È stato il sindaco Achille Variati a presentare nella sala degli Stucchi di palazzo Trissino il risultato dell'intenso quanto minuzioso lavoro della giunta chiuso ieri pomeriggio per far quadrare lo schema del bilancio preventivo per il 2011.
«Siamo passati da un pareggio di bilancio tra entrate e uscite che 10 anni fa si attestava su 100 milioni di euro - ha esordito Variati - ad un bilancio, oggi, di 83 milioni, passando per gli 89 milioni di due anni fa e gli 86,5 dell'anno scorso. Questo per dire che se anche lo Stato e i Ministeri procedessero con il rigore dei Comuni, saremmo ‘in carrozza' sul debito pubblico, che invece è in continuo aumento: c'è quindi qualcuno che non fa la propria parte».
Tornando alla finanza locale, il sindaco ha aggiunto: «Con grandi sforzi quest'anno riusciamo a chiuder un bilancio senza ridurre i sevizi ai cittadini e senza ritocchi alle tariffe. Ma - avverte Variati - è l'ultima volta che riusciamo a presentare questi risultati: se lo Stato non farà partire il federalismo municipale già dal prossimo anno, nel 2012 spetta a Vicenza un ulteriore decremento nei trasferimenti di circa 2,3 milioni. Ciò ci costringerà ad andare a toccare i servizi essenziali: sarebbe un giorno nefasto per le istituzioni perché significherebbe, ad esempio, compromettere il servizio di trasporto per gli alunni, non garantire il pagamento delle rette per gli anziani non autosufficienti, né degli stipendi dei dipendenti. Già col bilancio di quest'anno comunque noi indirettamente impoveriremo la città - ha osservato Variati -. Basti pensare ai pesantissimi tagli che abbiamo dovuto fare per legge alla cultura, alla comunicazione, alla promozione dell'immagine della città e al suo sviluppo: erano tutti volani di produzione di lavoro e di economia per il territorio».
Dopo quindi aver ringraziato la giunta per il lavoro svolto, «collegiale e senza tensioni», il sindaco ha sottolineato che la parte discrezionale delle spese, cioè quella che non è già vincolata in quanto obbligatoria (canoni, affitti, convenzioni, interessi, personale...), è pari appena al 3,39% (3 milioni 342 mila euro). «Ciononostante posso annunciare con un certo sollievo che i servizi a domanda individuale saranno tutti garantiti, dalle mense alle scuole, dagli anziani ai trasporti. Non solo: le tariffe resteranno ferme, perché non abbiamo ritenuto di contribuire anche noi ad impoverire le famiglie e le imprese. Abbiamo inoltre cercato di attuare, quanto più realisticamente potevamo, la lotta all'evasione fiscale con risultati attesi già nella seconda parte dell'anno. Tutto ciò sarà possibile grazie al fatto che la costola aziendale del Comune, il gruppo Aim, prevede di chiudere il 2011 con un utile di 6,5 milioni di euro, di cui 5 milioni - ha sottolineato il sindaco - andranno allo Stato sotto forma di imposte».
Le entrate correnti
Oltre ai minori trasferimenti dello Stato, il Comune ha dovuto rivedere realisticamente al ribasso o quanto meno mantenere invariate le entrate previste dall'addizionale sull'energia elettrica, «perché i consumi delle famiglie stanno diminuendo» (meno 200 mila euro), dalla compartecipazione all'IRPEF (2,9 milioni, «cifra invariata perché ci vuole ancora tempo affinché la timida ripresa economica produca effetti»), dall'addizionale IRPEF (invariata al 4 per mille pari ad un incasso di 7,3 milioni di euro), dai canoni pubblicitari (meno 153 mila euro), dalle mense (meno 270 mila euro), dai trasferimenti regionali per nidi e scuole materne (meno 280 mila euro) e dall'Ici sulla seconda casa che produce entrate per 21,5 milioni di euro. Su quest'ultimo fronte il sindaco ha annunciato che il Comune presume che la lotta all'evasione da condurre in collaborazione con la Guardia di Finanza potrà produrre un maggiore introito di almeno 400 mila euro. Anche per quanto riguarda le tariffe, che non verranno toccate nonostante siano fra le più basse in Veneto per moltissimi servizi a domanda individuale, il sindaco ha avvertito che quest'anno si faranno controlli incrociati, "perché va bene aiutare, ma lotta ai furbi: per cui è meglio che qualcuno si regoli".
Le spese correnti
«L'obiettivo primario è l'efficientamento della macchina comunale», ha dichiarato Variati. Dopo esser già passati con Aim alla tariffazione Consip di gas ed energie elettrica e quindi alle migliori condizioni di mercato, verranno effettuati controlli energetici per la riduzione dei consumi delle caldaie negli stabili comunali allo scopo di ridurli del 6%, abbassando quindi la spesa da 3,85 milioni a 3,6 milioni di euro. È previsto poi un risparmio del 4% sui vari canoni che il Comune obbligatoriamente paga per alcune sedi, in modo da spendere 5,9 anziché 6,4 milioni. Gli acquisiti del provveditorato (pulizie, acquisti materiali...), inoltre, dopo il già notevole taglio dell'anno scorso, subiranno quest'anno un‘ulteriore diminuzione del 6%, passando da 1,36 a 1,28 milioni. Per quanto riguarda gli interessi sui mutui, il sindaco ha sottolineato l'importanza della manovra con cui l'anno scorso il Comune ha venduto ad Aim la sede di S. Biagio, così da utilizzare i 12 milioni incassati per la decurtazione di alcuni mutui, con un beneficio di oltre 700 mila euro sugli interessi da pagare. Sono stati inoltre accantonati 150 mila euro per la restituzione dei rimborsi Ici ai cittadini che hanno pagato in più.
Brutte notizie invece per quanto riguarda le polizze assicurative: l'aumento dei sinistri e l'alluvione fanno sì che le aperture di gara costino al comune il 9% in più, procurando quindi un esborso che passa da 3,75 a 4,9 milioni di euro.
Si registrerà un primato infine sul fronte del personale: «Per la prima volta dalla nascita della Repubblica - ha evidenziato Variati - la spesa del Comune non costerà più dell'anno precedente. Anzi, costerà l'1% in meno, grazie anche al fatto che non sono previste nuove assunzioni».