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La tua esistenza è stata così segnata da questa decisione di "rifarsi", che si può dividere in A.T. (Avanti Tette) e D.T. (Dopo Tette). Com'è cambiata la tua vita?
«Sicuramente in meglio, per fortuna. Innanzitutto era un sogno che coltivavo fin da adolescente, in quanto sono un'estimatrice delle proporzioni. Ovvero, non essendo mai stata una silfide, trovavo fosse decisamente fuori luogo non essere dotata di airbags in sintonia con il resto del corpo. In secondo luogo, ho goduto di notevoli vantaggi secondari non calcolati preventivamente, ossia un notevole incremento dell'attenzione maschile nei miei confronti e derivanti benefit che ho saputo sfruttare. Va detto che non ho lesinato sulle spese, ma ho atteso di avere la somma necessaria a garantirmi il miglior chirurgo in circolazione, prima di procedere con l'intervento. Nel libro racconto anche come mi siano piovuti dal cielo i soldi che mi servivano... ritengo fosse scritto nel destino che dovessi porre rimedio ad una palese dimenticanza anatomica operata ai miei danni!».
Nella copertina si legge un ammonimento: rifarsi non è una questione da prendere sottogamba. Quale consiglio rivolgi a chi si trova a compiere questa scelta?
«Per l'appunto, la scelta del professionista è di fondamentale importanza: sulla salute non si scherza. Si tratta di un intervento che cambierà per sempre il proprio aspetto, senza contare che è eseguito in anestesia. Un bravo chirurgo, poi, saprà guidarvi nella scelta delle protesi più adeguate, della metodologia di inserimento più consona, consigliandovi forma e dimensione che non si discostino da quelle naturali. Va detto che non tutte possono pretendere due cocomeri stretti l'uno all'altro e belli alti, a meno che non sia consapevole che saranno evidentemente finte. A me non sarebbe piaciuto».
Tornando ad argomenti più leggeri, esistono diverse categorie di uomini che sono più o meno attratti dal seno femminile. Come li suddividi?
«Precisiamo: sono tutti attratti dal seno femminile, più o meno consciamente. È un retaggio ancestrale, un richiamo istintuale. In base alle mie osservazioni, l'universo maschile si suddivide in numerose specie pro-Tette, tra le quali, ad esempio, potremmo menzionare il Cripto-estimatore, il Feudatario, il Sommelier... tutte connotate da precise caratteristiche. Il Reazionario, per dare un'idea, è colui che denigra, a parole, le bocce artificiali, salvo poi smentirsi clamorosamente al momento della rivelazione da parte della neo-maggiorata. Ce ne sono molti in giro...».
Perché il seno può assurgere al ruolo di ammortizzatore sociale?
«Vi sono innumerevoli applicazioni dell'invincibile carisma esercitato da due belle gemelle su qualsiasi individuo. Se consideriamo la definizione dello strumento finanziario sopracitato, vedremo che esso è un complesso di misure e prestazioni a sostegno del reddito. Nel mio caso, l'addizione ha fruttato un sensibile incremento delle entrate, perché evidentemente una presentatrice dotata (purtroppo non stiamo parlando solo di capacità professionali) è più apprezzata di una esclusivamente capace. È innegabile poi che attualmente il fascino femminile sia strumentalizzato da sarchiaponi dell'ultim'ora per ottenere in cambio benefici politici ed economici. Nel qual caso il referente di tali furbastri verrà definito "utilizzatore finale"».
"Il seno ideale è quello che sta dentro ad una coppa di champagne": è la verità o solo una consolazione per chi deve arrendersi?
«C'è da chiederlo?! Ironia a parte, ripeto il concetto di Bello Universale: una donna esile, algida, elegante si armonizza perfettamente con un décolleté anche solo accennato. È una questione di proporzioni».
nr. 43 anno XV del 20 novembre 2010
