NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Il rugby a Vicenza, una nobile storia

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Il rugby a Vicenza, una nobile storia

Il rugby a Vicenza è uno sport in grande crescita, e l'obiettivo nei prossimi anni è quello di cercare di arrivare ai livelli di altre squadre del Veneto dalle grandi tradizioni. È un movimento in costante crescita e che vanta natali ai più poco noti. La palla ovale, infatti come si evince dal sito del Vicenza rugby, fece la sua comparsa in città già negli anni Trenta del XIX secolo, quando un gruppo di studenti universitari decise di fondare una squadra, che all'epoca era in grado di competere con società come Padova e Rovigo. Purtroppo la Seconda Guerra Mondiale pose fine a quella meravigliosa esperienza, ma non certo alla voglia di giocare.

È così che negli anni '60 uno dei primi pionieri del rugby vicentino decise che bisognava ripetere l'avventura. Nuovi giocatori si gettarono nella mischia e un'altra formazione prese vita con il nome di Recoaro Rugby XIII. Quella squadra partecipò al Campionato Nazionale di Serie A di rugby a 13 (una variante del rugby a 15), ma anche in questo caso non riuscì a mettere solide radici e alla fine si sciolse.

I rugbisti sono però gente testarda e alcuni ex giocatori del Recoaro Rugby XIII pensarono bene di fondare un nuovo club. In questo modo, nel 1974 nacque l'Associazione Sportiva Rugby Vicenza - cioè l'attuale società di rugby - con sede in via S. Antonino a partire dal 1977 (in precedenza si giocava ai Ferrovieri). Questa ulteriore iniziativa ha segnato la terza fase dell'insediamento del rugby a Vicenza, nel segno di un'ideale continuità con le precedenti esperienze.

Si trattò di un ritorno in grande stile, perché la popolarità e la diffusione del rugby in città, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, furono davvero rilevanti: in breve si poterono mettere in campo due squadre Seniores ed una Under 19, si organizzarono tornei studenteschi molto sentiti, a cui partecipavano anche ragazzi che praticavano altri sport, nacque una formazione femminile che a lungo contese il primato nazionale a Treviso e fornì numerose giocatrici alla Nazionale.

Sulla scia del Vicenza sorsero in provincia ben sei società, al punto che per un anno furono contemporaneamente in attività: Vicenza, Aeronautica militare, Bassano, Recoaro, Thiene ed Alte Ceccato! Alla sera in allenamento raramente c'erano meno di 30- 40 giocatori, ci si doveva conquistare il posto anche nella squadra riserve, ed il risultato fu che lo Zugi (questo il nome del primo sponsor del Rugby Vicenza) si attestò fin da subito ad un livello medio-alto della Serie C1 (a quei tempi, c'era anche una C2), mantenendo un indiscusso primato in provincia e dando vita ad epiche sfide con gli avversari dell'epoca: Este, CUS Padova, Verona.

Il Vicenza sfiorò alla promozione in B, negata da una sconfitta nei play-off contro il Civitavecchia, sfacciatamente favorita dall'arbitro. Forse fu il punto di svolta, dopo tanti tentativi il passaggio di categoria, il salto di qualità rimase un sogno e poi seguirono anni di declino. Ci fu il guizzo della fusione con il Titanus Rugby Vicentino di Thiene alla fine degli anni Ottanta, l'arrivo di numerosi giocatori "foresti", il triplo salto dalla Serie C alla A2. Un anno giocò da noi anche un certo John Kirwan, venne la troupe di Tele+ (allora agli esordi) a riprendere il suo primo allenamento a Thiene, ma è doveroso ricordare altri personaggi che sicuramente hanno lasciato il segno durante la loro permanenza nel Vicentino: da Beppe Artuso, veterano del Petrarca e della Nazionale, a Ian Foster, uno che ha fatto carriera, fino al funambolico Hector De Marco di Cordoba, che poi proseguì con il Petrarca la sua carriera italiana.

Nel frattempo si era allentato il legame con il tessuto sociale della città, i giovani e le scuole soprattutto. Si dette risalto ai risultati immediati, senza seminare per il futuro. Ma a Vicenza, nonostante tutto, il rugby è sempre rimasto in vita, magari boccheggiante, e da quel fatidico 1974 l'attività non si è mai interrotta, per merito di alcuni dirigenti e allenatori - come Angelo Gobbato - che non hanno mai mollato la presa. Così, dopo la scomparsa del Titanus a seguito di traversie societarie e problemi economici, sui campi di via S. Antonino è cominciata la rinascita del rugby biancorosso verso la metà degli anni Novanta, prima faticosamente, poi in maniera esplosiva con l'inizio del terzo millennio. E oggi il Vicenza è una delle principali realtà sportive nel panorama del rugby italiano.

(Foto Rangers Rugby Vicenza dal sito: http://www.facebook.com/home.php?ref=logo#!/group.php?gid=26877354968&v=wall)

nr. 37 anno XV del 16 ottobre 2010

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