima di morire, scrisse: «Spero di non eccedere in un troppo alto concetto dell'opera mia se ritengo di aver lasciato una qualche traccia nella storia politica e sociale del mio Paese e nelle relazioni di esso con altri Paesi, nei numerosi incarichi da me ricoperti».

 

Le memorie della mia vita

«Desidererei che non andasse perduta. Per questo, se non riuscissi prima della mia morte a stendere, come è mio desiderio, le memorie della mia vita, sarò grato a chi con obiettività vorrà rievocare la mia esperienza umana, sociale e politica in modo possibilmente organico. Chi sarà custode del mio archivio, della collezione stampa, delle mie carte, li metta a disposizione di chi - dando sicuro affidamento morale e politico - volesse attendere a questo impegno».

 

La risposta della Fondazione

«Queste sono le ultime volontà di Rumor - ci dice il Pellizzari - Ecco allora la nostra risposta. La Fondazione risponde positivamente al suo desiderio, lo fa proprio e si impegna a dare ad esso forma istituzionale, organicità e continuità. Desidero sottolineare la esplicita, precisa invocazione di obiettività. Negli ultimi giorni di vita certamente Mariano avvertiva, con l'inesorabile polvere dell'oblio, anche la superficialità e insieme l'ingiusta, vendicativa deformazione storica di cui anche lui, il suo mondo, e la sua azione passata erano diventati vittime. Il suo desiderio, il suo richiamo era, per la sua "qualche traccia" nella storia vissuta, come ha definito la sua vicenda storica, quello della obiettività».

 

Il criterio dell'obiettività

«Vogliamo dunque che il criterio della obiettività nella ricerca, negli studi e nelle pubblicazioni sia un preciso faro di orientamento e di garanzia. Tutto ciò (proposta, finalità, metodo e procedure) ha visto pronta protagonista l'Accademia Olimpica che della presidenza di Mariano Rumor ha goduto per più di 30 anni, fino alla sua morte. La proposta dell'Accademia Olimpica, dunque, è stata un atto di riconoscenza verso un suo grande presidente, ma anche un atto di operatività culturale per assicurare alla società italiana conoscenza e verità su un uomo di grande mente e sul momento storico, difficile e tormentato, in cui egli ha operato e di cui fu protagonista».

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