NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Una “personale” di Aldo Cibic alla Biennale di Architettura

di Mario Bagnara
mario.bagnara@fastwebnet.it

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Una “personale” di Aldo Cibic alla Biennale di Arc

La 12ª Biennale di architettura nelle intenzioni di Paolo Baratta e Kazuyo Sejima

L'atmosfera che si percepisce visitando questa 12ª edizione della Mostra Internazionale di Architettura, è improntata ad «una più serena fiducia nell'architettura» - come afferma il Presidente Paolo Baratta - dopo quella del 2008 caratterizzata da «una sorta di gioioso pessimismo».

«Nell'osservare le tendenze dominanti negli anni passati, ci è parso - precisa ancora Baratta - che spesso abbiano prevalso un uso dell'architettura come arte della rappresentazione e della celebrazione di sé... e un'esigenza di comunicazione pubblicitaria piuttosto che la volontà di interpretare la moderna civiltà e gli ideali che essa può immaginare e proporsi».

A questa svolta significativa ha contribuito molto la scelta di affidare, dopo una serie di Biennali curate da celebri critici o storici, per altro coinvolti, da quest'anno, nell'originale rassegna de "I sabati dell'Architettura", la direzione ad un architetto, Kazuyo Sejima, giapponese, la prima donna chiamata a questo importante compito, recentemente insignita del prestigioso Pritzker Architecture Prize 2010.

Anche il titolo People meet in architecture, più che indicare uno specifico e vincolante orientamento architettonico e urbanistico, allude piuttosto ad una pluralità di punti di vista nei quali protagonisti sono non solo i progettisti, ma anche altri professionisti in rapporto sinergico con gli stessi committenti e gli utilizzatori delle costruzioni, pienamente partecipi fin dalla fase ideativa.

La direttrice Kazuyo Sejima pensa addirittura che «alla Biennale di Venezia il visitatore è anche un importante collaboratore... I visitatori possono avere reazioni molto diverse nei confronti di ogni installazione... L'opera è molto varia e consente ad ognuno di trovare un proprio approccio. Auspico che tutti riescano a costruire una propria relazione con l'architettura». Un'architettura quindi in rapida evoluzione che, in risposa alle mutate esigenze della società contemporanea, assume sempre più una valenza sociale e antropologica.


Il vicentino Aldo Cibic al palazzo delle esposizioni

E fra i protagonisti che interpretano in modo molto esplicito questa nuova concezione di architettura, è presente, in una immensa (140 mq) e luminosa sala centrale del Palazzo delle Esposizioni dei Giardini, anche il designer vicentino Aldo Cibic (nato a Schio e residente ad Arcugnano) che, già allievo e collaboratore di Ettore Sottsass, ha debuttato alla Biennale del 2004 con il progetto Microrealities ed ora, dopo i riconoscimenti ottenuti a Graz al Museo di Arte Moderna e a Firenze a Beyond Media nel 2005, a Vicenza stessa al CISA e a Montreal alla Galleria "Yellow Fish Art" nel 2006, trova quest'anno ospitalità, oltre che al Museo del Design della Triennale di Milano fino al 27 febbraio 2011 (nel nuovo allestimento di Alessandro Mendini), anche a questa Biennale veneziana con proposte urbanistiche e architettoniche, riunite nel significativo titolo Rethinking happiness / New lifestyle for new realities (Ripensando alla felicità / Nuovo stile di vita per nuove realtà) che esprime bene l'essenza della sua concezione non solo estetico-architettonica, ma anche esistenziale e antropologica.

A suo giudizio, la stessa crisi economica attuale, in una prospettiva positiva, può essere un'opportunità per «ridisegnare la vita, per iniziare un processo di mutazione» secondo il quale in una specie di tabula rasa occorre ridefinire attitudini, attività, sogni rispetto alle nuove condizioni. Dobbiamo pensare sì a progetti ideali per un «miglioramento della qualità di vita delle persone a livello sociale, economico e ambientale», ma sentendoci parte di un processo che riguarda la sicurezza, il paesaggio, il problema dei rifiuti e le emergenze sui giovani e gli anziani. Ed ecco allora i suoi affascinanti plastici che, esposti su piani orizzontali, attirano i visitatori anche per l'aspetto estetico-cromatico.

Quattro i progetti presentati: un superbazar nella periferia milanese vicina alla tangenziale Nord ove è in corso di realizzazione una nuova stazione della metropolitana che incrocia il passante ferroviario; un progetto di urbanismo rurale nell'area di Shanghai ove «la città entra in campagna e la campagna entra in città» (Cibic alla Tongji University della metropoli cinese è professore onorario); un piccolo centro ai piedi delle Alpi, rivitalizzato con il nuovo quartier generale di un'azienda internazionale ed infine la rivitalizzazione della laguna di Venezia mediante la valorizzazione di una nuova area agricola insulare ove 250 giovani possono realizzare un sistema sociale del tutto autosufficiente dal punto di vista energetico, economico e alimentare.

La Biennale si potrà visitare fino al 21 novembre con i seguenti orari: tutti i giorni (ad esclusione di lunedì per i Giardini e martedì per l'Arsenale) ore 10.00 - 18.00.


(Foto e filmato da www.rethinkinghappiness.info


nr. 37 anno XV del 16 ottobre 2010


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