NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Una “personale” di Aldo Cibic alla Biennale di Architettura

L’architetto-designer vicentino al palazzo delle esposizioni di Venezia presenta quattro progetti ambientati a Milano, a Shangai, in un centro alpino e nella laguna veneta

di Mario Bagnara
mario.bagnara@fastwebnet.it

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Una “personale” di Aldo Cibic alla Biennale di Arc

Le Mostre Internazionali della Biennale di Venezia, oltre ad essere per se stesse delle vetrine mondiali di eccezionale rilevanza delle principali forme di espressione artistica ed architettonica, per Venezia sono ormai divenute anche occasioni di un singolare "concorso" di varie iniziative espositive che coinvolgono anzitutto l'intera città lagunare, ma anche la regione veneta. Come è avvenuto a giugno dello scorso anno con l'inaugurazione di due nuovi spazi, La Punta della Dogana per la seconda sede di Mapping the Studio della Pinault Collection e lo Spazio Vedova ai Magazzini del Sale in concomitanza con l'apertura della 53ª Biennale d'Arte, anche quest'anno negli stessi tre giorni della vernice della 12ª Mostra Internazionale di Architettura (26 - 28 agosto), al restaurato Palazzo Grimani è stata proposta la prima mostra dedicata a tre fra le più celebri opere di Giorgione, curata dal contestato neo Soprintendente Vittorio Sgarbi e ora prorogata fino all'1 novembre, alla Fondazione Cini la ricchissima rassegna Le Arti di Piranesi. Architetto, incisore, antiquario, vedutista, designei e a Ca' Pesaro l'antologica dello scultore inglese Tony Cragg. Iniziative artistiche che dopo le folle di giornalisti ed esperti della fase inaugurale, stanno richiamando folle altrettanto considerevoli di visitatori e turisti italiani e stranieri.

A suscitare tanto interesse sarebbe stato più che sufficiente anche la sola Biennale di Architettura i cui dati statistici (46 gli invitati, tra studi, architetti, ingegneri e artisti da tutto il mondo e 53 le partecipazioni nazionali di cui per la prima volta quelle di Albania, Regno del Bahrain, Iran, Malesia, Repubblica del Ruanda e Thailandia) ancora una volta sono chiara espressione dell'importanza davvero unica di questo appuntamento biennale veneziano. E vi sono coinvolti non solo le sedi ormai storiche dei Giardini e dell'Arsenale ove si trova anche il rinnovato e ampliato spazio dedicato all'Italia, ma anche vari palazzi ed edifici del centro storico, di Mestre (con il New Museum for a New City) e delle isole che in tale circostanza possono essere scoperti dal pubblico anche per la suggestiva bellezza delle loro strutture architettoniche. Di notevole interesse, nei Saloni Marco Polo dell'Hotel Danieli in Riva degli Schiavoni, è stata (fino al 9 settembre) anche la mostra Le cattedrali del vino. L'incontro di due culture che, dedicata ad alcune importanti cantine progettate e realizzate negli ultimi anni, probabilmente nei prossimi mesi sarà ospitata nell'appartamento realizzato da C. Scarpa a Vicenza alla Biblioteca Internazionale "La Vigna".


La nuova Biblioteca della Biennale

Com'è ormai consuetudine, anche questa edizione è stata ed è arricchita da 20 eventi collaterali, organizzati da enti e istituzioni internazionali in varie sedi a Venezia e fuori Venezia. Una novità di questa edizione è soprattutto la grande Biblioteca della Biennale - Archivio Storico delle Arti Contemporanee che, interessante anche per il nuovo e funzionale criterio di distribuzione dei materiali su tre livelli, per oltre 800 metri lineari di scaffalature, in un'ala completamente ristrutturata (di 1400 mq con una sala di lettura di 350 mq) del Padiglione centrale dei Giardini, messa a disposizione permanentemente dal Comune di Venezia, ospita 130.000 volumi di cui 70.000 cataloghi di mostre e 3.500 periodici.


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