NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Variati apre ad un centro giovanile di destra in città

Ma i giovani del PdL rifiutano la proposta e vorrebbero uno spazio aperto a tutti e fuori dalla politica

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Variati apre ad un centro giovanile di destra in c

Il sindaco Achille Variati ha lanciato il sasso e non ha ritirato la mano: «Se i giovani di centrodestra ci chiedessero degli spazi associativi per svolgere le loro attività culturali saremmo disposti a valutare la cosa e a concederli sempre dopo la verifica delle finalità e degli scopi delle loro iniziative». La maggioranza di centrosinistra è dunque disponibile a valutare l'assegnazione di luoghi di ritrovo anche ai giovani di centrodestra. E questo senza ritenerla una “compensazione” rispetto alla attribuzione dell'ex bocciodromo ad associazioni marcatamente di centrosinistra. «Era uno stabile fatiscente ed ora invece è tornato a vivere. Inoltre il bando di assegnazione parla chiaro il resto sono solo inutili polemiche». La questione dei centri per giovani d'altra parte è annosa. E dopo la chiusura di “Ya Basta” vari progetti si sono accavallati nel tempo senza peraltro addivenire ad una risoluzione definitiva. Il sindaco apre ai giovani di centro destra dunque, ma la risposta non è positiva. «Non vogliamo recinti ma spazi di dialogo e condivisione» spiegano i ragazzi di destra che non vogliono la politica dentro a questi luoghi. «Ipocrisie» li bacchetta la maggioranza.

Il sindaco Variati l'ha detto chiaro e tondo: «Se associazioni di destra dovessero chiedercelo siamo disponibili a valutare una assegnazione di sede per loro». Lei che ne pensa?

Variati apre ad un centro giovanile di destra in c (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Silvio Giovine responsabile regionale giovani PdL: «Penso che sia una proposta del tutto fuori luogo. Rimango del parere che le associazioni e i gruppi che vogliono fare politica dovrebbero affittarsi delle sedi e non sfruttare strutture pubbliche. Probabilmente Variati si è reso conto di aver azzardato troppo sulla questione bocciodromo; se per tenere a bada i disobbedienti dei centri sociali sul tema dell’ampliamento della base americana gli è bastato concedere loro il (finto) centro civico di via Rossi, non pensi di imbavagliare anche noi perché continueremo a battagliare affinchè quel centro sociale venga chiuso».

Variati apre ad un centro giovanile di destra in c (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Alessandro Benigno, Giovane Italia: «Il sindaco Variati e soprattutto l’assessore Moretti sono molto furbi e cercano di apparire sempre concilianti ma in realtà con l’ex bocciodromo e il ViLab dimostrano la volontà di creare spazi per giovani di un unico orientamento. Con tutta probabilità questa affermazione è una sorta di esca alla quale non vogliamo abboccare in primis perché non crediamo che i luoghi pubblici debbano essere politicizzati e poi perché questo ipotetico spazio ci verrebbe consegnato al termine dell’attuale mandato, creando così un "grattacapo" all’amministrazione di centrodestra che subentrerebbe».

Variati apre ad un centro giovanile di destra in c (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Francesco Rucco, vicecapogruppo in Consiglio comunale per il PdL: «Francamente la interpreto come una provocazione. Il bando di assegnazione dell’ex bocciodromo è stata lanciato per accontentare il movimento dei NO Dal Molin, per il tramite di associazioni di recente costituzione ed iscritte all’albo comunale “in fretta e furia”. Mi chiedo come mai altre associazioni, con scopo di natura sociale, non abbiano lo stesso trattamento di “favore”. Ritengo la procedura di assegnazione dell’ex bocciodromo sostanzialmente corretta dal punto di vista amministrativo, pur con quale riserva sulle modalità di attuazione, ma assolutamente inopportuna dal punto di vista politico».

Variati apre ad un centro giovanile di destra in c (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Arrigo Abalti, consigliere comunale del PdL ed ex assessore ai giovani: «La questione è posta molto male, il criterio per l’assegnazione di spazi pubblici dovrebbe essere la qualità delle attività e non l’appartenenza. La politica si fa in altri spazi ed in altri luoghi, nei dieci anni di amministrazione del centrodestra abbiamo assegnato molti spazi ad altrettante associazioni, mai con questo criterio. Variati ha reso possibile una richiesta dell’area antagonista dell’estrema sinistra che, dopo la demolizione dello “Ya Basta”, aveva bisogno di un luogo alternativo in cui stare. Il resto sono solo chiacchiere e retorica da quattro soldi. Le associazioni “di destra” non hanno la cultura dell’appropriazione di spazi pubblici per fare politica, noi siamo diversi, culturalmente e antropologicamente. Abbiamo altri maestri e altre storie».

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