NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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A colloquio con il maestro Carrisi che da Bologna è tornato definitivamente a Vicenza

di Mario Bagnara
mario.bagnara@fastwebnet.it

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A colloquio con il maestro Carrisi che da Bologna

Possiamo riscontrare che ha ottenuto più gratificazioni fuori Vicenza e all'estero che non nella città ove vive e opera da 40 anni, fondando e dirigendo in particolare l'Orchestra Regionale del Veneto della Gioventù Musicale, tuttora attiva come Accademia Musicale del Veneto.

«Purtroppo l'espressione "nemo propheta in patria" si confà anche al mio caso. A maggior ragione per me che non sono nativo di Vicenza, ma vicentino di adozione. Ricordo che negli anni '70 in città esistevano pochissime associazioni e le attività musicali erano ridottissime. Credo di aver contribuito moltissimo con la mia associazione, con grandi sacrifici, ad incrementare e diffondere la cultura musicale con riferimento alla didattica (in particolare all'apprendimento della musica per i bambini) e l'attività concertistica con la fondazione dell'Orchestra Regionale del Veneto della G.M.I. L'Associazione Accademia Musicale del Veneto, già Libera Scuola di Musica - Gioventù Musicale d'Italia, nata nell'ottobre del 1975 prima con sede in borgo Scroffa ed in seguito in viale della Pace 374, ha 35 anni di attività musicale alle spalle ed un'esperienza che credo abbia profondamente influito sulla diffusione della musica a Vicenza, in provincia, in regione e spesso anche in campo nazionale, attraverso l'avvio di corsi musicali ordinamentali, corsi straordinari, di perfezionamento, di musica jazz, annoverando tra i collaboratori docenti e concertisti di fama internazionale. Ne cito alcuni: Canino, Borciani, Carmignola, Brunello, Rossi, Bennet, D'Andrea, Ghiglia, Flacksman, Berend, molti docenti della Hochschule di Friburgo e tanti altri. L'Accademia Musicale del Veneto si è sempre contraddistinta in special modo per alcuni corsi innovativi rivolti ai bambini, ai giovani ed agli adulti; ha promosso ed organizzato, anche con altre istituzioni o enti pubblici e privati, incontri-concerto, corsi, seminari, ecc. Ha incrementato l'interesse per la musica a tutti i livelli. In questi ultimi anni, per una migliore affermazione, l'Accademia si è convenzionata con il Conservatorio "A. Pedrollo" di Vicenza». 

Del Suo ruolo molto incisivo sulla musica vicentina degli ultimi quattro decenni non bisogna inoltre dimenticare che anche della fondazione dell'Orchestra del Teatro Olimpico che nei mesi scorsi ha celebrato il suo ventennale di attività, Lei, come direttore di una delle tre orchestre che hanno accettato di unirsi, è stato un convinto e zelante sostenitore. Come giudica ora questa esperienza?

«Come Lei sa, tra le tante iniziative l'Orchestra "Accademia musicale del Veneto" ho partecipato, in qualità di socio fondatore, insieme all'Orchestra Pedrollo ed al Coro e Orchestra di Vicenza alla realizzazione ed alla fondazione dell'Orchestra del Teatro Olimpico (O.t.o.) di Vicenza. Credo sia stata un'ottima iniziativa che col passare degli anni è divenuta indispensabile per la città, in special modo ora che è stato costruito il nuovo teatro. Ritengo però indispensabili il coordinamento e la gestione che in particolare oggi richiedono maggiori attenzioni ed esperienze, senza trascurare l'aspetto economico. Esperienze ed iniziative comunque molto interessanti che vanno sostenute da parte della città di Vicenza, come veicolo culturale importante, apportando, a mio parere, alcune innovazioni». 

In generale, ora che è tornato a tempo pieno nella Sua città, ove per altro ha sempre risieduto, facendo il pendolare con Bologna, come vede il panorama musicale attuale, anche in rapporto alle situazioni passate?

«Sono dati innegabili lo sviluppo ed il moltiplicarsi delle associazioni e delle attività musicali in città. Quello che si nota dall'"esterno", è la mancanza di coesione e di coordinamento fra le varie istituzioni. Vicenza è una città creativa, ma talvolta dispersiva. Molto si è fatto, ma a me pare che prevalga molto spesso l'individualismo con conseguente scarsa disponibilità a sostenere e creare iniziative comuni, senza sovrapposizioni di date o di tipologie di manifestazioni. Pertanto molto entusiasmo, ma i buoni risultati spesso sono vanificati dalle personali intraprendenze».

E in tale contesto in cui, fra le altre novità, si nota una presenza più vivace che mai del Conservatorio-Accademia e si può contare anche per la musica sul nuovo Teatro Comunale, quali, anche in riferimento alle Sue esperienze di direzione di numerose e importanti orchestre nazionali e internazionali e di collaborazione con solisti di notevole prestigio, potrebbero essere i Suoi apporti personali all'incremento e alla qualificazione dell'offerta musicale cittadina?

«Con l'avvento del nuovo teatro, la città di Vicenza ha acquistato una nuova vivacità culturale. Le istituzioni hanno ora la possibilità di utilizzare più spazi e specificatamente più idonei per il tipo di proposte. Tutto ciò fa sì che si possano moltiplicare le iniziative dei vari enti e del Conservatorio di musica, ormai inserito a pieno titolo nelle attività della città, con le sue numerose manifestazioni didattico-concertistiche che coinvolgono gli studenti attivamente e concretamente. È però necessario, a mio parere, attuare una nuova politica culturale-musicale dove giovani, studenti e popolazione tutta vengano maggiormente coinvolti e incentivati. Molto importanti saranno l'indirizzo e l'apporto del Teatro Comunale e dell'Orchestra del Teatro Olimpico che dovrà aprirsi non solo alla città, ma iniziare ad essere competitiva con le altre realtà, adeguando e perseguendo degli obbiettivi culturali al passo con i tempi ed attrezzandosi con delle strutture tecniche e tecnologiche innovative. Grande attenzione dovrebbe essere posta alla programmazione annuale da parte del Teatro e dell'Orchestra, in particolare tenendo conto, purtroppo, che fondamentale sarà il sostegno della città e degli organi interessati allo sviluppo ed alla gestione del Teatro. Ecco perché vorrei mettere a frutto le mie esperienze artistiche e musicali maturate in tanti anni di attività, in Italia e all'estero, collaborando attivamente e concretamente con il Teatro, con l'Orchestra, mettendomi a disposizione per incrementare l'offerta musicale nella città».

Allo zelante M° Carrisi e alla musica vicentina gli auguri più cordiali.

nr. 33 anno XV del 18 settembre 2010

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