NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Vicenza avrà il suo People Mover per collegare i parcheggi al centro

L'idea della monorotaia torna di attualità sulla traccia definita a Venezia con il People Mover che collega il Tronchetto a Piazzale Roma in due soli minuti. L'idea del trenino di collegamento potrà tornare utile a Vicenza?

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Vicenza avrà il suo People Mover per collegare i p

«Sì, portare il People Mover o la monorotaia a Vicenza è uno dei miei obiettivi per migliorare la viabilità a Vicenza!». La nuova sfida del consigliere delegato alla mobilità Claudio Cicero, nasce da una chiacchierata al telefono, e passa dunque dal binario unico per collegare i parcheggi di interscambio al centro cittadino. E d'altra parte il People Mover inaugurato poco tempo fa a Venezia sta facendo scuola. In soli 4 minuti dal Tronchetto si arriva a Piazzale Roma ed in sei minuti alla Stazione ferroviaria di Santa Lucia. Una innovazione che sta facendo riflettere anche gli amministratori delle più grandi città del Veneto. «E noi ci saremo. Qualche anno fa quando lanciai l'idea della monorotaia fui preso per matto, ora invece tutti la vogliono, ed io ho intenzione di rispolverare il progetto. Sarebbe perfetto per Vicenza, ne parlerò presto con il sindaco Achille Variati». Ora l'idea torna decisamente di moda e sulla scia del successo riportato da simile struttura a Venezia, Cicero può giocare la nuova partita e rilanciare sul tavolo della mobilità cittadina la rivoluzionaria ed affidabile nuova proposta.

Quella sfida che Cicero lanciò qualche anno fa dunque, torna di attualità. L'attuale consigliere alla Mobilità di Vicenza ha infatti intenzione nel prossimo futuro di aprire i cassetti e rilanciare il progetto per la realizzazione di un trenino su monorotaia da piazza Matteotti al parcheggio dello stadio in via Bassano e al nuovo tribunale all'ex Cotorossi. In tutto dovrebbe essere un chilometro di monorotaia, con l'obiettivo di collegare il parcheggio di interscambio con il cuore cittadino, ma soprattutto il futuro Palazzo di Giustizia con la zona del vecchio, dove si trova la maggior parte degli studi legali.

Il capolinea potrebbe essere ricavato alla rotatoria di piazza Matteotti, in fondo a viale Giuriolo, dove la rotaia prenderebbe il posto delle strisce blu, per poi venire sopraelevata a partire dall'incrocio con viale Margherita. Queste le idee che potrebbero essere riproposte.

Il costo stimato sette anni fa si aggirava sugli 11 milioni di euro. Oggi non è dato stimare quanto potrebbe costare realizzare un simile intervento. E soprattutto se il Comune una volta presa una decisione in tal senso, sia in grado di trovare una partnership privata in grado di supportare l'iter progettuale e gestionale. A raccogliere la sfida, qualche anno fa, era stata la ditta svizzero-tedesca Intamin Trasportation (che ha sede nel Liechtenstein) che aveva consegnato in Comune il progetto di "Sistema di trasporto monorotaia per Vicenza". L'opera era inserita nel Programma opere pubbliche 2003 come opera prioritaria da effettuare tramite "project financing".

Del progetto, a dire il vero, si parlava sin dall'aprile 2002. La Intamin propose a quel tempo a Cicero l'idea del sistema monorotaia. Si parlò della tratta Ponte Alto- Stazione, idea poi caduta in disgrazia, e rapidamente cambiata perché ci si concentrò sull'esperimento migliore: stadio-piazza Matteotti, con il biglietto al costo di circa un euro.

Il progetto definiva in pratica di realizzare una monorotaia automatica, che fosse in grado di correre lungo il fiume Bacchiglione senza occupare un solo centimetro quadrato di strada, in grado, inoltre, di portare i passeggeri dallo stadio, o meglio dal parcheggio di interscambio di via Bassano, a piazza Matteotti nel giro di 2 minuti (4-5 compresa la salita e la discesa dal mezzo che fa la spola avanti e indietro).

