NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Si attende l'apertura del plico con il “mistero” del Fogazzaro

di Gianni Giolo
giolo.giovanni@tiscali.it

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Si attende l'apertura del plico con il “mistero” d

Fogazzaro uomo pubblico

Su Fogazzaro politico e uomo pubblico in realtà - ha precisato Franzina - esiste una lacuna piuttosto consistente. Fogazzaro venne sentito dagli intransigenti di Vicenza come la figura di maggiore spicco dei cattolici liberali. Lo scrittore per ragioni di età non aveva potuto partecipare a fatti d'arme del Risorgimento. Quando ci furono le barricate del '48 lui era bambino, ma quando aveva 25 anni, politicamente parlando, mentre tutti erano entusiasti dell'eroe dei due mondi, espresse pareri diversi dai moderati vicentini. In occasione della venuta di Garibaldi a Vicenza, nel marzo 1867, scrisse in una sua lettera che anche a Vicenza c'erano tante teste calde che andavano dietro a Garibaldi che, quando fece il discorso dalla Basilica Palladiana, mandò i vicentini in delirio. Fogazzaro non appartenne a questo mondo popolare, ma all'establihsment dei notabili, lui, figlio di Mariano che fu uomo brillante e intelligente e a lungo deputato per il collegio di Marostica. Il vicentino Gioacchino Brognoligo, intimo di Benedetto Croce, che aveva capito il ruolo fondamentale dello scrittore nella vita politico-amministrativa vicentina, nel 1913 scrisse da Napoli a mons. Sebastiano Rumor che non si possono intendere le pagine dei libri di Fogazzaro senza una conoscenza piena del ruolo determinate giocato da Fogazzaro nella sua città.

 

Il manifesto del Cortis

Il manifesto politico dei cattolici liberali conservatori che si riconoscevano in Fogazzaro fu il "Daniele Cortis" che espresse idee in contrasto con i clericali intransigenti negli anni in cui il Pontefice, dopo l'unità, con il "non expedit", si era opposto alla partecipazione dei cattolici alla vita politica italiana, ma non aveva impedito loro di presentarsi alle elezioni amministrative. Fogazzaro ebbe ottimi rapporti anche con l'ebreo Luigi Luzzati che fu il primo veneto Presidente del Consiglio in età giolittiana (1910-1911). Fogazzaro ricoperse anche un importante ruolo nella politica nazionale e lo si capì soprattutto dopo la pubblicazione del carteggio intrattenuto con mons. Geremia Bonomelli, vescovo di Cremona, dal quale si evince quanto contasse il parere di Fogazzaro nella politica dei cattolici liberali italiani. Si capì che in realtà lui era più importante del senatore Fedele Lampertico. Fogazzaro si distinse non solo per la sua attività letteraria, ma anche per atti concreti che sono stati oggetto di ricerca da parte degli studiosi. Pompeo Molmenti scrisse nel 1900 un profilo di Fogazzaro, in cui disse che lo scrittore non si era sottratto all'impegno politico e fece l'elenco di tutte le sue attività. Lampertico, zio dello scrittore, che fu presidente a vita del Consiglio provinciale (Fogazzaro vi entrò nel 1893) si scontrò più volte con il nipote. Dai verbali delle riunioni consiliari del 10 aprile del 1900 risulta che lo scrittore si oppose alla nomina, senza regolare pubblico concorso, del direttore del manicomio di San Felice. Il Lampertico gli rispose con un rifiuto e Fogazzaro venne messo in minoranza. Una presa di posizione coraggiosa che oggi ci sorprende. Un altro esempio. Lo scrittore vicentino era cattolico e credente ma come senatore nel 1904 si oppose all'insegnamento della religione cattolica nella scuola elementare. Il notabile Fogazzaro era così potente a Vicenza che nel 1893 provvedeva a nominare il direttore della "Provincia di Vicenza", il Giornale di Vicenza di allora. Il cattolico Fogazzaro inoltre si dichiarò favorevole al principio cavouriano di "libera chiesa in libero Stato", tanto avversato dai cattolici. È lui che dedicò il busto di Cavour in città, mettendosi contro i clericali intransigenti della città. Il miglior apprezzamento di Fogazzaro lo fece il trentenne socialista Adolfo Giuriato che nell'elogio funebre gli riconobbe di aver fatto moltissimo per Vicenza sul piano dell'istruzione, delle scuole, dell'insegnamento e dell'assistenza ai più deboli.

 

nr. 40 anno XV del 6 novembre 2010

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