Giusto trovare uno spazio comune per tutti i giovani in città o creare spazi a seconda del proprio indirizzo politico- culturale?

Giovine: «Sono 10 anni che chiediamo un centro giovanile per Vicenza. Un centro polifunzionale e multiforme in grado di coniugare spazi di aggregazione e spazi operativi. Un luogo d’ incontro per tutte le menti creative della provincia dove usufruire di spazi appositamente realizzati per incoraggiare e investire sulle capacità senza nessun tipo di discriminazione politica o ideologica. Sala prove musicali, laboratori, uffici con collegamento Internet, la sede del Forum Giovanile e del GAI (Giovani Artisti Italiani). Il tutto inserito in una struttura moderna e funzionale in grado di divenire il punto di riferimento dell’associazionismo giovanile, del mondo della scuola e dell’università. L’esatto contrario di quello che rappresenta il bocciodromo per intenderci».

Benigno: «A mio avviso è necessario trovare uno spazio aperto a tutti i giovani della città dove possano svolgersi attività culturali e ricreative senza strumentalizzazioni di sorta. Credo che la cultura non abbia colore e ancor più se questa viene espressa in uno spazio pubblico. Per la politica ci sono le sedi di partito».

Rucco: «Questa amministrazione, con l’operazione bocciodromo, ha dimostrato che non intende garantire spazi giovani a tutti i giovani ma solo a quelli che appartengono all’area di centro sinistra. Si tratta di un mero calcolo politico finalizzato alla raccolta di consenso per le prossime elezioni amministrative. Il passaggio successivo sarà caratterizzato dalla realizzazione del centro giovanile di Contrà Burci [foto a des.], di cui peraltro non abbiamo ancora informazioni precise. Anzi, le nostre istanze di chiarimenti, anche documentali, non hanno avuto alcuna risposta. In ogni caso, si accettano scommesse sulla tipologia di gestione che verrà realizzata sul prossimo centro giovanile».

Abalti: «Se c’è la volontà di realizzare davvero spazi per i giovani bisogna che li si riempia di contenuti utili a loro, e basterebbero i temi del lavoro, della casa, del credito per iniziare a dare risposte concrete alle necessità delle giovani generazioni. Avevo chiesto molto tempo fa di esaminare il progetto di gestione del mini centro giovanile che l’assessore Moretti si è impegnata a realizzare in Piarda dopo aver sfrattato bambini e genitori della scuola materna – sic – ma non è mai arrivata nessuna risposta. Se ci fosse questo progetto lo avremmo appreso in pompa magna con le solite faraoniche conferenze stampa, ma non è successo perché in Levà degli Angeli non c’è né progettualità né prospettiva e dietro gli slogan e le frasi fatte c’è un pauroso vuoto di idee. Mi auguro, nell’interesse dei giovani, quelli che hanno bisogno di lavoro, di un appartamento a canone accessibile, di un fido in banca per aprire una propria attività, che Variati prenda davvero a cuore la questione giovanile a Vicenza e che intervenga come ha dichiarato in sede di approvazione del bilancio pochi giorni fa. Dare risposte alle giovani generazioni richiede interlocutori forti e soprattutto intelligenti, doti che riconosco al sindaco, l’unico in grado di comprendere la complessità del problema e a capire che serve uno sforzo congiunto della politica, di destra e di sinistra».

nr. 13 anno XVI del 9 aprile 2011

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