Il sistema Intamin prevedeva l'utilizzo di un "trenino" elettrico su monorotaia rialzata (o anche a livello terreno) in cui non c'è bisogno di conduttore, proprio simile a quello in uso a Venezia attualmente: a guidare sarebbe un computer perfino in grado di decidere la lunghezza del "trenino", per cui nelle ore di punta si sarebbe potuto automaticamente far allungare il convoglio fino a trasportare 360 persone ogni 3-5 minuti, con dieci vetture attaccate, rispetto alle 36-50 persone che porta in orario di morbida ogni convoglio. In sostanza, una media che potrebbe sfiorare i mille posti l'ora.

Per costruire questo sistema, spiegava il manager Franz Zürcher della Intamin affiancato dall'architetto padovano Fernando De Simone della Eko System, sarebbero occorsi, come detto, circa 11 milioni di euro: la Intamin era pronta a mettercene la metà, e chiedeva al Comune di contribuire con un contro-valore di circa 5,5 milioni di euro, che potevano venire da un contributo finanziario diretto, oppure venire concessi ai privati sotto altre forme di contribuzione, ad esempio con la gestione del parcheggio di via Bassano (gli 800 posti possono essere raddoppiati con un secondo piano prefabbricato) e di altri posti-auto in zona. Oltre naturalmente a puntare sui contributi del Ministero delle Infrastrutture e dell'Ambiente, e della Regione.

La Intamin è una ditta famosa, utilizzata da molti vicentini, quelli, ad esempio, che sono saliti su ottovolanti e maxi-giostre a Gardaland. «Vicenza per noi - spiegava Zürcher- significa un fiore all'occhiello, perché sarebbe la prima città in Italia in cui puntiamo a installare il nostro sistema di metrò, che è praticamente perfetto per le città medio-piccole. L'abbiamo già installato negli Usa, nell'estremo Oriente e in Germania. Non si possono obbligare gli automobilisti, ma saranno loro stessi a scegliere via via il nostro sistema non appena si accorgeranno dei vantaggi».

Il monorotaia è un sistema silenzioso, che non inquina, non occupa la sede stradale e garantisce tempi certi di percorrenza, mentre oggi ci sono momenti in cui andare da viale Trissino a piazza Matteotti diventa un vero calvario per le auto e gli stessi bus.

Il sistema potrà anche essere ampliato: tanto per cominciare, in un secondo momento, si potrebbe anche aggiungere una fermata (con passerella sul fiume) davanti all'ex Cosma e poi pensare a servire il Cotorossi dove sorge il nuovo Tribunale. Inoltre il progetto prevede pure di poter realizzare veri e propri "tubi" in cui far correre il tram su monorotaia dentro il letto dei fiumi. Un progetto versatile insomma che può prevedere sviluppi interessanti anche futuri.

La Intamin in cambio della metà della somma investita e della realizzazione dell'opera, pensava di gestire il sistema per 30 anni. Il calcolo base degli svizzeri per far reggere il sistema (il progetto è asseverato da una banca) è riuscire a garantire un'entrata mensile di 150 mila euro.

Resta da vedere ora, nel 2010, quali risorse progettuali e fattive il Comune può effettivamente impiegare per andare a realizzare l'opera. Quel che è certo è che una scelta di questo genere aiuterebbe senza ombra di dubbio a risolvere il problema delle corsie preferenziali per gli autobus spesso osteggiate dalle categorie economiche e al contempo garantirebbe collegamenti rapidi ed efficaci con il centro della città, evitando di creare lunghe catene di automobili alla ricerca del posto auto. A questo punto bisognerà vedere se una idea positiva per la città sarà recepita nel miglior modo dalla amministrazione comunale o se, come già avvenne durante il mandato Hüllweck, l'innovazione non troverà una giusta rispondenza alle necessità dei cittadini e della città stessa, che certo trarrebbe grande giovamento da un simile impianto.

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