NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Noi dovremmo visitare, non navigare

di Pietro Omerini Zanella
pedro-zanna@hotmail.it

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Noi dovremmo visitare, non navigare

Come se queste criticità non bastassero, un'altra nuvola si profila all'orizzonte per i medici del Veneto: l'onere del controllo di chi ha o non ha le esenzioni di ticket. «Questa forma di controllo, voluta dal ministro e che entrerà in vigore a breve anche da noi - continua Valente - determinerà possibili contestazioni da parte dei pazienti e magari risulterà come un doppio svantaggio. Il medico di famiglia come quello in ospedale, nella sua funzione pubblica, dovrà verificare chi ha diritto all'esenzione per motivi di reddito o di età, il che richiede tempo, senza contare eventuali problemi di privacy. Inoltre, a mio parere si tocca il rapporto che c'è tra medico e paziente. Non è pensabile che in un ospedale il medico che sta curando debba controllare la documentazione del paziente. Non vorrei dare consigli, non spetta a me, ma forse bisognerebbe pensare a soluzioni come quelle adottate in Toscana ed Emilia, dove ai pazienti viene data una tessera tipo codice fiscale che si portano con loro e che evita al medico di dover verificare il diritto o no alle esenzioni del portatore. Non so perché da noi non si possa pensare a qualcosa del genere. Concludendo, vorrei far notare che, effettivamente, è vero che i medici rischiano di perdere il 50% del tempo in attività burocratiche a discapito dei pazienti. Noi siamo alleati dei pazienti ed è per loro che dobbiamo lavorare». Meno burocrazia per chi sta in sala d'aspetto, insomma, significa un qualche sacrificio da parte della categoria medica, e forse non è un male.

La cura Brunetta sta funzionando, ma non piace a chi se la vede somministrare, invertendo, in qualche modo, i ruoli. Tutto accettabile, almeno dal punto di vista dei pazienti alleggeriti del carico burocratico, ma - e si tratta di un "ma" di un certo rilievo - occorre capire cosa sia cambiato, con le nuove procedure all'interno degli ambulatori.

«Il peso della burocrazia porta via il 40% delle nostre energie - spiega il dott. Massimo Omerini da undici anni medico di base a Laghetto - energie sottratte ai pazienti.

Non ho problemi a dire che come medico, sono un professionista molto ben pagato, perché percepisco quasi il doppio di un ospedaliero e capisco che i pazienti gradiscono le novità, perché effettivamente, il servizio al cittadino c'è. Va detto, però, che il decreto che prevede l'invio dei certificati via internet e le nuove norme volute dal ministro Brunetta, aveva tra i suoi scopi quello di aumentare i controlli sui fannulloni. In realtà è quasi un incentivo agli assenteisti. Oggi quelli che si presentano con l'emicrania del lunedì, il malessere tattico, ti ricordano sorridendo che: "Non serve che faccio la fila, vero dottore? Ci pensa lei". Quindi il decreto fallisce nel suo intento. A quanto pare, con tutta questa burocrazia che ci toglie tempo ed energie, stiamo andando verso quanto già accade nel resto della UE, dove per ogni ambulatorio c'è una segretaria, pagata dai medici, che si occupa di questo genere di cose. Ovviamente avere una professionista pagata in regola ha dei costi altissimi sostenibili solo da associazioni mediche. Infine, ciò che infastidisce, sono le sanzioni volute dal ministero, sanzioni di tipo quasi franchista, perché, a ben vedere, un medico che sbaglia un certificato rischia il licenziamento».

 

nr. 07 anno XVI del 26 febbraio 2011

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