NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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I misteri degli omicidi non scoperti nel nuovo libro di Ario Gervasutti

di Gianni Giolo
giolo.giovanni@tiscali.it

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I misteri degli omicidi non scoperti nel nuovo lib

L'omicidio di Enego

Un caso insoluto e senza giustizia. L'omicidio dei coniugi Miola a Enego: due vecchietti inoffensivi massacrati con una spranga di ferro per un movente destinato a rimanere ignoto. Nonostante gli sforzi compiuti dai carabinieri che hanno preso impronte a tutti gli uomini del paese, e non solo, setacciando decine di Dna. L'assassino li conosceva bene. È arrivato dal bosco, seguendo sentieri che solo uno del posto poteva conoscere e ha lasciato tracce sul terreno. È scomparso nel buio, tra le 17,30 e le 18,30, e Domenico Miola se l'è trovato davanti. Stava tagliando la legna nel portico sotto la grande terrazza che sul retro della villetta di Coste di Qua, una frazione un po' defilata di Enego, si affaccia verso la Valbrenta. Domenico indossava un giaccone per ripararsi dal freddo: tagliava legna per provare la stufa che poche ore prima gli era stata consegnata dal figlio di Steno Fontana, il negoziante che quella mattina gli aveva venduto anche una cucina economica. Angela Valle, l'Angelina che per quarant'anni è stata la maestra del paese, era di sopra in cucina: non aveva ancora acceso i fornelli per preparare la cena. Aveva ricevuto la telefonata di uno dei figli alle 17,20: non ha risposto alla chiamata della figlia Sira, alle 18.30. In quell'ora scarsa, è accaduto il dramma.

 

La vittima conosceva l'assassino

Domenico probabilmente conosceva l'assassino; ha avuto una discussione con lui, forse l'omicida gli ha chiesto soldi e l'anziano si è rifiutato in modo brusco, i toni si sono accesi al punto che Angela, dal piano di sopra, è scesa a vedere quel che stava accadendo senza nemmeno togliersi gli occhiali che usava solo per leggere. Ma quando si è affacciata alla porta che dà sul patio non ha fatto nemmeno in tempo a vedere il corpo di suo marito, ormai senza vita dopo esser stato colpito da una sbarra di ferro alla nuca: anche Angela è caduta senza un gemito, stroncata da una serie di colpi violenti alla testa. L'assassino è poi salito in casa, in fretta e furia, ha cercato quello che voleva, un po' di soldi, ha svuotato il portafogli di Domenico buttandolo poi sul tavolo, e se ne andato dall'ingresso principale lasciando tutto aperto: sia la porta, sia gli interruttori delle luci.

 

Tutto il paese si mobilità

Tutto il paese partecipa alle indagini. I coniugi Miola era ben visti da tutti. Due anni di ricerche e indagini dei Ris di Parma rimangono senza esito. Gli eventuali sospettati vengono tutti scagionati. L'arma del delitto, una sbarra di ferro, ritrovata dopo alcuni giorni tra i cespugli, non presenta impronte perché il ferro è particolarmente poroso e l'esposizione all'umidità e alla pioggia di fatto ha lavato ogni traccia. Possibile che a Enego ci sia l'inventore del delitto perfetto? Ma gli abitanti del paese vengono passati tutti al setaccio. Il colpevole è "uno di fuori". Non resta che indagare sugli stranieri. Due rumeni, nel frattempo, se ne sono andati e sono rientrati in patria. I carabinieri li hanno invitati a presentarsi in caserma, ma non si sono fatti vivi. Non è il caso di stupirsi. In Italia su cento delitti, cinquanta rimangono impuniti.

 

nr. 44 anno XV del 4 dicembre 2010

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