Ars lecatoria
Mentre ne descrive i paesaggi, tra fonti di moscatello e malvasia, fiumi di latte e valli di lasagnette il poeta in realtà fa l'esaltazione di valori opposti a quelli legati all'Ars lecatoria, ma tant'è: il pubblico dei merliniani ne fa ipocritamente la lettura che gli garba, attratto dai numerosissimi richiami enogastronomici, tanti da riempire una rassegna di undici succulente serate, ambientate in altrettanti ristoranti dell'Alto Veneto che hanno il loro epicentro a Campese, dove è sepolto il poeta, "in altro che nel formaggio", bensì nella cappellina a destra dell'altar maggiore della chiesa benedettina della Santa Croce, a lui riservata. È la letteratura cucaniense a guidare quindi i menù che verranno presentati, con una rapsodia solo apparentemente caotica di sapori, che trovano le loro radici nella più illustre tradizione rinascimentale.
Serate enogatronomiche
Mercoledì 29 settembre a Villa Razzolini Loredan (Asolo) si terrà il convito preparato da Pietro Pusceddu, a base di lombi di cinghiale arrostiti e lasagnette allo zafferano. Venerdì 22 ottobre, a Villa Ca' Amata (Castelfranco Veneto), il convito sarà allestito da Giuseppe Agostini e i garzoni del teatro dei Sapori, con menù a base di cervo allo spiedo, sapore negro, secondo la Doctrina Cosinandi XIV.
Domenica 14 novembre, presso il ristorante Il Pioppeto, Sacro Cuore di Romano d'Ezzelino, si terrà l'agape merliniana alla romanesca preparata dal maestro Sergio Dussin con menù a base di polpe di petto di cappone stillato, fagioli di Pietro Valeriano, canonico lateranense, stufati con senape, ricetta tratta dal De honesta voluptate et Valetudine del Platina, bibliotecario vaticano. Venerdì 26 novembre a Villa Damiani Trevisani, a Campese, si terrà il convito preparato da Emilio Trevisani, con menù a base di "rostizzana super brasas", funghi e salsa verde.