NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Ecco la vera storia ufficiale del “Comitato per gli spettacoli classici all’Olimpico”

di Mario Bagnara
mario.bagnara@fastwebnet.it

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COMITATO SPETTACOLI

Un memorabile Misantropo di Menandro

Memorabile nel '59, dopo l'interruzione del '58, la prima assoluta a livello mondiale de Il Misantropo di Menandro (il Dyskolos), da un testo che, ritrovato in un codice egiziano del III sec. d. C., era stato dato alle stampe l'anno prima dal bibliofilo svizzero Victor Martin e quindi, tradotto in italiano dal Prof. Benedetto Marzullo, fu rappresentato a Vicenza il 4, 5 e 6 settembre con la regia di Luigi Squarzina e l'interpretazione di Tino Buazzelli come protagonista: un evento prodigioso che richiamò all'Olimpico numerosi dotti ed esperti stranieri.

Personalmente ricordo con particolare emozione tale spettacolo, anche perché l'anno accademico successivo, all'Università di Padova, ebbi la fortuna di seguire le lezioni del Prof. Carlo Diano, autore nel '60 di un'altra traduzione del capolavoro di Menandro, con il titolo Il Selvatico.

Con il XXII ciclo del 1967 iniziava una nuova fase degli Spettacoli Classici: presso l'Accademia il Comitato veniva dotato di uffici propri per le attività di segreteria, pubbliche relazioni e documentazione d'archivio.

Si susseguirono altre quattordici fortunate stagioni teatrali, gestite intelligentemente da «un Comitato - afferma Antonio Stefani nel suo volume (il padre Walter, caposezione dell'Assessorato alla Cultura del Comune, secondo gli accordi del 1955, ne fu il segretario organizzativo e amministrativo fino al 1980) - di volontari, di disinteressati e colti "dilettanti" intenzionati comunque a mantenere su binari di originalità tematica le locandine, né restii ad affidare incarichi a figure artistiche significative quanto disposte alla provocazione»; un Comitato comunque sempre alle prese con i ritardi e l'esiguità dei contributi ministeriali e locali e i conseguenti elevati interessi passivi da corrispondere alle banche. Un esempio per tutti: nel 1970 i contributi del Ministero Turismo e Spettacolo furono L.16.900.000, del Comune L. 6.000.000 e L. 1.000.000 della Provincia, mentre gli incassi di quindici serate ammontarono a L. 13.342.0000.

 

Polemiche con il comune già nel 1976 e rottura definitiva nel 1985

Nel 1976, in una animata riunione, il Comitato, interpretando soprattutto l'atteggiamento dell'Accademia Olimpica, "per protesta" contro l'Amministrazione Comunale sull'utilizzo indiscriminato del Teatro, decise di sospendere l'attività, ripresa l'anno successivo, per concluderla però definitivamente nel 1985, quarto anniversario dell'inaugurazione del capolavoro palladiano, celebrato con la riproposta della decima edizione dell'Edipo Re, interpretato, nella traduzione di Manara Valgimigli, da Aldo Reggiani.

Quest'ultimo ciclo, il XXXIX, venne preparato, gestito e concluso tra le polemiche degli Enti ai quali nel frattempo, oltre all'Ente Provinciale per il Turismo, si era aggiunta anche l'Amministrazione Provinciale; ciononostante ancora una volta fu buona l'accoglienza del pubblico numeroso (oltre novemila presenze in diciotto serate di spettacoli) che in quegli anni frequentemente riempiva ogni ordine di posti (la capienza, fino agli anni '80, era quasi doppia rispetto a quella attuale di 470).

Il 14 Aprile 1986 il Consiglio Comunale, anche approfittando della chiusura prolungata dell'Olimpico per gli inderogabili interventi di restauro, ratificò la disdetta della Convenzione con l'Accademia Olimpica, già deliberata d'urgenza dalla Giunta il 18 Marzo precedente e comunicata dal Sindaco A. Corazzin il 19 dello stesso mese. Una decisione motivata dall'«inadeguatezza in taluni casi della disciplina di funzionamento del predetto Comitato, specie in questi ultimi anni in cui l'evoluzione nel settore teatrale, sotto l'aspetto artistico, strutturale ed operativo, ha fatto considerare i limiti dell'attuale strutturazione organizzativa. La disdetta della Convenzione - precisava ulteriormente la comunicazione - appare quindi una logica conseguenza al miglior intento di individuare nuove, future e diverse possibilità operative».

Sulla stampa l'evento, determinante per la successiva attività del Teatro Olimpico, necessariamente gestita in modo diretto dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza, passò, stranamente, del tutto inosservato.

Doveva essere una pausa di riflessione, affinché fossero meglio ridefiniti natura giuridica, funzioni, struttura organizzativa e finanziamenti di un nuovo Ente Manifestazioni.

Il Comitato cessò ufficialmente il 25 Marzo 1987.

 

nr. 32 anno XV dell'11 settembre 2010

 

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