Il consigliere delegato Claudio Cicero [a destra] ha rassicurato gli abitanti del quartiere. «Abbiamo cercato altri luoghi ma non ne abbiamo trovati di più adatti. Quindi la pista di guida sicura la realizzeremo lì e la inaugureremo l'8 maggio prossimo a conclusione della manifestazione Bimbi in bici. Certo ci impegniamo a realizzare anche un campetto da calcio in sintetico e a finire un pezzo di marciapiede adiacente all'area».
Ma con Arcaro non è solo in questa presa di posizione attiva. Anche don Meneghello [a sinistra] ha preso a cuore le istante dei suoi parrocchiani ed ha costituito a Novoledo i Comitati parrocchiali per la Salvaguardia del Creato e per la Tutela del Creato come già da disposizione della Santa Sede, propensa ad iniziative del genere nell'ambito dei Consigli Pastorali, presieduti dal ragionier Farina e dal pro Pendin.
Secondo i Comitati le proposte di prevenire i disastri alluvionali con la creazione di enormi bacini di espansione sono più dannose che utili, soprattutto nelle zone delicate delle risorgive. I bacini di espansione avrebbero alcune controindicazioni: «In caso di rottura degli argini del Timonchio si riempirebbero in fretta e, quindi, sarebbero di scarsa utilità; inoltre la massa d'acqua accumulata farebbe una pressione eccessiva su un terreno fragile come quello delle risorgive e favorirebbe l'affiorare dell'acqua sotterranea anche in zone un po' più a nord, verso l'abitato di Novoledo, come già avvenuto nelle località Bosco e Boschetto. Troppa sabbia inoltre presente nel terreno frena il scivolamento dell'acqua creando problemi ai sotterranei delle abitazioni - spiega don Meneghello - Vi è infine la possibilità di un possibile inquinamento delle falde sotterranee con l'acqua proveniente dal Timonchio, acque che non sono certo salubri, mentre la zona è famosa per le risorgive di acqua potabile più gradi d'Europa». La soluzione? «Meglio così innalzare e rinforzare gli argini del Timonchio e dragare il greto del torrente. Inoltre ci si è chiesti come mai la Regione non acquisti i terreni che servono per i bacini di espansione, in modo che gli attuali proprietari non subiscano danni economici». Don Meneghello è consapevole della importanza della partita che si sta giocando su territorio. «Glielo dico chiaro. Faccia capire a Vicenza che non siamo disponibili ad un progetto del genere. Sarebbe a grave rischio il nostro ambito naturale e non vorremmo che qualcuno riponesse in noi speranze che non sono poi davvero realmente attuabili».
nr. 12 anno XVI del 2 aprile 2011