NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Accolta senza eccessivo entusiasmo
la notizia del ponte veronese per Rumor

La città scaligera ha dedicato allo statista e uomo politico vicentino, che fu primo ministro per ben cinque volte, un modesto manufatto sull’Adige. Perché Vicenza non gli dedica il Ponte Pusterla?

di Giuseppe Brugnoli

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Accolta senza eccessivo entusiasmo<BR>
la notizia

Non si può dire che la notizia che Verona ha dedicato a Mariano Rumor un ponte sull'Adige abbia suscitato a Vicenza, patria dell'illustre statista, eccessivi entusiasmi. Anzi, essa è passata un po' sotto silenzio, non si sa se per il naturale understatement che caratterizza l'ambiente berico anche nelle sue manifestazioni pubbliche, o se invece, secondo l'interpretazione un po' malevola di qualcuno, l'evento veronese non sia stato assunto come una specie di invasione di campo, per usare una metafora calcistica, del tipo "Rumor è nostro e ce lo gestiamo noi". In effetti, Vicenza, che attualmente è retta da una giunta comunale di centrosinistra in cui il nucleo forte è formato da ex democristiani di lungo corso, ha dedicato all'insigne vicentino che fu per ben cinque tornate presidente del Consiglio dei ministri, record mai raggiunto da nessun veneto seppure autorevole e famoso, soltanto un pezzo di strada lungo il suo fiume, il Bacchiglione, scelto dalla precedente Giunta comunale di centrodestra, secondo il giudizio forse non obiettivo di alcuni, soltanto perché si tratta di un breve percorso privo di abitazioni, e quindi la dedicazione non era di nessun disturbo per nessun cittadino a cui magari l'intitolazione avrebbe potuto dispiacere. Questa delicatezza nei confronti dell'opinione pubblica, o di una eventuale parte dell'opinione pubblica vicentina, fu osservata anche dopo il cambio della guardia a Palazzo Trissino, e quindi da allora il nome e il ricordo di Mariano Rumor non furono più disturbati nella città che gli ha dato i natali e che contiene ancora molti suoi estimatori, se non dalle iniziative dell'avvocato Lorenzo Pellizzari, presidente della Fondazione Mariano Rumor, che ogni tanto si sforza di ricordare le benemerenze dell'uomo politico, come quando recentemente ha illustrato il fatto che, quando Rumor era presidente del Consiglio, il bilancio dell'Italia era in florida situazione e difficilmente eguagliabile nello stesso panorama europeo, mentre i suoi successori non furono all'altezza del suo esempio.

L'avvocato Pellizzari era presente alla cerimonia veronese di dedicazione del ponte sull'Adige insieme ai fratelli dello scomparso, Giuseppina e Giacomo, e ai nipoti Giuseppe e Alessandra, i quali hanno scoperto la targa ricordo avvolta nel tricolore e con la scritta "Ponte Mariano Rumor, statista e politico veneto". E poiché l'inaugurazione è avvenuta proprio il 22 gennaio, ventunesimo anniversario della morte di Rumor, la rievocazione dello statista ha avuto anche il significato, forse o forse no datogli dagli organizzatori, della rivendicazione di una personalità insigne non soltanto per le sue benemerenze di carattere politico, amministrativo e sociale, ma anche per la grandezza morale della sua figura di uomo e di personaggio non solo della storia, ma anche della cronaca.

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