NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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I trentacinque anni di Vicenza Radio Star nel racconto dei suoi tanti protagonisti

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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I trentacinque anni di Vicenza Radio Star nel racc

Una programmazione fatta in larga parte di primizie, di dischi che nessun altro aveva e una selezione molto accurata, era ciò che permetteva agli ascoltatori di riconoscere Vicenza Radio Star ancor prima di sentire il messaggio identificativo dei suoi "jingles". La sintonia, infatti, era approssimativa, non essendoci ancora i ricevitori digitali, ma bastava captare quel sound molto personale per sapere di essere sulla frequenza giusta (inizialmente 100.100, poi 92.700 e infine i "famosi" 93 Mhz). «Trascinati dall’entusiasmo - dice Flanigan - nessuno sentiva il peso della fatica, neppure quando c'era da condurre i notturni: trasmettevamo in diretta 24 ore su 24, un'impresa. Ma quando calava la sera, la sensazione di inondare di musica quel territorio che potevamo dominare dalle vetrate del diciassettesimo piano del grattacielo ‘Everest’, dove avevamo sede, era a dir poco inebriante. E arrivammo anche oltre: VRS fu infatti la culla dei Firefly, gruppo che ottenne consensi in Italia e addirittura in America, nella prestigiosa Hot 100 di Billboard, un traguardo non indifferente per Vicenza».

I trentacinque anni di Vicenza Radio Star nel racc (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Parte importante del palinsesto era lo sport. Nel basket c'erano le campionesse dello Zolu e anche la formazione maschile del Ferroli faceva sognare i tifosi. Non da meno erano i motori, con il campionato italiano rally che aveva una delle sue tappe anche nel Vicentino: il Trofeo Campagnolo. «Seguivamo lo sport vicentino - spiega Alberto Cerioni - ma soprattutto il calcio, che in quegli anni vedeva il grande Vicenza di “Pablito” Rossi primeggiare in serie A. Il mercoledì era proprio lui il redattore sportivo d’eccezione in “Fuori Campo”: il centravanti biancorosso e della Nazionale che intervistava i nomi più importanti dello sport era per noi motivo di orgoglio professionale». Erano anche gli anni in cui la pubblicità radiofonica si colorava di simpatici spot, veri e propri sketch costruiti in sala di registrazione con la partecipazione di molti degli speaker. «Si lavorava con mezzi tecnici che non erano certo quelli di adesso - afferma Manuela Ometto, speaker e voce dei Firefly - ma rimediavamo con la creatività. Pensando a quei giorni rimane la nostalgia per quel meraviglioso gruppo che si era creato. C'era intesa immediata e ci si capiva al volo: si trasmetteva in diretta, dovevi essere veloce e sicuro. E se sbagliavi, rimediare con scioltezza e con il sorriso sulle labbra. Oggi c'è la consapevolezza di essere stati davvero fortunati. E sì, orgogliosamente posso dire anch'io che facevo parte di quei ragazzi che facevano la radio».

Radio Star attraversò cambi di proprietà, un trasferimento fuori Vicenza e infine la chiusura della stazione Fm. Poi, sull'onda dell'entusiasmo di un incontro tra tutti i protagonisti per il trentesimo anniversario, nacque l'idea di farla ritornare anche se con modalità differenti. «In fI trentacinque anni di Vicenza Radio Star nel racc (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ondo abbiamo solo sfruttato i mezzi che la tecnologia ci mette oggi a disposizione - riprende Ferrauto - Anche se quelle emozioni rimarranno uniche e irripetibili, volevamo trovare il modo di non perderle del tutto. Volevamo offrire ai tanti amici che ci seguivano una nuova occasione di riascoltare quella musica, la “nostra” musica. A riprova dell'indiscussa cifra qualitativa di quel sound, basterà ricordare i numerosi tributi che, negli anni, la musica contemporanea gli ha dato in svariati arrangiamenti e generi. Per non parlare degli spot pubblicitari e del cinema, che non perdono occasione per riportare in auge quei successi. Ecco perché riascoltare oggi VRS è un piacere per chi già l'ha conosciuta nei giorni delle radio Fm, e anche una bella scoperta per tutti coloro che hanno imparato da poco a conoscerla grazie al web».

Un'ultima chicca. Oltre ai jingles degli speaker vicentini tra un blocco di canzoni e l'altro, oggi sul web si possono ascoltare anche le voci di alcuni mostri sacri del pop americano, come Narada Michael Walden, Eumir Deodato, Bobby Caldwell, Robbie Dupree, Larry Carlton, Michael Sembello e altri, cavalli di battaglia della programmazione di allora. «Li abbiamo corteggiati a lungo - conclude Ferrauto - e ci hanno fatto il regalo più bello: le loro voci registrate per promuovere la radio».

 

nr. 13 anno XVI del 9 aprile 2011

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