A Palazzo Chiericati continua il restauro che restituirà alla città un museo civico di moderna concezione. Un'operazione impegnativa che trasformerà radicalmente l'attuale pinacoteca raddoppiando il numero delle opere esposte con la valorizzazione di molti capolavori oggi nei depositi o in prestito ad altre istituzioni. Nonostante i lavori in corso le sale espositive continuano ad essere aperte al pubblico, con qualche modifica del percorso di visita.
In occasione delle Giornate del Patrimonio, sabato 25 e domenica 26 settembre, la Pinacoteca aprirà il suo cantiere con delle visite guidate gratuite ai lavori in corso, coinvolgendo il pubblico che potrà quindi entrare nel vivo dell'intervento, come già si è fatto nei cantieri di Santa Corona e della Basilica Palladiana. Sarà possibile compiere in anteprima un'emozionante esperienza, scendere nei seminterrati del palazzo, finora spazi inutilizzati e interdetti ai visitatori e dei quali è stato ultimato da poco lo scavo completo, e salire, attraverso gli scaloni monumentali recuperati alla loro funzione, agli spazi completamente ristrutturati dei sottotetti, quello del versante sud adibito a deposito delle opere e quelli del versante nord destinati ad accogliere il lascito Roi nella forma accattivante di una "casa museo", in grado di restituirci i gusti e la personalità del donatore. I visitatori potranno prendere visione della complessa geografia degli impianti di elettricità, di climatizzazione, di sicurezza che a lavori ultimati non si potranno più percepire nei loro aspetti più nascosti e capillari ma che rimangono pur determinanti per l'attività di un Museo.
«Il progetto culturale, alla base di questo intervento tecnico di restauro, è ambizioso perché vuole fare di Palazzo Chiericati uno dei musei più importanti del Veneto - spiega l'assessore alla cultura Francesca Lazzari - sia per gli spazi che sapranno dare finalmente l'idea della dimora nobiliare, sia per le raccolte esposte che saranno superiori alle attuali. Insieme al Teatro Olimpico, Palazzo Chiericati sarà un interessante biglietto da visita per la città. Il progetto di restauro, che ha avuto un notevole impulso con questa amministrazione, gode di un gruppo di lavoro stabile costituito dall'architetto Emilio Alberti, da Mario Zocchetta e da Giovanni Villa che insieme alla direttrice dei musei Civici Maria Elisa Avagnina stanno compiendo un ottimo lavoro. Il restauro consentirà anche di ospitare la mostra su Bartolomeo Montagna, uno dei nostri prossimi obiettivi. Stiamo lavorando inoltre per sviluppare altre iniziative legate al palazzo palladiano».
«La visita guidata al cantiere, aperta al pubblico, è la terza iniziativa di questo genere proposta dall'amministrazione, dopo la Basilica Palladiana e la chiesa di Santa Corona - dichiara l'assessore Ennio Tosetto, in sopralluogo al cantiere - Sarà interessante poter raggiungere gli spazi interrati, prima inutilizzati e abbandonati, che rivelano curiosità storiche e costruttive e osservare i luoghi in cui sono stati inseriti gli impianti indispensabili per il funzionamento dell'intera struttura. I lavori stanno proseguendo nel rispetto dei tempi e consentiranno di ripensare il percorso espositivo modificando anche l'accesso al palazzo che avverrà dall'ingresso principale e che condurrà direttamente al cortile interno che offre la visione della struttura architettonica in un'altra prospettiva».
«L'interrato, che ospitava gli ambienti di servizio, rivela tre fasi di vita, essenzialmente di epoca medievale le prime due, mentre la terza fase è riconducibile alle "casette Chiericati" risalenti al 1200 - interviene Mariolina Gamba, funzionario della Soprintendenza per i beni archeologici - Durante lo scavo sono stati rinvenuti, inoltre, frammenti di epoca romana con la funzione di materiali di riutilizzo e di riempimento».
A conclusione del restauro la visita agli ambienti dell'interrato consentirà non solo di ospitare le collezioni esposte, ma anche di leggere questi spazi e comprendere la fisionomia e l'utilizzo che se ne faceva in origine.