NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Gli appunti di Variati sul quaderno rosso, come lo spritz

Incontro tra i rappresentai della giunta e i giovani, il problema Canceeto ma anche degli spazi per fare musica

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Camicia nera e giacca estiva, il sindaco Variati è intervenuto ieri alle sei all'incotro presso l'Informagiovani di Vicenza con una rappresentativa di giovani per spiegare i motivi che lo hanno spinto a firmare un'ordinanza restrittiva per il bar "Canceeto".

I fatti sono noti: dopo mesi, anni, di continue lamentele da parte degli abitanti del centro storico e di vari sopralluoghi da parte delle forze dell'ordine, la giunta ha voluto intervenire su uno dei centri più importanti della movida vicentina.

Fotografata la maleducazione di molti avventori del bar, e il degrado che ne consegue, è scattata l'ordinanza che, in sostanza, sentenzia: per un mese, il Cancelletto deve tener chiuso dopo le sei, orario che normalmente vede sopraggiunger il maggior numero di avventori, per lo più giovani.

Sabato sera le proteste, un sit-in organizzato via facebook, e la promessa di rincontrarsi al più presto.

Queste le premesse che hanno dato il via all'incontro di ieri pomeriggio. Confronto che in altri tempi, e con un'altra giunta, sarebbe stato impensabile.

Variati ci mette la faccia, il peso di tre assessori: Alessandra Moretti, Antonio Dalla Pozza e Umberto Nicolai. Ma la platea non si è scomposta, per nulla intimorita e, almeno inizialmente, sul piede di guerra. Dopo una breve introduzione, spazio proprio ai giovani, circa un centinaio, per quelle che saranno due ore di serrato confronto.

Due i piani del discorso: l'ordinanza contro il "Canceeto", e le opportunità che Vicenza città vecchia, se non morta, offre ai giovani.

«L'ordinanza è legittima - spiega il sindaco- non sono contro lo spritz, ci mancherebbe, ma i gestori come Fabio (Casarotto proprietario del Canceeto, presente ieri all'incontro) devono fare di più».

«Ma allora perché colpite solo lui?». «Perché i vigili, invece, che venire lì in borghese non hanno fatto la multa a chi piscia sui muri?». «Se il problema è l'igiene, basta mettere qualche gabinetto pubblico in più...».

Soluzioni e domande, si accavallano nella discussione, ricevendo talvolta risposte lacunose, perché se ad esempio è vero quanto fatto notare dal sindaco rispetto a problemi sanitari concentrati nella zona, restano dubbi su le mancanze di un gestore che, a detta dei presenti, prende già da molto tempo tutti i provvedimenti del caso.

«Fabio si dà sempre da fare, chiude alle nove e mezza e si ferma a spazzare, che colpa ha lui se ci sono dei maleducati?» dicono quelli che lo stesso gestore, presa la parola, ha definito «i suoi ragazzi».

Alla fine, in questo senso, nulla di fatto. L'amministrazione non fa marcia indietro perché: «L'ordinanza è stata fatta non contro lo spritz, ma per risolvere i problemi», ha chiarito Variati, anche se, lo stesso sindaco, si è lasciato scappare la promessa di un successivo colloquio privato con il gestore del locale: «Per risolvere la situazione arrivando a capire cosa può fare l'amministrazione e cosa dovrà fare Fabio».

Capitolo chiuso, almeno per ora, ma l'incontro di ieri è stato fortunatamente qualcosa di più, perché come ha fatto notare uno dei ragazzi intervenuti: «È triste che ci mobilitiamo solo perché chiude un bar, ma la verità è che in questa città per socializzare bisogna spendere cinque euro e fermarsi a bere qualcosa, perché non c'è altro da fare».

Applauso spontaneo della platea e sotto con le richieste, posti dove suonare fino a notte tarda, piccoli eventi invece che grandi concerti, ma più spesso, e con il coinvolgimento dei giovani, no multe agli skateboard che passano per il centro, questo e altro ancora.

Variati ha preso appunti su di un quaderno rosso che alla fine dovrebbe pesare un bel po'.

Poi, prima dello spritz finale offerto dai giovani del partito democratico, le promesse. Da quella del centro giovanile, già previsto nel Pat, a quella d'impegnarsi nel trovare luoghi, ma soprattutto opportunità per i giovani. Infine, l'idea, di creare una serie di incontri come quello di ieri, per mantenere un filo diretto con i giovani. A settembre, data e modi da decidersi, il prossimo incontro.

Il domatore, alla fine, ha fatto bene il suo mestiere, lasciando, per il momento soddisfatti, i giovani leoni.

Il guaio del promettere, però, è che prima o poi, anche in politica, occorre mantenere. Solo il tempo, forse l'unica cosa che davvero non manca alla platea di ieri, dirà se dalle parole del tribuno si passerà ai fatti della cronaca.

continua »

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