NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La monorotaia a Vicenza con i soldi della Autostrada Brescia- Padova

Il consigliere delegato Claudio Cicero ci crede. Con parte dei 40 milioni provento della vendita delle azioni della Autostrada potrebbe essere finanziata l'opera del People Mover

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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La monorotaia a Vicenza con i soldi della Autostra

«Il Comune di Vicenza va verso l'alienazione della maggior parte delle azioni che detiene nella Spa Autostrada Brescia, Verona, Vicenza, Padova». Ad annunciarlo tempo fa il sindaco Achille Variati [a sinistra]. Ora parte della somma che il Comune introiterebbe dalla cessione delle azioni potrebbe venire impiegata nella realizzazione di importanti opere per la città. Una manna dal cielo in una epoca costellata dai tagli agli enti locali da parte del governo ed in attesa del federalismo che liberi risorse in loco per i Comuni. Una parte di questa cifra potrebbe essere destinata alla realizzazione della monorotaia, o quanto meno andrà a finanziare la prima tratta della stessa dal park Bassano fino a piazza Matteotti, costeggiando il Bacchiglione. L'ipotesi di realizzazione della monorotaia grazie ad un project financing è tornata in auge, dopo una prima idea risalente al 2003, visto che la Intamin, azienda svizzera specializzata in questo genere di realizzazioni, è tornata alla carica riproponendo questo tipo di sviluppo al neo consigliere delegato alla Mobilità Claudio Cicero [a destra]. Ne è conseguito un incontro con il primo cittadino Variati che ha espresso la volontà di esaminare a fondo il progetto che prevede tre stralci di avanzamento lavori, sino a collegare, oltre alla tratta già accennata, anche la sede dell'università, il nuovo tribunale e la stazione ferroviaria, con una ulteriore possibilità di arrivare sino in Fiera a Vicenza laddove dovrebbe nascere lo snodo viario dettato dalla TAV.

L'alienazione delle azioni autostradali è tornata di attualità negli ultimi giorni: «In sintonia con Provincia di Vicenza e Camera di Commercio - ricordava il sindaco - e nella stessa direzione in cui si stanno muovendo altri Comuni come quello di Padova, anche noi riteniamo che la presenza degli enti locali in questa società abbia fatto il suo corso. Gli enti locali erano entrati nella società Autostrada ai suoi albori, come incentivo per lanciare l'iniziativa. Negli anni la situazione è notevolmente cambiata: l'Autostrada non ha distribuito utili, ma consegnato opere, come a Vicenza la tangenziale sud. La proroga della concessione fino al 2026 porta con sé un piano delle opere da 3 miliardi di euro che, tuttavia, per il Comune di Vicenza conterrà soltanto la prosecuzione a nord di via Aldo Moro. Come dire che l'azione di ritorno in termini di benefici per il territorio è praticamente conclusa. Il controllo pubblico della società, del resto, è già segnato: all'Autostrada, infatti, serve un aumento di capitale che gli enti locali non possono sostenere, senza contare il conseguente indebitamento al quale andrà incontro».

Vendere le azioni comunali è dunque un obiettivo. Ma in che misura? Nella misura, proposta dalla giunta, del 3,55% sul 3,85% attualmente detenuto, con il mantenimento di una quota pari allo 0,30% che consentirà la partecipazione all'assemblea della società per continuare ad esprimere gli interessi della comunità vicentina.

Secondo la perizia già svolta dalla Provincia, il controvalore per la quota messa in vendita dal Comune sarà pari a 40 milioni di euro.

L'asta, che si vuole lanciare con la Provincia di Vicenza come capofila di tutta l'operazione in veste di stazione appaltante, non potrà essere a ribasso, ma soltanto far aumentare questa cifra.

«Se tutto andrà a buon fine questi soldi serviranno per cominciare a mettere a posto Vicenza, in particolare alle voci infrastrutture e modernità. Quaranta milioni sono tanti, ma chiaramente non bastano. Per questo li utilizzerei in una più complessa operazione di ingegneria finanziaria con lo scopo di moltiplicare il valore effettivo delle opere che potrò finanziare».

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