NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Nel primo libro di Virginia Dalla Pozza la storia di un rapporto d’amore a Parigi

di Laura Campagnolo

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Nel primo libro di Virginia Dalla Pozza la storia

Da dove è nata l'ispirazione del libro?

«È scaturita dalla mia esperienza in campo accademico e professionale. Dopo la laurea in Giurisprudenza e un Master all'Università di Edimburgo, ho avuto modo di approfondire la materia dei diritti dei bambini sotto il profilo teorico e pratico. Certo questo non sarebbe stato sufficiente se non nutrissi un amore per la scrittura e una sensibilità verso le tematiche concernenti i diritti dei bambini. Tutte queste tre componenti si sono fuse dando vita al"Il giardino dei ciliegi" ».

Le ambientazioni che fanno da scenario sono due: Parigi e Vicenza. Quale importanza assumono le due città? Si può dire che abbiano anche un valore simbolico?

«Il libro è ambientato a Vicenza e a Parigi. Amaranta trascorre un'infanzia spensierata tra le colline di Vicenza e solo all'età di ventiquattro anni decide di trasferirsi a Parigi per iniziare una nuova vita. Dalla finestra della sua casa in rue Saint-Louis-en-L'Île può ammirare le guglie appuntite della Cattedrale di Notre-Dame che sembrano accarezzare le nuvole del cielo e il Ponte Saint-Louis che si erge maestoso sulle acque placide della Senna. Tuttavia, pur immersa tra le bellezze dei berges e del Jardin du Luxembourg, la giovane non riesce a scacciare il ricordo della sua terra, ricordo legato ai momenti spensierati trascorsi a scorazzare tra i prati in compagnia della sorella Emma. Il legame affettivo con Vicenza, con la sua arte e con la sua architettura, costituisce il filo che lega Amaranta alla sua infanzia, filo che lei cerca di recidere, ma che resiste nonostante tutto. Proprio la lontananza da Villa Oleandra, dove è cresciuta, le causa una forte nostalgia. Per quanto lontano voglia fuggire, i piacevoli ricordi della sua giovinezza riemergono tanto da indurla a ricreare l'ambiente familiare nella sua cucina di Parigi, con le piantine di basilico, di menta e l'aroma del caffè che le donano l'illusione di essere a casa. Vicenza rappresenta il passato, le radici, i legami familiari, mentre Parigi é il presente, il desiderio di ricominciare una nuova vita e il doversi confrontare con se stessi. Entrambe hanno un'importanza vitale per Amaranta in quanto solo attraverso un cammino interiore nel quale presente e passato si fondono in un tutt'uno, lei riesce a trovare serenità».

Vicenza è anche la sua città...

«Sì, ho voluto rendere omaggio alle nostre colline e alla bellissima Vicenza, che rappresenta un gioiello architettonico grazie alle splendide opere del Palladio. Come spesso accade quando si abita in un luogo, si rischia di darlo per scontato a causa dell'abitudine. A volte occorre allontanarsi per comprendere il valore di ciò che abbiamo sotto gli occhi. Quanto a Parigi, ho avuto l'opportunità di viverci per un periodo e di assaporare le sue bellezze sotto una prospettiva diversa da quella offerta dal turismo occasionale».

Qual è l'importanza dell'elemento fede (religiosa)? In che modo la fede aiuta Amaranta?

«La fede è il faro che illumina il percorso interiore di Amaranta. Nonostante la sofferenza, la ragazza è consapevole che qualcuno veglia su di lei. Ci sono dei momenti in cui si chiede perché Dio l'abbia abbandonata a se stessa, ma il dolore non la priva della fiducia. Amaranta conserva, infatti, la capacità di credere. Nonostante le avversità che deve affrontare, mantiene quella speranza di fondo che le permette di intravvedere un bagliore di luce anche quando attorno a lei tutto si fa buio. Si tratta di una fede conquistata a poco a poco, attraverso un percorso personale. Amaranta s'interroga su cosa significhi "credere veramente" se poi nei momenti difficili ci si sente soli e abbandonati. Attraverso un percorso interiore comprende che fede significa: "sapersi rialzare dalle sconfitte della vita con la stessa energia di prima... scorgere uno spicchio di azzurro nel cielo anche nei giorni più bui... e credere che qualsiasi ferita guarirà con il tempo...". Grazie a questa ritrovata spiritualità, comincia a vedere le cose in modo diverso. Di fronte a lei si apre una prospettiva del tutto nuova che le permette di andare oltre i dispiaceri per fare pace con la vita e affidarsi ad essa».

Ha nuovi progetti letterari per il futuro? 

«Ho terminato di scrivere il mio secondo romanzo che al momento è in fase di valutazione. Si tratta della storia di Daphne, una giovane brillante con un'esistenza piena dalla quale ella si sente profondamente appagata. Soddisfatta della solidità della sua vita, è colta di sorpresa quando all'improvviso il destino bussa alla sua porta. Di fronte ad un bivio Daphne è costretta, per la prima volta a scegliere: continuare sulla stessa strada o percorrerne una nuova piena di rischi e intrepide avventure? Un viaggio fuori programma nella misteriosa Irlanda la indurrà ad adottare una nuova prospettiva della vita. In quella terra misteriosa Daphne sarà sedotta dall'energia contagiosa di una natura selvaggia e indomabile che nasconde dentro di sé un'anima pulsante, capace di sedurre con la bellezza dirompente del suo paesaggio».

nr. 35 anno XV del 2 ottobre 2010

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