NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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C’è il progetto culturale, ma spezzato in due

L’apertura dell’ufficio turistico di Malo non è uno scandalo per nessuno, ma certo viaggia in direzione antitetica rispetto a tutto il programma della rete Alto Vicentino che comprende musei, biblioteche ed iniziative popolar-turistiche incluse - Il risultato: gli altri sette Comuni installano a Schio l’ufficio turistico Alto Vicentino

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C’è il progetto culturale, ma spezzato in due

(g. ar. ) - Alla domanda più ovvia, inevitabile, l'assessore provinciale Martino Bonotto (cultura) risponde così: «So soltanto che si sono spostati di sede e che la Rete Museale Alto Vicentino adesso si trova al pianterreno del museo Casabianca...». E che altro dire? Bonotto non è direttamente interessato al tema turistico, ma certo lo è a quello museale dal momento che tra le altre operazioni promosse dal suo ufficio c'è proprio quella di riordinare le idee su tutto: sui musei che sono più di cento, per catalogarli definitivamente in un'anagrafe per tipo e filone culturale, ma anche sulle biblioteche per le quali ha ordinato un'altra operazione molto interessante che vuole andare al dunque di temi centrali come la catalogazione manuale o digitale con tutto quel che ci va dietro. Inutile dire che quando si parla di musei e di biblioteche e di coinvolgimento della Provincia in quanto elemento coordinatore della materia è chiaro che si parla di Alto Vicentino. Detto questo, pare perfino superfluo aggiungere il perché della domanda e della logica e conseguente risposta.

La domanda che abbiamo rivolto all'assessore Bonotto era naturalmente «perché Malo non è dentro l'organizzazione territoriale più ovvia per natura e legami ed agisce invece per conto proprio?»; e la risposta, solo apparentemente interlocutoria, presuppone che sia abbastanza problematico capire le ragioni di questo distacco di fatto; né a capire può essere d'ausilio quanto emerso durante la presentazione del nuovo ufficio turistico di Malo, momento da cui si è evinto che appunto esiste un progetto autonomamente pensato pur esistendone uno comunemente pensato. Né si può dire che l'operazione non abbia il conforto di una certa coerenza: la presentazione di Malo ha infatti preceduto di un paio di giorni il secondo e fondamentale incontro tra gli otto Comuni che intendono costituire un ufficio turistico unificato per l'Alto Vicentino. A questo incontro si sono ripresentati in sette: mancava Malo, come la prima volta. In questo servizio spieghiamo le varie fasi della vicenda che, vale ripeterlo, supera il perimetro della definizione strettamente pertinente, quella che coinvolge la politica del turismo, e si allarga invece al fatto culturale più in generale.

 

Le perplessità della Provincia che ha varato la sua agenda cultura

Passo passo, vediamo il percorso che ha portato dal 18 aprile 2009 ad oggi, cioè dal protocollo firmato in Provincia, a due incontri operativi per la costituzione di un ufficio IAT per l'Alto Vicentino, ufficio che aprirà nelle prossime settimane a Schio, sede municipale, locali dell'URP (ufficio rapporti con il pubblico).

Il protocollo firmato in Provincia ha visto la partecipazione al tavolo di lavoro di otto Comuni (Malo, Monte di Malo, Piovene Rocchette, San Vito di Leguzzano, Santorso, Schio, Torrebelvicino, Valli del Pasubio), la Comunità Montana Leogra-Timonchio, e ovviamente l'assessorato al turismo provinciale con il responsabile Dino Secco e il direttore di VicenzaÈ Vladimiro Riva in quanto ente che funge da braccio operativo della Provincia in materia turistica.

L'accordo di quel 18 aprile era orientato nel senso di una forte collaborazione compatta tra tutti gli elementi interessati per quel che concerne il complesso di una politica del turismo e cioè: informazione, accoglienza, assistenza agli operatori, servizi interni e controllo sulle modalità e l'efficienza dell'ospitalità, coordinazione e controllo in collaborazione con gli enti locali sui vari calendari di manifestazioni per evitare sovrapposizioni e dispersioni di energie e spreco di denaro pubblico.

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