NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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La rassegna “Restituzioni”: diventata grande, da Vicenza è passata ora al Pitti di Firenze

di Resy Amaglio

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La rassegna “Restituzioni”: diventata grande, da V

La mostra è all’altezza delLa rassegna “Restituzioni”: diventata grande, da V (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica) suo fondatore, ricca di manufatti di valore e bellezza, cui dà riscontro un catalogo rinnovato, ad offrirne esauriente documentazione. Vi emerge chiaramente un Veneto d’arte che nei secoli ha maturato modi espressivi di peculiare fascino in ogni settore. Ne sono prova l’eburnea Capsella di Somagher, del V secolo, il cui pregio si accompagna a commoventi sculture come il San Rocco del cinquecentesco artista cadorino Parth, ma pure alle morbidezze cromatiche del Cima da Conegliano dell’Incoronazione della Vergine [a des.], 1505-10, o alla scenografica Adorazione dei pastori di Francesco Maffei, maestro del Seicento vicentino.

Palazzo Leoni Montanari diviene nel frattempo sede museale delle collezioni di icone russe e di pittura veneta appartenenti a Banca Intesa. Responsabile dei Beni culturali è Fatima Terzo Bernardi, la quale tiene saldamente la guida di Restituzioni, che dirige con passione, cura e illuminata competenza sino all’edizione del 2008, realizzata pochi mesi prima della sua scomparsa.

Ancora una novità nel 2000: Restituzioni varca i confini del Veneto, verso la Lombardia. Dopo Vicenza, l’esposizione passa anche a Milano, a Brera. Proviene infatti dall’Accademia Carrara di Bergamo il Botticelli delle Storie di Virginia Romana, La rassegna “Restituzioni”: diventata grande, da V (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)1496, da Alzano Maggiore, la luminosa pala d’altare di Jacopo Palma il Vecchio Uccisione di San Pietro Martire, 1520, o il Cofanetto con le storie della castellana di Viergi [a sin.], in avorio inciso, del Trecento francese, oggi al Castello Sforzesco di Milano. E ancora Carpaccio, Tintoretto, lo Strozzi.

Nel 2002, con l’imponente Bartolomeo Montagna della Madonna in trono con Santi e angeli musicanti, del primo ‘500, ecco gli splendori del grande Settecento di Giovanni Battista Tiepolo, le Tele del soffitto della veneziana Scuola Grande di Santa Maria del Carmine, o la drammatica Sant’Afra prossima ad essere decapitata, che Paolo Veronese firma a fine XVI secolo.

Sotto la direzione di Fatima Terzo il progetto mette le ali, a raggiungere nuove città e province. Le mostre prendono cadenza biennale. Coordinatore scientifico è Carlo Bertelli, curatore delle esposizioni e dei cataloghi, autentici manuali di storia e critica d’arte che in una veste editoriale ineccepibile ospitano scritti di studiosi eminenti, dallo stesso Bertelli a Giorgio Bonsanti, Salvatore Settis, Antonio Paolucci.

Il 2004 espone il maestoso gruppo scultoreo Adorazione dei Magi, del duecentesco Maestro dei Mesi di Ferrara, mentre giungono dai Musei Vaticani gli affascinanti cristalli di rocca incisi nel Cinquecento dal La rassegna “Restituzioni”: diventata grande, da V (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)vicentino Valerio Belli, una Croce e alcuni Medaglioni [a des.] di stupefacente finezza; dello stesso periodo è il vivace Gesù dipinto da Pinturicchio in Madonna col Bambino e devoto, e, poco più tarda, l’interessante Annunciazione di Simone Peterzano, maestro del Caravaggio.

E così elencando. Dal 2006 al 2008 Restituzioni impalca in gran numero dipinti, sculture, oggetti di culto e d’uso di speciale interesse storico ed estetico. Impossibile citarli tutti. In un avvincente percorso Bisanzio si affianca al Rinascimento, la Roma imperiale al Medioevo palermitano. Sono presenti i nomi dei secoli d’oro della nostra pittura, Bellini, Vivarini, Tiziano, Veronese, Lotto, Crivelli; ma, insieme, sempre più ricca appare l’oggettistica, splendidamente rappresentata nel 2008 dalla quattrocentesca Croce di San Teodoro [a sin.], racchiusa nella teca creata da Carlo Scarpa

CorLa rassegna “Restituzioni”: diventata grande, da V (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)rono anni fertili, animati dall’impegno di quanti operano per i Beni culturali con sede a Vicenza: Restituzioni ne è l’ossatura, dando forma a un concetto di restauro inteso non solo come risarcimento doveroso al patrimonio artistico comune, ma anche come piacere di contribuire a far luce su tante ricchezze d’arte e di storia, per offrirle infine in mostra innanzi tutto nella città d’origine del progetto, con un successo crescente quanto meritato e ben più che provinciale, nonostante l’inspiegabile indifferenza di parte delle pubbliche autorità locali.

Sta in questa storia il punto dolente per gli appassionati d’arte della nostra piccola Vicenza, che ora vi attendono Restituzioni 2011, ma soltanto in seconda battuta e senza troppa convinzione.

Da tempo, ormai, si percepisce con rammarico il silenzio di Palazzo Leoni Montanari.

Sic transit?

 

nr. 13 anno XVI del 9 aprile 2011

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