NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Ritorna il mito dei Beatles in una mostra tra musica e pittura

A Thiene una serie di dipinti di Toni d’Agostini ospitati nella nuovissima sala Miriade, evocano i grandi tempi in cui il quartetto inglese mise la sua sigla sulla canzone internazionale

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Ritorna il mito dei Beatles in una mostra tra musi

Dopo essere stata ammirata l'estate scorsa in una bella esposizione al Palazzo delle Opere Sociali in centro storico a Vicenza, ritorna, stavolta in provincia, la mostra "Beatles, il Mito dipinto da Toni D'Agostini" ospitata fino al 31 gennaio nella nuovissima sala Miriade che il Comune di Thiene e una società privata gestiscono da qualche mese destinandola a qualificato spazio culturale.

D'Agostini, artista vicentino noto anche come Toni Pittore, dedica al leggendario quartetto di Liverpool venti grandi tele ad olio che non possono passare inosservate per la loro assoluta originalità e che brillano per creatività, luce, colore e fantasia, facendo rivivere, per una volta in veste pittorica anziché musicale, l'intramontabile mito dei "Fab Four".

Prima di questo lavoro, l'artista si era fatto apprezzare anche per i suoi cicli di immagini dedicate a Re Artù e ai cavalieri della tavola rotonda, realizzati negli anni '80 con disegni di straordinaria forza evocativa, e per una serie di acquerelli aventi come tema Bassano del Grappa e raccolti in un bel volume dal titolo "Bassano, un bellissimo sogno" che all'epoca ebbe una straordinaria accoglienza e che oggi è esaurito. D'Agostini però è inattivo da molto tempo a causa della grave disabilità che lo ha colpito in seguito a una malattia sul finire degli anni '90. Quello al centro della mostra è l'ultimo, ambizioso progetto che ha realizzato fra il 1993 e il 1996.

Ciò che colpisce dritto negli occhi e al cuore dei quadri di D'Agostini si potrebbe riassumere in una sola parola: emozione. Emozionante è infatti l'impatto evocativo delle opere, le cui grandi dimensioni dal taglio quasi fotografico evidenziano una cura minuziosa del particolari restituito con impareggiabile maestria. D'Agostini dipana nelle sue tele il romanzo illustrato del celebre quartetto, intrecciando capitoli noti e meno noti tratti dall'avventura musicale di John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr: dagli esordi di Amburgo al fatidico scioglimento del 1970 passando per grandi stadi, magie in sala d'incisione e una vena romantica espressa da canzoni scritte per ascoltatori di ogni età e di ogni cultura.

«Il ciclo dei Beatles è stato l'ultima opera alla quale Toni si è dedicato, chiudendosi in casa per anni e riuscendo così a raccontare in immagini straordinarie la storia di un gruppo musicale che non fu soltanto questo, ma che rappresentò un vero e proprio fenomeno sociale - spiega Stefano Ferrio, scrittore e giornalista vicentino e per l'occasione organizzatore dell'evento - Parlare dei quadri che Toni D'Agostini ha dedicato ai Beatles infatti è come ripercorrere la storia degli anni '60. La storia di un decennio pieno di sogni e di fantasie, forse di illusioni, ma proprio per questo indimenticabile. Così come indimenticabili sono, una volta visti, questi quadri unici e straordinari: di fronte a tanta bellezza e creatività non ci sono parole, o almeno io non le trovo. Tony ha superato la barriera delle parole ed è entrato nel magico mondo della fantasia, come solo l'arte riesce a fare».

Dei venti quadri realizzati, diciannove sono quelli esposti a Thiene, mentre uno è attualmente in restauro. Opere che all'epoca furono valutate una fortuna, proprio per la loro unicità, ma che oggi rimangono in una stanza della casa di Toni e di sua moglie e vengono ripescate in occasione di eventi speciali come questo di Thiene. «Esporre questi quadri in pubblico è il modo migliore per Toni di sentirsi ancora vivo e attivo nella società - dice la moglie dell'artista, Giovanna Galvanelli, che gli è sempre rimasta accanto nei lunghi anni della malattia - All'epoca della realizzazione, negli anni '90, ci furono contatti diretti con l'Inghilterra, come risulta dalla corrispondenza epistolare con Paul McCartney e addirittura col Principe Carlo. L'idea era quella di portare le opere in Gran Bretagna per essere esposte al pubblico, ma poi Toni si ammalò e non se ne fece più nulla».

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