NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Un generico al giorno...

Il risparmio per la sanità veneta passa anche attraverso un consapevole ricorso ai farmaci equivalenti. Fontanesi (Federfarma): “Noi la nostra parte l’abbiamo fatta adesso taglino la spesa ospedaliera”

di Pietro Rossi

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Farmaci generici

Desloratadine; lamivudine; diclofenac; eflornithine; zaleplon; valsartan; levofloxacin; tiagabine; dolasetron. Non sono errori di battitura, ma semplicemente i nomi degli "equivalenti" che entreranno nel mercato il prossimo anno. Vale a dire i "farmaci generici" che usano lo stesso principio attivo di quelli con il marchio. Con la differenza che costano di meno. Molto di meno. E non solo per l'utente, ma anche per le strutture sociosanitarie che pagano di tasca propria, secondo il servizio sanitario nazionale, le medicine prescritte. Il farmaco equivalente può essere infatti sia da banco (acquistabile liberamente) sia prescrivibile (acquistabile solo con ricetta medica), esattamente come il "griffato" da cui deriva.
Attualmente i principi attivi "liberalizzati", cioè quelli il cui brevetto è scaduto e che quindi possono essere clonati, sono circa 250. Da oggi fino a tutto il 2011 se ne aggiungeranno un'altra trentina. E ci sarà un ulteriore risparmio sulla voce "farmacologia" che pesa sul bilancio della sanità Regionale per più di 700 milioni di euro sugli 8 miliardi e 150 milioni che arrivano ogni anno da Roma. «Il risparmio potrebbe essere di circa 50 milioni di euro», ha sottolineato il segretario regionale alla Sanità, Domenico Mantoan, nel corso del vertice organizzato nei giorni scorsi nella sede dell'Usl 4 a Montecchio Precalcino. Quella di incentivare i medici del territorio a prescrivere i farmaci generici è solo uno dei punti indicati da Mantoan per abbassare i costi del sistema nel bienno 2011/2012. «Il Veneto - aggiunge però il segretario - deve prendere Vicenza come modello, perché le Ulss vicentine sono le più virtuose nella spesa».
Il che è vero: su 24 aziende regionali, quattro sono in attivo o in pareggio e due di queste - Bassano e Thiene - sono vicentine. Risparmio vuol però dire sacrificio e, nel caso dei farmaci, chi è che si sacrifica? «Sicuramente le farmacie, che in questi ultimi anni hanno visto la riduzione del loro margine di un buon 10%», spiega il presidente provinciale di Federfarma, Alberto Fontanesi in riferimento ai minori ricavi derivati dall'aumento della prescrizione dei farmaci generici. «Noi i sacrifici li facciamo volentieri, visto il periodo di crisi. Ma ridurre ancora i margini potrebbe significare la chiusura di quelle farmacie più piccole che nelle realtà che non hanno nemmeno un ambulatorio fungono da veri e propri presidi sanitari». La soluzione? «Almeno sui farmaci - aggiunge - andiamo a guardare anche le spese che ci sono nel circuito interno degli ospedali».

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