NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Le nozze d’oro con l’arte musicale del noto Maestro Giuliano Fracasso

di Mario Bagnara
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Le nozze d’oro con l’arte musicale del noto Maestr

Cinquant'anni di musica per il M° Giuliano Fracasso

A celebrare le nozze d'oro con la musica è giunto invece il M° Giuliano Fracasso che, in ricordo del benemerito mecenate marchese Giuseppe Roi, ha onorato questa tappa importante della sua attività musicale, ma anche della vita musicale vicentina, con una strepitosa ed entusiasmante interpretazione, al Tempio di S. Lorenzo domenica 21 novembre nell'ambito della rassegna "Vicenza d'autore", del colossale Stabat Mater di G. Rossini, diretto dallo stesso G. Donizetti nel 1842 in una memorabile esecuzione a organico completo a Bologna nella Grande Sala dell'Archiginnasio.    

A coronare una carriera che l'ha visto, sin dalla fine degli anni ‘50, subito dopo il conseguimento del diploma di pianoforte al Conservatorio Pollini di Padova, seguito da quello di Organo e Composizione Organistica al Conservatorio di Verona (ma si è perfezionato anche in Direzione d'orchestra e sua grande passione è pure la fisarmonica), sempre impegnato con entusiasmo coinvolgente nell'attività didattica e concertistica, spaziando con grande competenza in vari generi musicali, Fracasso non poteva scegliere un capolavoro musicale più espressivo del suo coraggio nella scelta di repertori di musica religiosa e lirica che mettono a dura prova anche formazioni di professionisti. Ad assecondarlo brillantemente in queste sue benemerite "imprese", la formazione "Coro e Orchestra di Vicenza", erede fedele anzitutto di un complesso corale attivo, con la sua direzione, presso la Basilica dei SS. Felice e Fortunato già nel lontano 1968, rinforzato, negli ultimi anni, per eventi di particolare impegno, dal Coro di Santa Cecilia di Portogruaro e del "Venis Chorus" di Oderzo, e poi di un'orchestra da lui assemblata ancora nel 1978. Da non dimenticare, nel suo ricco curriculum, non solo l'esperienza quindicennale di Maestro del Coro del Teatro "La Fenice" di Venezia e del "Teatro Comunale" di Treviso, ma anche la sua collaborazione, per alcuni anni, all'avvio dell'Orchestra del Teatro Olimpico che nel 2008 è tornato dirigere, nel Piazzale della Vittoria a Monte Berico, nella quarta edizione del progetto "Viva Verdi", da lui ideato per TvA e diretto per quattro anni consecutivi.

Nel concerto celebrativo di S. Lorenzo, a dialogare, sotto la sua appassionata direzione, con l'imponente massa strumentale e corale di quasi cento artisti, quattro solisti di ottimo livello: il soprano Elena Borin, il mezzosoprano Chiara Fracasso, figlia del festeggiato, ormai molto affermata nel mondo lirico (applauditissima anche nel bis finale dell'Agnus Dei della Petite Messe Solennelle sempre di Rossini), il tenore Alessandro Luciano e il basso Carlo Agostini.

Per tutti, ma in particolare per il Maestro, "artigiano della musica", come ama definirsi, entusiastici consensi e una vera standing ovation finale.

 

Nei ricordi di Fracasso il sogno americano

Pienamente gratificato il M° Fracasso, ma nei suoi ricordi non mancano amarezze e rimpianti: «Sono partito in questo viaggio da piccolino; mio padre aveva la passione della fisarmonica. Con una piccola fisarmonica di madreperla bianca sono stato lanciato nel mondo della musica popolare. Quindi gli studi seri con il M° Marcello Pesarini che considero un'istituzione come insegnante di fisarmonica. Poi le prime esperienze corali a San Felice e altre con gruppi rock, pop..., guidato sempre dalla mia insaziabile curiosità. Géza Anda al Canneti, la folgorazione della sua musica al pianoforte e la mia decisione di entrare nel mondo della musica classica, affidandomi al M° Giovanni Ferrari, insegnante di pianoforte, con l'appoggio morale e materiale della mia famiglia tutt'altro che ricca! Seguì l'esperienza di pianista alla SETAF in spettacoli di varietà, la mia grande occasione di uscire da Vicenza per andare in America, bloccata però dal divieto della famiglia! Il M° Natalino Tacchetti risolse in qualche modo un altro problema di vita non indifferente: avendo io conosciuto Luciana all'Istituto Magistrale dov'ero supplente di musica e lei allieva, ebbi un nuovo alt: dovevo abbandonare i gruppi e ottenere l'abilitazione all'insegnamento. Ecco allora l'aiuto provvidenziale del M° Tacchetti! Poi l'amore per l'organo, quello di San Felice, grazie ad Antonio Cozza e Luigi Celeghin, insegnanti d'Organo e Composizione organistica, che mi portarono al diploma. Alle importanti esperienze de La Fenice di Venezia e del Comunale di Treviso, durate 15 anni, ho rinunciato volontariamente: offrivano poco alla mia fantasia, pur avendomi dato opportunità e soddisfazioni artistiche. Poi concerti con i miei gruppi amatoriali, sempre a rischio per motivazioni contingenti, esperienze però in assoluto le più gratificanti. Che dire della mia vita musicale? Se dovessi fare un bilancio fra soddisfazioni e delusioni, l'ago della bilancia penderebbe abbondantemente verso le delusioni. Le cause? La mia continua voglia di inseguire sogni che troppo spesso si trasformano in frustrazioni e troppo raramente hanno trovato l'appoggio di qualcuno. Molte volte ho pensato, con le dovute distanze, quanto sia stata ingrata Vicenza nei confronti di Goffredo Parise! Avrei dovuto ascoltare il mio impulso: andare in America! Così come facevano i nostri Vecchi».

 

nr. 44 anno XV del 4 dicembre 2010

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