NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Nuovo stadio, la partita si gioca adesso!

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Nuovo stadio, la partita si gioca adesso!

Questo grande e importante progetto permetteva alla città, a parere di Zocca, di poter ottenere attraverso le risorse dei privati, la possibilità di avere strutture sportive pubbliche di altissimo livello che avrebbero potuto primeggiare con le altre strutture presenti in tutta la regione e catalizzare in città eventi e concerti importanti. «Ahimè l'amministrazione Variati non ha saputo fare sue queste idee e anzi prima le ha distrutte per poi riprenderle modificandole e ridimensionandole. È chiaro a tutti che questa amministrazione non ha la capacità di produrre un qualcosa di importante per la città, e che alla fine del loro mandato Vicenza si troverà ancora a dover utilizzare strutture sportive oramai fatiscenti e non certo degne per una città e una squadra di calcio dal blasone del Vicenza calcio, che merita uno scenario ben più importante e funzionale. Mi auguro che il sindaco metta da parte gli slogan e che senza preclusioni partitiche, si accorga di quanto di buono noi della precedente amministrazione abbiamo lasciato lì pronto sul tavolo, e che Vicenza e i vicentini non debbano ancora una volta perdere questo treno, come sta succedendo sul progetto TAV dove l'immobilismo di Variati e le repentine inversioni politiche hanno oramai convinto il governo a guardare altrove».

Della cittadella sportiva a Vicenza est si parla da molti anni. La giunta Hüllweck era arrivata a un passo dall'intesa con "Vicenza Futura2 che conta 25 soci, tra cui Maltauro, Unicomm, Bilding, Sit, Morato, La Fondiaria. Le trattative con la giunta Variati, infatti, hanno prodotto una decisa trasformazione del progetto iniziale. Il nuovo stadio, da circa 20 mila posti, verrebbe edificato al centro dell'area, con un nuovo palasport. Intorno sorgerebbe un quartiere composto di edifici a destinazione prevalentemente commerciale e direzionale, mentre il residenziale sarebbe ridotto o addirittura sparirebbe. Per ricavare parcheggi potrebbe essere sfruttata anche la superficie al di là della ferrovia, lungo la quale verrebbe allestita una fermata ad hoc per i treni e le navette riservate ai tifosi. Il problema è individuare un equilibrio tra interessi pubblici e investimenti privati.

L'assessore allo Sport Umberto Nicolai è convinto dell'utilità del nuovo stadio come già affermato dopo l'assegnazione della candidatura Olimpica a Roma invece che a Venezia: «Probabilmente il nuovo stadio sarà fatto, ma più piccolo, con minore capienza, con un progetto dunque ridimensionato rispetto a quello che avremmo avuto con le Olimpiadi sul nostro suolo. Oltre alla approvazione del Pat bisognerà poi anche constatare se i privati che volevano costruire la nuova arena, quelli di Vicenza Futura, abbiano ancora voglia di impegnarsi nella attuazione di questo progetto. Certo l'Olimpiade a Venezia avrebbe avuto un respiro tale da accelerare ogni tipo di dinamica strutturale. Ora qualche rallentamento potrà anche esserci nei prossimi tempi, ma non credo più di tanto». Nicolai poi punta il dito anche sugli sviluppi alternativi che la nuova arena o stadio potrà avere: «Non è detto che un domani lo stadio di Vicenza non possa essere coinvolto in altre situazioni sportive di rilievo. Certo non una Olimpiade, ma spettacoli di livello anche sportivo potrebbero essere ospitati. Le Olimpiadi costituivano un grande business anche per il futuro. Non cambia per nulla l'importanza sportiva di Vicenza. Certo qui avremmo potuto ospitare anche altri sport oltre al calcio, penso al baseball ad esempio».

«Rispetto al progetto stadio che l'Olimpiade avrebbe aiutato, devo ammettere che il nuovo progetto sarà più contenuto - ricordava Nicolai - Prima potevamo pensare ad una struttura da 20- 25 mila posti, con una capacità di accoglienza più grande: ora rimarrà lo stadio previsto con 10-15 mila posti, media comunque ben al di sopra della capienza attuale del Menti».

Chiaro che per ora è una capienza ideale per il Vicenza, precisa l'assessore.

«Lo stadio con le Olimpiadi sarebbe stato da 25 mila, poi una parte dell'impianto sarebbe stata smontata, quindi si sarebbe trattato solo di un allargamento parziale. Stadio componibile, insomma. Anche se il Vicenza andasse un giorno in serie A, la capienza la si potrebbe aumentare in questo modo. Insomma, una Arena degli eventi vera e propria con parte sportiva e parte riservata alla cultura e allo spettacolo. Il mondo è cambiato, servono anche altri eventi per le piccole città, sennò uno stadio non regge le spese».

 

nr. 01 anno XVI del 15 gennaio 2011

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