NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La Intamin finanzierà la tratta monorotaia Fiera-Stazione

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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La Intamin finanzierà la tratta monorotaia Fiera-S

«Premettiamo che siamo contrari alla (o al) TAV, o treno ad alta capacità, poiché è un'opera inutile e dannosa - sulla TAV e monorotaia prende posizione anche Cinzia Bottene del No Dal Molin- Inutile visto che il treno ad alta velocità nasce per collegare in breve tempo grandi distanze in territori vasti quali gli USA o, rimanendo in ambito europeo, la Francia e la Germania (con i rispettivi TGV e ICE). L'Italia è una piccola penisola già fortemente compromessa da un sistema viario caotico e da un'urbanizzazione disordinata e diffusa e la TAV comporterebbe un ulteriore pesante carico territoriale. L'Alta Velocità, per essere in ipotesi economicamente e tecnicamente efficace, dovrebbe percorrere la tratta Torino-Trieste con al massimo due fermate intermedie, una per la regione Lombardia (Milano), e una per la regione Veneto (Mestre). Ulteriori fermate diminuirebbero l'efficacia della TAV a causa della dilatazione dei tempi di percorrenza e della velocità commerciale (vanno considerati non solo i pochi minuti di sosta, ma anche i minuti che si perdono per le fasi di decelerazione programmata dal computer di bordo delle locomotive)». Quindi, secondo la Bottene, non servirebbe a nulla. Riteniamo sia veramente utile andare da Torino a Trieste senza che il treno fermi nelle stazioni capoluogo di provincia? Già oggi un treno Eurostar (Freccia Bianca) trasporta i vicentini a Milano in un'ora e 50': non bastano?

«Nel vicentino, sia l'ipotesi che il tracciato scorra in parallelo all'autostrada (e come e dove, visto che è previsto anche il sistema delle tangenziali?), che quella in affiancamento alla ferrovia storica, produrrebbero, oltre ad irrimediabili danni ambientali, un carico urbanistico da macelleria, con distruzione di abitazioni, capannoni, e quel poco che rimane di campagna. Anche la fermata a Vicenza (zona ovest) dell'ipotizzata TAV non è funzionale: la vicinanza della Fiera servirebbe solo al transito commerciale e logistico est-ovest e viceversa, e questa è la motivazione per cui, sia gli industriali sia la Camera di Commercio, rilanciano il progetto della nuova ferrovia. Un progetto, inoltre, che servirebbe poco senza un riordino del servizio logistico ferroviario che lo renda appetibile, sia come tempi sia come costi, per le aziende. Meglio sarebbe una razionalizzazione dell'attuale servizio sulla linea storica, attualmente sottoutilizzata. Si pensi prima, quindi, al servizio ferroviario esistente, ai piccoli e medi percorsi, maggiormente utilizzati dall'utenza; si pensi a ricostruire un sistema pubblico di trasporto su ferro (sia viaggiatori che merci). Poi, eventualmente, si vedrà se sarà effettivamente utile la TAV».

Sulla monorotaia scettica la Bottene: «Quando sento parlare di project-financing dubito sempre perché è un mezzo infernale che permette ai privati di arricchirsi a scapito della comunità. Per quanto riguarda la monorotaia, o progetto "People Mover", riteniamo che per la città di Vicenza questo sistema di trasporto sia notevolmente dispendioso e avveniristico. Non siamo né a Berlino, né a Wuppertal. La nostra è una piccola città di provincia che non necessità di ferrovie sopraelevate, peraltro in una cornice paesaggistico-ambientale e culturale che merita rispetto. Vogliamo andare in fiera in treno? Bene la ferrovia c'è già: l'attuale raccordo ferroviario stazione - acciaierie Beltrame e Valbruna, che passa dietro la fiera, potrebbe benissimo essere utilizzato, con opportuni adeguamenti, allo scopo. Percorso che è già stato sperimentato circa quindici anni fa in occasione di una manifestazione fieristica, con delle automotrici navetta stazione FS - fermata fiera (provvisoriamente allestita con palco in legno). La necessità di dotare Vicenza di un mezzo di trasporto poco inquinante (i mezzi totalmente non inquinanti non esistono, salvo le proprie gambe !), può essere ricercata nella prevista nuova linea di filobus che collega la città da ovest a est, transitando davanti alla stazione. Facilmente realizzabile (negli anni '60 a Vicenza esisteva già), prevede l'utilizzo di mezzi su gomma, e la sola posa di una linea aerea dedicata. Sarà cura prevedere che il mezzo pubblico abbia la priorità rispetto al traffico privato e realizzare delle corsie preferenziali».

 

nr. 47 anno XV del 25 dicembre 2010

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