NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La “vicentinità” e la montagna in un’antologia di quaranta poeti

di Gianni Giolo
giolo.giovanni@tiscali.it

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La “vicentinità” e la montagna in un’antologia di

Le nevi del Novegno

Un incantato paesaggio lunare che si innalza sovrano sulle valli alpine e sulle forre e i burroni alpini viene rievocato da una lirica di Mariarosa Cera: «Sulla cresta dei monti / cammina la luna / sprofonda nella valle / lucida il cielo / ultimi chiarori / aggrappati nel blu... Tremule voci / risuonano fra tronchi / immoti / magiche note / si disperdono».

Altro paesaggio illuminato dal sole che si riflette sulle nevi perenni creando fasci di luci che si perdono nelle leggende alpine ha dipinto Luciana Chittero: «Inondate dal sole risplendono le nevi / del Novegno, del Sommano e del Pasubio. / Monti percorsi palmo a palmo, / amati e familiari / disegnano profili di mondi lontani / vagheggiati nel sogno. / Un sottile piacere s'insinua nell'anima. / Rivivono fiabe e imprese d'eroi».

 

Cieli di paradisi terreni

"Montagne d'incanto" è una stupenda lirica di Paola Martello, presidente del Cenacolo dei poeti dialettali, che sente vibrare nella montagna un passaggio d'anime lieve e trasparente cui si unisce il canto trepido della poetessa che riconosce in essa un'orma del divino: «Come nel gioco degli specchi, nelle tue profondità / intravvedo / persone perdute, anime dimenticate. / Prati di margherite in festa sotto cieli tersi di paradisi terreni. // Vorrei essere il tuo cuore, tra le tue nevi e / come fatta pietrificata disperdere il mio canto / perenne / tra le vette che sfiorano l'Eterno». "Ai confini dell'infinito" è un'immensa lirica che canta tutto il suo amore per le vette azzurre che si stagliano superbe e indomite sull'infinito della notissima Ines Scarparolo che ha raggiunto con i suoi molti libri di poesie e di prose poetiche una notorietà nazionale: «O forse fu il silenzio / e l'armonia di un mondo / ritornato amico, / a mutare la rabbia / che mi premeva dentro / in abbandono / e dolcezza di preghiera / davanti ad una Croce sul sentiero».

 

Il sonno del bosco

Una lirica seducente, sapiente nella costruzione, pervasa da una morbida e melanconica sensazione della vita e del suo trascorrere appassionato, desolato e fugace è "Montagna" di Stella Gonella Cappelletti: «Chi non ha visto sorgere il sole / dietro il profilo delle cime / non ha sentito il calore della luce / e l'emozione del profumo di sole. / Chi non ha sfiorato il velluto della stella / nata tra le crepe, non può dire / la composizione delle nuvole». Un'elegia ai sussurri silenziosi della montagna di straordinaria intensità è "Piste blu" della poetessa bassanese Laura Vicenzi: «Il sonno del bosco sussulta piano / esala un sospiro di resina / rivolta il suo cuscino di neve. / Un intenso brulichio notturno / percorre le piste turba la quiete / addomestica i fianchi del monte. / La luce livida d'un alba grigia / rivela nubi cariche d'ovatta / e presto festosa cade la neve».

Concludiamo con una lirica vertiginosa e solenne di una grande appassionata della montagna la scledense nata a Valli del Pasubio, Marilinda Cicchelero: «Ora ci urge di te il sorriso, / farfalla di quota ottomila, / riflesso alle pareti di vetro / sul tetto del mondo / a un passo obbligato dall'Assoluto, / indefinita distanza percorsa / a piedi scalzi, sonagli di vento / a sillabare la parola / Amore».

 

nr. 01 anno XVI del 15 gennaio 2011

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